20 maggio 2011

Capita

Capita, a volte, di aprire gli occhi prematuri all’alba precoce, nell'ora chiara dei risvegli ingiusti e di occuparmi mentalmente della mia vita, di quella della mia famiglia e della mia città. Lo sdegno mi mantiene insonne e il mio istinto di chioccia mi porta alla mente l’impraticabilità dell’energia nucleare o l’imbarazzo di queste ultime elezioni comunali.

Le consapevolezze del mattino sono lucide, inappellabili, spietate: sono stanco delle pagliacciate che raccontano le compagnie telefoniche, degli uomini senza coraggio che fingono di osteggiare uomini senza etica, della rassegnazione mascherata da disinteresse e del finto sdegno che cela ideologie stantie.
Ho voglia di guide illuminate, di una città pulita, di ascoltare dibattiti che si arricchiscono nel confronto e di respirare ancora il profumo del rispetto del prossimo.

Non ne posso più di strilli. Il sussurro della ragione, pretendo. E la carezza dell’arte che sazia anche se non si mangia, l’entusiasmo disinteressato alla divulgazione del bello, i raduni spontanei per le parole pulite, e poi la musica senza iva e i libri letti a piedi nudi nei parchi.

E ho anche una disumana voglia di Nutella.

3 commenti:

cosmic kid ha detto...

Eh sì.

Ely ha detto...

tutto assai condivisibile. Soprattutto per quanto riguarda la Nutella. Che, x fortuna o purtroppo, è l'unica tra tutte le cose che hai elencato che puoi ancora trovare qui in Italia ;-)

zesitian ha detto...

non avrei saputo dirlo meglio.