Chi era bambino negli anni 70 si ricorda sicuramente di quei poster orribili che raffiguravano scimmie intente a fare cose tipicamente "umane". Tipo scimmia in giacca e cravatta che si atteggia da broker; scimmia vestita come Humprey Bogart, seduta dietro una scrivania da detective, ecc. A me (complice la mia passione per il calcio) ne avevano regalato uno con una scimmia vestita da arbitro che sventolava un cartellino rosso.
Ecco, non fosse stato sufficiente l'aggettivo "orribili" nella prima frase, a me quei poster mi hanno sempre fatto schifo. Ma più che schifo forse dovrei dire che mi facevano pena quelle povere scimmie così conciate. Intente a fare qualcosa che sicuramente non era nei loro desideri.
Facciamo un salto spaziotemporale e arriviamo allo stadio di San Siro, 3 anni fa. Concerto di Springsteen. Stadio gremito, io, insieme all'amico Monty, in mezzo al pubblico, a cantare e scherzare.
A un certo punto mi cade l'occhio su un tizio che porta sulle spalle un bambino (presumibilmente suo figlio) di 3/4 anni, non di più. Mi scende la mandibola a terra e rimango a bocca aperta.
E mi domando: ma chi può essere così imbecille da portarsi un bambino così piccolo a un concerto del genere?
Riformulando la domanda: oh tu, genitore incosciente, perché devi sottoporre tuo figlio a un tale bombardamento di decibel e tenerlo in mezzo a una bolgia fino a mezzanotte, peraltro, per vedere una cosa di cui si ricorderà poco o - più probabilmente - nulla?
Le risposte che mi sono venute in mente sono due:
1 - (poco probabile) tuo figlio ti ha chiesto di portarlo a un concerto e tu l'hai portato proprio a quello. Il che significa che: la natura ti ha dotato di intelligenza scarsa. Punto e a capo.
2 - (purtroppo più probabile) hai voluto "fare il pazzesco" (come si dice a Genova) e portare tuo figlio a vedere un concerto del tuo cantante preferito per poi poter dire agli amici "ma sai che ho portato mio figlio al concerto del Boss?"
Il che significa che: non pensi al bene di tuo figlio; pensi solo al tuo interesse personale e lo tratti come tratteresti una scimmia ammaestrata.
Ma tutto questo per dire che cosa?
Recentemente stavo discutendo con alcuni amici su cosa sia giusto insegnare o non insegnare ai bambini. In queste discussioni faccio sempre la figura dell'integralista islamico o, forse peggio, di quello che vuole i figli perfetti che dicono sempre "sissisgnore".
In realtà non è così. Molto più semplicemente rimango perplesso di fronte ad alcuni genitori che usano i figli come una cosa da mostrare e gli impongono quelle che secondo me sono delle forzature: dalla maglietta del Milan fatta indossare al bambino di tre mesi (giuro!, visto ieri) al fare ascoltare le canzoni/sinfonia dei Genesis (anche questa è vera, giuro bis!) per poi potersi vantare dicendo che "sai, i miei figli ascoltano Selling England by the Pound".
Ultimo esempio (giuro tris!) bambini che vengono trattati come adulti e che si pretende da loro - appunto - un atteggiamento da adulti.
Per carità, non sono cose gravi. Lo so che c'è di peggio. Ma una cosa che mi lascia perplesso è l'uso (sì, proprio "l'uso") che i genitori fanno dei propri figli.
Ma che è? Siete così frustrati da riporre nei vostri figli così tante aspettative?
Ma ci pensate al loro bene?
Non sono certo un genitore perfetto, ma cerco sempre di agire con razionalità e mosso soprattutto dal sacro fuoco del buonsenso. Quello che manca a tanta gente. Ma tanta, eh!
5 commenti:
che sfiga quel bambino. ma proprio a un concerto di spristi?
Il discorso sarebbe lungo.
E' sostanzialmente vero quello che
dici, dei genitori che si "bullano"
facendo fare ai propri figli cose
che non sarebbero in natura nelle loro
corde/volontà spontanee.
In quel concerto di brius ricordo
diversi bambini nel pit "caduti addormentati" intorno alle 23. Ma la
cosa più raccapricciante che vidi
fu un papà a poche file dal palco che alzava il figlio verso springstenn
manco fosse un agnello sacrificale.
E il piccolo a mio avviso non arrivava all'anno.
Roba da telefono azzurro.
vabbeh, ma anche voi andate ai concerti di Spristi e poi lamentate di vedere cose strane. Non lo sapete che dosi massicce di noia possono dare allucinazioni?
Comunque filo, non ho capito bene quali siano le tue posizioni sulla musica che ti rendono integralista. Dico sulla musica perche' a Eliza e' capitato effettivamente di ascoltare Selling England tra le altre cose. Purtroppo non ha ancora sviluppato la capacita' di dire: "questo mi fa cagare!" e ascolta quello che passa la "radio" di casa.
Cioe' a tuo parere esiste della musica "adatta ai bambini"? E qual'e'? Da piccolo ricordo che ascoltavo massicce dosi di lirica perche' i miei l'ascoltavano e mi portavano pure a vedere le opere a lungo andare sapevo le romanze a memoria e le cantavo a squarciagola
Il sabato il maestro delle elementari ci portava a vedere le sinfonie e ricordo sia le opere che le sinfonie (ricordo che mi piaceva andare). Alla fine non sono venuto su cosi' male, beh, poteva andare peggio, in compenso mi e' rimasto un debole per la lirica e la sinfonica...
Massi, il problema non è quale musica. Il problema sta alla base: se fai qualcosa per piacere tuo o pensando al bene del bambino (o bambina, come nel tuo caso).
mah, non credo che i miei mi facessero ascoltare le opere così che da adulto potessi avere un orecchio per una certa musica. loro le ascoltavano perché era la musica che piaceva a loro. punto.
così anch'io ascolto un po' quello che mi va. senza troppo badare se c'è Eliza attorno. al più cerco di non essere troppo monotono nella speranza che arrivi a capire da sola cosa le piace e cosa no. ma soprattutto nell'idea che più vasto e il panorama che le metto a disposizione (grazie internet), più la sua scelta sarà libera.
Poi è ovvio che ci sono canzoni che ormai riconosce più di altre, per il semplice fato che le ho prese in prestito a 'mo di ninnananne. Certa musica rock la fa ridere, soprattutto se mi metto a fare air-guitar ed headbanging (come ci insegna jumbolo), certa altra musica la rilassa.
Ecco, non credo nella selezione a priori del materiale musicale, del tipo: "c'è Eliza quindi bisogna ascoltare solo questa roba qui e questa no". Un po' in questo mi piace trattarla di piccola adulta, certo senza aspettarmi che da adulta risponda perché è una bambina, ma credo che nei limiti del ragionevole, proprio la musica sia un campo dove è possibile precorrere un po' i tempi, o meglio evitare di metterla in una campana di vetro fatta solo di cristina d'avena e zecchino d'oro.
Poi dato che io stesso non ascolto tutto (il rap mi fa un po' cagare ad esempio) ovviamente una selezione esiste, ma si fa quel che si può.
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