Come già detto in passato, ogni tanto abbandono i libri "che mi piacciono" per colmare le mie innumerevoli lacune letterarie. E così, quest'estate, quando ho trovato La Strada di Cormac McCarthy nel cestone delle offerte in una libreria, ho deciso di prenderlo, forte del fatto che, se ci hanno realizzato pure un film (che non ho ancora visto), varrà la pena leggerlo.
La trama: in un futuro distopico, il mondo è ridotto a cenere e macerie a causa di un non ben precisato cataclisma. Un padre e un figlio (di cui neanche conosciamo il nome per tutta la durata della storia) compiono un lungo viaggio a piedi, lottando per la sopravvivenza, cercando cibo ed evitando le poche persone ormai rimaste in vita, perché non capiscono se siano bene o male intenzionate.
Ora, io capisco perché il libro sia diventato un cult: la difficoltà di preservare chi ami, la lotta per rimanere umani nonostante tutto, la paura dell'ignoto, ecc. Però bisogna fare i conti con una pesantezza di fondo che, se già per caso non passate un periodo felice della vostra vita, ecco, questo non è proprio il libro per voi. A me è risultato particolarmente indigesto e l'ho trovato anche un po' noioso. Fortunatamente il tipo di scrittura lo rende lo rende scorrevole e quasi leggero.
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