30 luglio 2008

aperitivi

Arrivando a Milano, un forestiero può rimanere affascinato dagli aperitivi milanesi. Non che dalle altre parti non ci siano, ma a Milano da diversi anni gli aperitivi sono uno dei fulcri della vita sociale.
Se vuoi conoscere meglio una ragazza, amica di amici, organizza un aperitivo. Se poi si sviluppa il feeling, bene; altrimenti nulla di grave.
Se vuoi uscire con una ragazza che già conosci e "affondare il colpo" puoi cominciare la serata con un aperitivo. L'invito a cena è troppo formale e sfacciato allo stesso tempo. Ma se durante l'aperitivo ti sembra che le cose filino lisce, puoi tentare un upgrade con un "perché non andiamo a mangiarci qualcosa?". A seconda della sua risposta, capisci se c'è trippa per gatti o meno.
Ma anche con gli amici l'aperitivo è l'ideale: quando vuoi puoi fuggirtene per un cinema o una cena, a seconda di come ti senti e di quello che hai voglia di fare.



Io però negli anni devo averne un po' abusato, perché adesso ne ho un rifiuto quasi totale. E non è anticonformismo, intendiamoci.
È proprio l'atteggiamento. È come se uno decidesse di avere con le donne solo storie non impegnative. All'inizio può piacere, però dopo un po' ci si stufa e si sente il bisogno di qualcosa di più intimo.
Per me vale la stessa cosa. Probabilmente nasce tutto dal fatto che, da quando ho una figlia, ho meno tempo libero; e questo tempo me lo voglio giocare bene: voglio avere delle amicizie sane e profonde. Le chiacchiere da bar vanno bene per un'oretta. Due al massimo.
Poi però ho bisogno di "fare" qualcosa. E di far sì che l'amicizia non rimanga "da aperitivo" ma diventino due chiacchiere in due o tre persone al massimo. O di andare andare al cinema insieme a una di queste persone.
Che dite, sarà la vecchiaia?

Ah, ovviamente per gli altri questo mio atteggiamento è da snob.
Ovviamente.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

no no... è che sono una fregatura! 6/7 euro per mangiare poco o niente e bere le solite cose.
io non bevo negroni da un certo raduno, però dai... vuoi mettere con una bella cena? anche una pizza, dico.

l'ultimo invito l'ho fatto all'ex paolo pini.
è finita che noi eravamo lì mentre i tipi ai tavoli cantavano con la chitarra Riprendere Belino degli After.
romantico!
altro che happy hour cazzofiga : )

e poi mi agita uscire da lavoro e correre subito a ingozzarmi! è bello tornare a casa, una bella doccia e via. sennò arrivi a casa storto e stravolto e l'indomani è peggio.

sì, stiamo invecchiando, forse. ma invecchiamo bene dai
; )
Mau

Filo ha detto...

ahahahah.
Certo che scrivere "Riprendere Belino" a un genovese non è male.
Visto che si parlava anche di gnocca...

zesitian ha detto...

è una buona metafora del passaggio al padredifamiglia. sul piano dei simboli, beh, sarebbe una lunga storia. che riguarda anche questo periodo di rifiuto viscerale per la città (o meglio, per chi ne rappresenta la parte peggiore, più stereotipata, il cazzofigauei i soldi i muoribastardo e le vite di plastica). merita un post che prima o poi scriverò. però non stai invecchiando, anzi stai ritornando giovane e idealista: più si va avanti, più si è in grado di scegliere, e le scelte migliori sono quelle che rimangono. e a me sembra che sia snob chi dice che non andare all'aperitivo, come al ballo di fine anno nei film da college americano, vuol dire che non sei in società.

Anonimo ha detto...

a filo, a proposito.... stasera aperitivo!!!!

Sergio