Mi è sempre piaciuto svegliarmi presto, anche se non lo faccio quasi mai.
Anzi: forse mi piace proprio perché lo faccio di rado.
Stamattina, dopo che abbiamo dato l'antibiotico ad Anita (alle 6,00 come da richiesta medica) non riuscivo più a dormire, allora ho deciso di alzarmi.
Nel silenzio e nel buio, ho iniziato a fare alcune cose prendendomi tutto il tempo che volevo.
Per prima cosa ho acceso le luci dell'albero di Natale come unica fonte di luce.
Ho fatto la borsa della palestra; ho messo via i vestiti del giorno prima; preso quelli nuovi; ho messo a posto la sala; ho messo a posto la cucina; ho preparato un'insalata per me e una per Dalia, per il pranzo.
Finito tutto, ho messo il caffè sul gas, con il fuoco bassissimo e sono andato a farmi la doccia.
Esco dal bagno. Il sole inizia a lasciare qualche traccia sui muri. Si sente qualcuno parlare per la strada.
C'è odore di sonno, stanza chiusa e di caffè.
Mi fermo sulla soglia di camera a vedere mia moglie e mia figlia che dormono in un abbraccio che potrebbe tranquillamente essere confuso per una mossa di wrestling.
Mi scende qualche lacrima, mentre penso che quello che mi rende felice è poco. Ma per me è tantissimo.
4 commenti:
mi hai piacevolmente steso.
mau
mi stendo accanto a mau.
grazie
p
(NB. coincidenze: a Ze City è ancora notte...)
stendiamoci tutti allora...
;)
gli sdraiati
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