È incredibile come a 40 anni io riesca ancora a prendermi delle tronate colossali. Si potrà dire che sono un ingenuo, chissà. È che io alle amicizie ci tengo molto e non riesco a concepire che per gli altri non sia lo stesso.
Gurdandomi indietro, nella mia vita, vedo tante amicizie andate in fumo. E, mi viene da aggiungere, non per colpa mia.
Certo: con l'età ho capito e accettato il fatto che questo valore non per tutti abbia gli stessi parametri, quindi non ne faccio un problema. È così è basta.
Ma ugualmente riesco a prendere delle sberle in faccia che mi lasciano un po' rimbambito e mi viene da chiedermi come sia possibile.
La risposta è molto semplice: pregio o difetto che sia, io non so stare da solo. O forse sarebbe meglio dire che non mi piace stare da solo. Mi piace avere bisogno degli altri e che gli altri abbiano bisogno di me. Mi piace sentirmi circondato di gente che mi vuole bene.
Un esempio: martedì sera ci vediamo con degli amici per un aperitivo veloce. La frenesia dell'appuntamento fa sì che ci si scambino battute tipo "Ma quand'è che ci vediamo con calma?" "Facciamo una cena?".
Fino a una sorta di epilogo: "Facciamo questo sabato da me? Però ve lo posso dire domani?" Con il consueto entusiasmo rispondo "A me puoi dirlo anche sabato mattina, intanto noi siamo a Milano e difficilmente ci muoviamo".
Morale: è passata una settimana e io non ho più sentito nessuno.
Ecco: io ci rimango male. Non mi va minimamente di calarmi nella parte di quello che, con le braccia conserte, batte la punta del piede e dice "Allora?", perché penso che ognuno abbia il proprio da fare. Quindi aspetterò la prossima occasione.
Però più si avvicinava il sabato e più sentivo aumentare in me la delusione. Sabato sono stato in giro con le bimbe, quindi più di tanto non ci ho pensato, però sabato sera, quando ormai ero certo che non si facesse più nulla - ci pensavo e un po' mi sono intristito.
Questa freddezza o superficilità nei rapporti non mi piace. E non mi ci voglio neanche abituare.
La citazione cinemtografica è d'obbligo.
4 commenti:
posso fare il fratello maggiore o quel che significa, per una volta? devi abituarti al fatto che a volte non c'è alcuna malizia o superficialità. c'è che vieni dopo altro, anche quando vieni prima di tutto. e magari può capitare che tu venga anche dopo niente di importante. dovresti chiederti se quello che ti aspettavi non sia sopra l'asticella del pretendere. una bella serata dovrebbe essere un regalo del tempo, non il debito ripagato di tutte le promesse.
Dev'essere che questo passato è stato il weekend 'a tema'. Delusioni su più fronti anche sul mio versante e dello stesso stampo.
Leggo tuo fratello e capisco che ha perfettamente ragione... ma lì per lì, su due piedi, fatichi a pensare a un motivo valido o comunque ad esprimere a freddo un giudizio equilibrato sulla faccenda. Ci rimani male e basta.
Poi oh, ci ridi su dopo giorni e mandi affanculo tutto e tutti, ma sono quei momenti lì che ti viene sempre da pensare "sono io quello sbagliato o sono loro gli stronzi?", momenti che capitano fin troppo spesso, ma a 20, a 30, a 40 anni non penso faccia comunque la differenza. Siamo noi che dovremmo convincerci che non ruota tutto attorno alla nostra persona, anche se vorremmo fosse così.
E' dura da affrontare, come ogni stracazzo di verità.
per sam: (ah ah! mi piace che tu mi abbia scambiato per suo fratello... chissà che ne pensa dria! da che conosco filippo, complice il fatto che mio fratello ha la sua età, mi considero una specie di fratello minore. da qui l'incipit). ze
Ahahah... è il pizzetto che mi ha confuso! :D
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