Stavo raccontando agli amici del forum una delle mie storiche figure di merda e mi è venuta voglia di scriverla anche qui.
È un episodio successo più di vent'anni fa, ma secondo me, merita sempre.
Liceo Scientifico Orazio Grassi di Savona.
Avevo un professore di storia e filosofia cieco: Fabio Paderni. Un idolo; una persona con una cultura devastante.
Negli spostamenti dalla nostra aula a un'altra lo accompagnavo sempre io. E anche al bar, tra la terza e quarta ora (quando c'era l'intervallo), in cui lui mi offriva il caffè e stavamo a chiacchierare.
Tanto che lui aveva imparato a "riconoscermi" (lo so: questa cosa si presta a battute sulla puzza, ma vi va male perchè sono sempre stato - e sono tutt'ora - un ragazzo molto attento all'igiene).
Un giorno, uno di quei giorni di merda dove ti va tutto storto e non vorresti ne' incontrare ne' parlare con nessuno, stavo scendendo le scale del Liceo quando mi accorgo che lui stava salendo la stessa rampa, accompagnato da un ragazzo di seconda.
Mi faccio piccolo piccolo in un angolino, per evitare di fermarmi e salutarlo, che non ne avevo voglia.
Quando lui, a metà rampa, si ferma e dice: "Marrè, che fai? Non mi saluti?"
E io, come nella peggiore delle sceneggiature di un film di Natale, rispondo: "Scusi prof, non l'avevo vista" (da notare che lui era un omone di 100 chili).
E mentre lui scoppia a ridere mi accorgo di aver detto una stronzata galattica e sprofondo.
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