28 giugno 2010

a spasso per la Liguria (e non solo)

Questo weekend ho festeggiato il mio compleanno come meglio ritenevo opportuno: godendomi la libertà di essere da solo. Non che non mi manchi la mia famiglia, eh!
Però ne ho approfittato per zingarare come non facevo da tempo immemore.

5 terre
Sabato sono partito prestissimo da Milano e sono andato a farmi una bella passeggiata alle 5 terre, che non visitavo da più di vent'anni.
Ho lasciato la macchina a La Spezia e in treno sono arrivato fino a Riomaggiore, per fare un giretto e da lì cominciare la camminata.
Riomaggiore-Manarola-Corniglia percorse in poco tempo, tra frotte di turisti, in gran parte americani. Piccola pausa per un gelato a Corniglia e poi sono ripartito, ma dopo 20 minuti di camminata il caldo iniziava a farsi pressante (erano quasi le 14,00) così ho avuto la malaugurata idea di dare retta a un cartello "free beach 15 min" e mi sono buttato giù da un sentierino che definire impervio sarebbe riduttivo.
Dopo un quarto d'ora, effettivamente sono arrivato a una spiaggia. Piccolo particolare che ho imparato a mie spese: "free beach" non vuol dire che la spiaggia è libera da pagamento, bensì è libera da costumi e bikini. Infatti era una spiaggia nudista, dove per fortuna non ero il solo pudico che indossava un costume.
Comunque. Un bel bagno di un'oretta, a chiacchierare con un ragazzo di Torino e uno di Reggio Emilia, e poi riparto.
E qua viene il divertente: la strada a strapiombo, fatta in salita, si rivela un vero e proprio calvario. Tra rovi e sterpaglie varie perdo - ovviamente - il sentiero principale e inizio a seguirne uno complicatissimo. Tanto che, quando riemergo nel sentiero che collega i due paesi di Corniglia e Vernazza, sono una maschera di sudore, terra e sangue. I tizi giapponesi che mi vedono emergere dai rovi, si spaventano e mi guardano come se fossi il mostro di Firenze.
Beh, insomma, per farla breve continuo la mia camminata e arrivo fino a Vernazza dove decido che la mia avventura finisce lì. Complice il fatto che le mie nuove scarpe da trekking iniziano a lasciare un po' troppo il segno.


nella foto: Manarola

A Vernazza prendo il treno e torno a Spezia, a riprendere la macchina. Nel frattempo mi ero già messo d'accordo con Alessandro per vedersi a cena in quel di Rosignano. Così nel parcheggio mi cambio e parto alla volta di Livorno.
Dopo una "ci-voleva-proprio" doccia andiamo in un posto in fronte al mare, dove ci concediamo una cena all'nsegna di pesce e vino bianco.
Sarà la soddisfazione (e la fame) derivanti dalla camminata, sarà che era un po' che desideravo una cena a base di pesce, ma la cena mi sembra perfetta.
Alle 11 di sera risalgo in macchina, alla volta di Celle. Sì, perché durante il giorno, mentre camminavo, mi è montata sempre più la voglia di passare una giornata con i miei genitori.

Celle Ligure
Arrivo a Celle alle due e vado sparato a dormire. Mi sveglio tardi, di domenica e mi faccio una bella colazione - chettelodicoaffare - affogando nella focaccia.
Poi, con i miei genitori andiamo a messa dai frati francescani che stanno a Pecorile.
Una messa molto serena, fatta di riflessioni fertili e con poca gente: quello che mi concilia con la mia spiritualità.

Passo la giornata con i miei e poi di sera andiamo a cena da Lucia e Paolo, dove ci siamo goduti una grigliata sul terrazzo. Anche qui tutto perfetto. Probabilmente sono io che sono "in buona" e quindi tutto mi sembra filare liscio.
Alle 11 di sera (di nuovo!) parto alla volta di Milano.
Stanco. Contentissimo.



nella foto: mio cognato Paolo alle prese con la griglia

1 commento:

zesitian ha detto...

ohè. ma che belle giornate, filo.
bravo.