29 gennaio 2010

miracoli

Ho aggiustato un gioco ad Anita.
Poco dopo, arriva con il gioco in mano: "L'hai fatto risorgere?"
E io: "scusa?"
"Il gioco era morto; e adesso è risorto".
"Anita, l'ho solo aggiustato".
"Ah!"

28 gennaio 2010

una bella figura di merda

Stavo raccontando agli amici del forum una delle mie storiche figure di merda e mi è venuta voglia di scriverla anche qui.
È un episodio successo più di vent'anni fa, ma secondo me, merita sempre.

Liceo Scientifico Orazio Grassi di Savona.
Avevo un professore di storia e filosofia cieco: Fabio Paderni. Un idolo; una persona con una cultura devastante.
Negli spostamenti dalla nostra aula a un'altra lo accompagnavo sempre io. E anche al bar, tra la terza e quarta ora (quando c'era l'intervallo), in cui lui mi offriva il caffè e stavamo a chiacchierare.
Tanto che lui aveva imparato a "riconoscermi" (lo so: questa cosa si presta a battute sulla puzza, ma vi va male perchè sono sempre stato - e sono tutt'ora - un ragazzo molto attento all'igiene).

Un giorno, uno di quei giorni di merda dove ti va tutto storto e non vorresti ne' incontrare ne' parlare con nessuno, stavo scendendo le scale del Liceo quando mi accorgo che lui stava salendo la stessa rampa, accompagnato da un ragazzo di seconda.
Mi faccio piccolo piccolo in un angolino, per evitare di fermarmi e salutarlo, che non ne avevo voglia.
Quando lui, a metà rampa, si ferma e dice: "Marrè, che fai? Non mi saluti?"
E io, come nella peggiore delle sceneggiature di un film di Natale, rispondo: "Scusi prof, non l'avevo vista" (da notare che lui era un omone di 100 chili).
E mentre lui scoppia a ridere mi accorgo di aver detto una stronzata galattica e sprofondo.

25 gennaio 2010

V per Vendola

La penso esattamente come di Vittorio, quindi copio e incollo dal suo blog:

Nichi Vendola batte alle primarie Francesco Boccia, fortemente voluto dal Pd, che in Puglia vuol dire D'Alema+Latorre.
Da qui derivano alcune considerazioni:
1) c'è ancora speranza in fondo al tunnel.
2) D'Alema uguale sconfitta.
3) il Pd continua a non avere la minima idea di cosa vogliano quelli che in teoria sarebbero i suoi elettori.


Amen.

24 gennaio 2010

nel mulino che vorrei...

bevendo il the, mangerei dei biscotti normali.
E non mi sentirei costretto a dire "come suono buoni", mentre ingurgito dei pezzi di wengé che mia figlia ha preparato un paio d'ore prima.

22 gennaio 2010

riserve alimentari

Stasera a tavola.

Dalia: "Su, Anita, mangia la carne"
Anita: "Ma non è carne, è pollo!"
D: "È carne di pollo."
A: "?"
D: "C'è la carne di pollo, la carne di mucca, la carne di..."
A: "Ma no! La mucca ci dà il latte"
D: "Sì, ma può dare anche la carne"
A: "Evviva la mucca, che ci dà il latte e anche questa carne di pollo buonissima".

20 gennaio 2010

l'amore ai tempi di wikipedia

Complice l'insonnia, dalle 4 alle 7,45 di stamattina ho finito il nuovo libro di Nick Hornby "Tutta un'altra musica".
Si sa, sono di parte: a me Hornby piace.
Anche se bisogna distinguere due macroaree nella sua produzione: quella in prima persona ("Alta Fedeltà", "Febbre a 90°") e quella in terza persona (praticamente tutti gli altri).
Nonostante i suoi libri più riusciti siano sicuramente quelli dove racconta se stesso ("Alta Fedeltà", per me, è IL libro), in questa sua ultima fatica devo dire che mi è piaciuto più del solito. O più degli ultimi, quantomeno.

È la storia di due amori diversi: quello per la musica e quello per le persone. Su questi due perni ruotano i tre personaggi principali.
Mi sono piaciute molto l'ironia, la fluidità della scrittura, la storia e tante altre cose; ma quello che fa la differenza è come la musica sia calata nella realtà contemporanea: ci sono i fan che vivono di tutto ciò che trovano su internet, ci sono delle (finte) pagine di wikipedia, ci sono degli scambi di mail.
Hornby non ne trae un giudizio, sia chiaro. Ne fa un semplice ritratto.
Con momenti esilaranti.



«Sì, sei un pessimo uomo. Sei stato un padre incapace per quattro dei tuoi cinque figli, un marito incapace per tutte le tue mogli e uno schifo di compagno per tutte le tue ragazze. E "Juliet" rimane sempre stupendo».

16 gennaio 2010

differenze generazionali

Sabato pomeriggio.
Mentre Dalia e le bimbe dormono, faccio andare la lavapiatti, preparo la minestra per stasera e mi accingo a preparare un dolce per domani.
Nel frattempo leggo il forum, aggiorno il blog e scarico Mary Poppins.

Se dio vuole so che, almeno in certe cose, non sarò identico a mio padre

14 gennaio 2010

documentario - la pesca a strascico

(da leggere con tono di voce alla National Geographic)

In questo periodo dell'anno la femmina di umano esce allo scoperto.
Visto che si avvicina la stagione dell'amore, i primi esemplari di femmina di umano si presentano in alcuni specifici luoghi di sofferenza, detti "palestre", per prepararsi adeguatamente al periodo in cui dovrà attirare il maschio.
Timidamente si affacciano in questi luoghi, armate di telefonino e dell'inseparabile bottigliona d'acqua (che probabilmente costituirà il loro pasto) o da sole o a coppie.
Le gozzoviglie dell'inverno fanno sì che le femmine indossino tute lunghe per le gambe e magliette per il busto.
Le suddette magliette sono della provata e riprovata lunghezza tattica, ovvero che consentano di soprire il fondoschiena; quell'insopportabile concentramento di grasso contro cui si accaniscono perché costituisce il loro principale ostacolo nella caccia al maschio.

Per una settimana intera le femmine si presentano con una regolarità disarmante in questi luoghi, in cui cercano di liberarsi di un abnorme quantitativo di sudore.
Si aggirano paonazze, cercando ristoro nella bottigliona d'acqua, ma ogni giorno più fiere.



Ed ecco che i primi maschi, che sono sempre in amore, cominciano a palesarsi. Tra questi c'è l'esemplare più astuto e allo stesso tempo più sensibile al richiamo d'amore: il maschio istruttore di palestra.
Gira e rigira intorno alla sua preda per giorni e inizia a mettersi in posizione di sfida: con l'ausilio di magliette aderentissime, gonfia il torace e irrigidisce ogni singolo muscolo per far vedere chi comanda all'interno della palestra.
Con la scusa di poterla aiutare nell'allenamento, circuisce la preda con una serie di sorrisi e ammicamenti, dei quali ella si nutre a piene mani (insieme all'acqua).
Questo rituale del maschio si svolge ogni giorno, con diverse prede, e viene dagli studiosi definito "pesca a strascico".

12 gennaio 2010

pesce rosso

Anche noi abbiamo il nostro pesce rosso.
Di plastica, ma va bene lo stesso.

08 gennaio 2010

col senno di poi

Mi dispiace aver lasciato fuori dalla mio Top Ten '09 il disco di Neffa.
L'ho ascoltato poco; ma quando sei "in quell'umore lì" è un disco praticamente perfetto.
Per rendergli un po' di giustizia vi invito a leggere la recensione che ne ha fatto Angelo.

04 gennaio 2010

Top Ten dischi 2009

I dischi più ascoltati nell'anno appena trascorso. Anche quest'anno vince l'Italia. Strano: solitamente sono più "esterofilo".



01 MINISTRI - Tempi Bui
Poche balle: secondo me questo disco è la cosa migliore che potesse succedere alla musica italiana. Gli elementi sono: ragazzi giovani, rabbia nelle vene, testi impegnati o dissacranti, rock sostenuto. Non riesco ad immaginare un disco di esordio migliore per una band italiana. Sicuramente averli visti dal vivo due volte contribuisce alla mia passione nei loro confronti. Imprescindibili: "Diritto al tetto", "Bevo" e la follia di "Vicenza".

02 GREEN DAY - 21st Century Breakdown
Quasi a parimerito con i Ministri, i Green Day. Avevano il non facile compito di dare un seguito ad "American Idiot" e ce l'hanno fatta. Questo disco mi piace forse più del suo predecessore (solo tra un po' di tempo potrò dirlo con certezza). Caspita, ragazzi: bravi, bravi e bravi. Riuscite a fare delle canzoni apparentemente semplici, ma trascinanti e intelligenti. Speriamo che gli stuoli di ragazzini adoranti si chiedano che significato c'è dietro quelle canzoni.

03 MUSE - the Resistance
A ma i Muse piacciono, quindi parto prevenuto. Sono sufficientemente paraculi da riuscire a scrivere dei pezzi abbastanza orecchiabili ma non stupidi. Vi fanno ridere le loro pretese sinfoniche e i loro pezzi alla Queen? Beh, a me piacciono un casino. Anzi: trovo che nel piattume della musica moderna loro ci provino e ci riescano pure. Un disco che ascolto da settembre e ancora ho voglia di ascoltare.

04 PAOLO NUTINI - Sunny Side up
E bravo il nostro amico lucchese (solo di origine, eh!): tutti si aspettavano il disco fotocopia del suo primo e apprezzatissimo cd e lui che fa? Ne fa uno completamente diverso. Oddio: non del tutto, però con molto coraggio si rimette in gioco, spaziando tra Otis Redding e Wilson Pickett, tra Woody Guthrie e Bill Haley. Insomma: bravo! E fortunato: se fosse nato e cresciuto in Italia un disco così non sarebbe mai uscito.

05 JULIETTE LEWIS - Terra Incognito
Non stimo particolarmente Juliette Lewis, ne' come attrice ne' come cantante. Ma forse proprio perché ero "impreparato" sono stato quasi folgorato da questo disco. C'è rabbia, dolore, maliconia; tutti sentimenti vivi e viscerali. Se un giorno vi sentite così (malinocnici, rabbiosi, ecc) provate ad ascoltarlo: sembra che la buona Giulietta dia voce ai vostri sentimenti. La sua voce "sporca", poi, contribuisce a rendere il tutto più vero. Sorpresa dell'anno.

06 PATRICK WOLF - the Bachelor
Ed ecco l'altra sorpresa dell'anno. Non l'avevo neanche mai sentito nominare, Patrick Wolf, fino all'anno scorso. Mettete in uno shaker il glam rock, la musica elettronica degli anni 80, la melodia delle canzoni pop contemporanee e una buona dose di talento ed ecco che vi si presenterà davanti questo disco. Canzoni belle, tra cui spicca "Hard Times": uno dei pezzi più belli dell'anno (potete vederne il video su Youtube, se vi interessa).

07 MANIC STREET PREACHERS - Journal for Prague Lovers
Il mio gruppo rock gallese preferito (ne esistono altri?) non riesce - ahimé - a ripetere i fasti di "Send away the Tigers", che mi piacque decisamente di più. Cioè: il disco non è niente male. Comincia bene e per la prima metà è bello (vedi pezzi come "Me and Stephen Hawking"), diciamo da 7 in pagella; poi però, col passare delle tracce, un po' si perde. Nella totalità comunque un buon disco.

08 MELODY GARDOT - My One and Only Thrill
Cito dal blog di Ale: "già l'opener Baby I'm A Fool ti stende, mentre per esempio Our Love Is Easy è straziante, delicata e superlativa.
Voce calda, sexy, musica acustica e abbastanza influenzata pure dalla bossa nova, pezzi validissimi e tutti suoi, se si eccettua una cover di Over The Rainbow e un paio di collaborazioni con Jesse Harris (...), Melody (e che nome) rappresenta probabilmente una delle artiste giovani più interessanti in questo genere."
Non avrei saputo rendere meglio l'idea

09 REVIVE - Chorus of the Saints
Non ne faccio un segreto: mi piacciono i gruppi che fanno del buon rock melodico (che ha, per me, la sua summa nei Foo Fighters) senza tanti virtuosismi. Frequento blog e siti che ne parlano, alla ricerca di nuovi "talenti" e un giorno mi imbatto in questi sconosciuti. E scopro che, beh, il disco non è proprio niente male. Un ottimo compagno di viaggio nei miei solitari spostamenti estivi, cercando di imparare tutti i bellissimi cori presenti nei vari pezzi del disco.

10 CREED - Full Circle
Ritornano i Creed, si dice, per un ultimo album e un ultimo disco. Si, ma io prima non li avevo (quasi) mai sentiti e quindi? Quindi mi butto come se li sentissimi per la prima volta e - forte del fatto che 3/4 della formazione faccia parte degli Alterbridge, uno dei miei complessi preferiti - ne rimango totalmente coinvolto. Tanto che per quasi una settimana non ascolto altro. Come se fosse un disco degli AB, appunto. Grande energia, grandi schitarrate e una bella cattiveria. Me piace.