Ormai affezionato alle proiezioni in lingua originale del lunedì, sono andato a vedermi Amsterdam, l'ultimo film di David O. Russell, nonostante le diverse critiche negative sentite in giro. Il trailer devo dire che ispirava molto: cast stellare, fotografia eccellente e plot interessante.
La trama: ambientato negli anni 30, il film racconta di due amici dai tempi della guerra (Christian Bale e John David Washington) alle prese con il cadavere del generale Meekins, colui che li aveva fatti incontrare sotto le armi. Una morte molto sospetta, che fa pensare a un omicidio premeditato, o addirittura a una cospirazione nazionale. Cosa e chi si nasconde sotto questa morte improvvisa?
Il film è tutto sommato godibile e divertente. Cosa non funziona allora in Amsterdam?
Innanzitutto il plot narrativo (benché ispirato a una storia vera, come viene esplicitato all'inizio e alla fine del film) è abbastanza blando, con colpi di scena telefonati. Non solo: le spiegazioni "a prova di pirla" (come si direbbe a Milano) lo indeboliscono ulteriormente.
L'altro punto debole è l'aspettativa. È chiaro che un film con un cast così squillante generi un'attesa che difficilmente possa venire ripagata. Stelle del calibro di Robert De Niro vengono impiegate per pochi minuti, lasciandoti con l'amaro in bocca. Christian Bale giganteggia su tutti (ma questa non è una novità) e Margot Robbie gli sta al passo, ma John David Washington è abbastanza spento. Chris Rock assolutamente inutile, così come Taylor Swift e forse anche Zoe Saldana. Insomma, la sensazione è che tutti questi grandi nomi siano solo un gancio per portare la gente al cinema e non diano un contributo al film.
Come dicevo, nella sua totalità il film è godibile, ma si esce dalla sala con la bocca un po' storta. E, vabbè, sempre più innamorati di Margot Robbie, che ad ogni inquadratura mi ha fatto fare dei sosiproni.