Come già detto, la rivelazione musicale dell'anno sono i milanesi Ministri.
Ne ho la conferma dopo averli visti ieri sera dal vivo, alla Festa di Liberazione della Brianza (che detto così, se uno non sapesse che c'è un giornale che si chiama Liberazione e considerando che in Brianza ci abita Silvio... vabbè lasciamo stare).
Arrivo con pochissimo anticipo a Osnago; ma quel tanto che basta per piazzarmi in prima fila, attaccato alla transenna, proprio davanti al microfono del cantante.
Mi guardo intorno: la platea è composta per il 90% da ragazzi di almeno 15 anni più giovani di me. Gli altri invece sono più piccoli. Chissà che cosa avranno pensato guardandomi.
Dopo un canonico quarto d'ora di ritardo, finalmente salgono sul palco i Ministri. Ad uno ad uno, in una sequenza data dall'ordine con cui i vari strumenti entrano in una melodia introduttiva al concerto.
L'intro musicale si trasforma gradatamente finché, devastante, non comincia "Diritto al Tetto".
E improvvisamente ho capito perché lì attaccato alla transenna non c'era nessuno: dopo 2 note un pogo selvaggio mi frana addosso con la potenza di un carrarmato.
Mi sposto leggermente di lato per godermi meglio il concerto.
La prime 4 canzoni sono molto tirate e coinvolgenti. Effettivamente viene voglia di pogare; o quanto meno di fare head banging (avendo i capelli, magari).
I Ministri sono in formissima. Non sembra assolutamente che stiano facendo una tournée quasi ininterrotta da febbraio. Il pubblico risponde alla grande, cantando a squarciagola tutte le canzoni, anche quelle più vecchie.
La scaletta è intensa e lascia fuori ben poco del loro album "Tempi Bui".
Alla fine il concerto dura solo un'ora, ma lascia veramente il segno. Adesso ho la soddisfazione di sapere che sono bravi anche dal vivo; e non solo: sembrano convinti di quello che cantano e di quello che fanno.
La serata è talmente calda, che sull'ultima canzone, alla fine della presentazione dei singoli membri della band, Davide (il cantante) guarda il pubblico urlante e adorante e dice "e fatemelo fare 'sto giro, va'!" e si lancia in uno stage diving degno di un concerto di inizio anni '90.
Torno a casa felice e con il desiderio di rivederli quanto prima.
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