22 luglio 2011

film a eliminazione diretta

Ieri sera sono andato al cinema all'aperto in Porta Venezia a vedere "The Tree of Life". Film (e regista) molto discusso, di quelli che spaccano spesso l'opinione a metà.
Intenditori di cinema e giurati gridano al capolavoro, mentre l'uomo comune tendenzialmente si rompe i coglioni durante la proiezione.

Per cultura genreale, decido di andarlo a vedere anch'io, che mi piace sì il cinema, ma di fronte a determinati film "pesanti" non esito a dichiarare apertamente se non c'ho capito niente o se l'ho trovato noioso.
Comunque, "La sottile linea rossa", unico film di Malick (regista in questione) che ho visto ad oggi mi era piaciuto assai, quindi mi avvio sereno verso il cinema.

Non sto a raccontarvi la trama, di cui potete trovare un'attenta e delicata recensione sul blog di Ale. Mi limito a dirvi che già fuori dal cinema c'era una coda insolita. Quasi penso di aver sbagliato film.

Al momento dell'inizio della proiezione, la sala è strapiena. Inizio a pensare che qualcun'altro abbia sbagliato film. E poi parte la pellicola. "E che c'è di male?", direte voi.

C'è che il film è veramente bello, ma parecchio pesante. Infatti dopo mezz'ora una coppia non ce la fa più, si alza e se ne va. Dopo due minuti tocca a una signora sola. Passano altri dieci minuti e un'altra coppia se ne va. Alla fine del primo tempo un altro gruppetto di gente si dirige verso l'uscita.

Vi giuro che sembrava uno strano gioco di cui io non sapevo le regole. Ma sinceramente: se vai a vedere un film di Malick - e all'Arianteo la gente non ci finisce per caso, tipo Multisala di Melzo il sabato sera - porca zozza, cosa ti aspettavi? E poi: già che sei stato dentro un'ora e 20 (tanto dura il primo tempo) non sei cuorioso di vedere come va a finire?

Non so voi, ma io non avevo mai visto qualcuno che uscisse prima da un cinema. Uno solo, forse. Magari per un attacco di maldipancia o perché aveva dimenticato il gas acceso. Ma un'uscita di massa così io non l'ho mai vista.



Per concludere: il film è una meraviglia per gli occhi. A mio modestissimo parere va sicuramente visto perché ti lascia con parecchie domande e spunti di riflessione interessanti.
Però forse, prima di entrare, è meglio se vi bevete un paio di caffè.

4 commenti:

Ely ha detto...

ecco, ora mi incuriosisci anche tu, perchè già una mia amica aveva scritto su fb praticamente la stessa cosa, ovvero che la gente usciva a sciami dicendo addirittura "che ho fatto di male x meritarmi questo"!
Quello che non sono risucita ancora a capire è se la pesantezza è dovuta alla lentezza, alla crudezza delle immagini o a cos'altro...

Filo ha detto...

La pesantezza è dovuta a un pezzo (diciamo indicativamente la seconda metà del primo tempo) in cui ci sono una serie di scene di natura (hai presente "Koyaanisqatsi"?) decisamente troppo lunghe e lente. Se riesci a sopravvivere a quelle, secondo me è un film che merita essere visto.

Ely ha detto...

ho presente. Sarà che io, da appassionata di fotografia, amo anche il genere Koyaanisqatsi, ma comunque non mi verrebbe in mente di uscire a metà film!!! l'unico motivo potrebbe essere l'eccessiva crudezza di certe immagini, al limite, se proprio non sopravvive lo stomaco.

Filo ha detto...

Ecco, dimenticavo questo particolare: se sei appassionata di fotografia ti piacerà sicuramente. In quanto a movimenti di macchina e tipo di inquadrature (per non parlare dell'uso delle luci) siamo di fronte a un maestro.