Programmavo questo weekend da due o tre mesi: con gli amici a Olba, chitarra, casino, fucili ad acqua, grigliate e tutto il peggio che comporta starsene via tre giorni.
Ma evidentemente la maledizione di questo giugno della famiglia Marrè Brunenghi*, dopo aver imperversato in Sardegna, è venuta a cercarmi a Milano e poi a Olba e poi di nuovo a Milano.
Era da giovedì che avevo un senso di spossatezza e di post-sbornia (senza aver mai bevuto) che mi faceva trascorrere le giornate col fiato corto e in debito di energie.
Ma quando siamo partiti, venerdì sembrava fosse passato. E infatti il venerdì sera è trascorso più che liscio: cena a Genova nei vicoli, giretto per il porto e poi partenza per Olba dove, non sazi, ci siamo messi a fare casino e a giocare a calciobalilla.
Alla fine mi ero convinto che si trattasse solo dell'afa milanese, quindi davo la cosa oramai per conclusa.
Invece, sabato mattina, dopo essere andato a fare un giretto in centro al paese con Ale, inizio a sentirmi stanchissimo. Penso: sono in debito di sonno. Quindi vado a sdraiarmi. E da lì praticamente non mi sono più alzato se non per mangiucchiare qualcosa o nel vano tentativo di autoconvincermi che stavo bene.
Domenica, data la presenza di altri amici, ho fatto un po' di rappresentanza, ma - anche lì - a una certa ora sono dovuto tornare a sdraiarmi perché non mi reggevo in piedi.
Insomma: potre definirlo un weekend di merda, ma invece non lo è stato perché nelle fugaci apparizioni o anche solo sentendo gli altri che facevano casino sono stato quasi sempre di buon umore.
Però... come dire... eviterei volenieri la replica.
*maledizione di giugno della famiglia MB: Dalia è in Sardegna da più di quindici giorni e non ha ancora fatto un bagno in mare. Sapete perché? Perché un po' Anita aveva la febbre, poi Elena la congiuntivite, poi Dalia la febbre, poi Anita era sotto antibiotico e non poteva andare al mare, e infine è toccata la febbre pure ad Elena. Quando si dice la fortuna sfacciata.
1 commento:
beh allora è giunto il momento di tornare al superenalotto. la fortuna è cieca e stronza, ma prima o poi te la darà.
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