20 luglio 2010

in memory of Carlo Giuliani

Oggi ricorre l'anniversario della morte di Carlo Giuliani, il ragazzo morto durante gli scontri tra forze dell'ordine e manifestanti, mentre si svolgeva il G8 a Genova, nel 2001.
Sono passati nove anni e ancora adesso la sua morte viene strumentalizzata a sproposito. È notizia di stamattina, infatti, l'imbrattamento dei muri di alcune sedi di partito da parte di ragazzi in memoria dell'omicidio (perché di omicidio si tratta) commesso nove anni fa.
C'è una cosa che vorrei dire e che mi porto dentro da sempre: sinceramente tutta questa martirizzazione e mitizzazione del personaggio Carlo Giuliani l'ho sempre trovata fuori luogo.

Ho sempre trovato fuori luogo l'inneggiare all'"eroe", alla "vittima dello stato" e via dicendo.
Diciamoci la verità: se io voglio andare a manifestare pacificamente contro il G8, non ci vado con un passamontagna, brandendo un estintore. Se sono in assetto da guerriglia, vuol dire che me le sto andando a cercare.
Che poi il Carabiniere non dovesse avere la pistola, che abbia sparato perché - dicono - terrorizzato, eccetera è sicuramente un terribile incidente.
E il fatto che un ragazzo di 23 anni muoia durante una manifestazione che dovrebbe essere pacifica è un fatto gravissimo.

Ma non parliamo di eroe, per cortesia. Tanto più che ieri si celebrava l'anniversario della strage di via D'amelio, in cui perse la vita Paolo Borsellino. Lui si che è stato un eroe, vittima della mafia (e quindi anche dello stato). Carlo Giuliani non era altro che un ragazzo che si è trovato nel posto sbagliato al momento sbagliato. Un ragazzo di cui piangerò sempre la morte. Ma un ragazzo e basta.

5 commenti:

Matteo ha detto...

Sottoscrivo

monty ha detto...

sono d'accordo con l'analisi, filo.
aggiungo solo che dai racconti di chi
c'è stato emerge una chiara strategia
di arrivare allo scontro da parte dei
poliziotti (non parlo dei falsi black bloc o della diaz, ma di come
è stato "gestito" il corteo, ad esempio), e questo probabilmente
ha contribuito ad amplificare certe reazioni.
magari anche quella di carlo.

Anonimo ha detto...

la faccenda merita analisi più approfondite. mi rivolgo anche a chi sottoscrive.

come sono state anche gestite le forze dell'ordine, quel giorno, è qualcosa di pauroso a giudicare dai racconti.
ore sotto il sole, mezzi di fortuna, caldo bestia.

il fatto è che razionalmente rifiutiamo l'idea che questi abbiano organizzato la faccenda black bloc. mi spiace ma possiamo parlarne finchè si vuole, è qualcosa che rifuggiamo per istinto naturale perchè affrontare una tale mostruosità significa ammettere che viviamo in uno stato gestito da un governo di pazzi scatenati.

io non ho alcun dubbio ma accetto la titubanza.

detto questo (che direi serve anche a scagionare un po' il poveraccio che ha sparato) se io mi fossi trovato (come poteva essere se non fossi un coglione col culo peso come non so cosa, maledetto me) in quella piazza, con quello che stava succedendo, con lo scempio, la violenza, la paura, il caldo, le urla, le minchie varie...

...io non so se non avrei provato a colpirne almeno uno di quei figli di una grandissima mignotta impestata. se l'è andata a cercare? sì, è vero. ma per giudicare bisognava esserci, essere lì a vedere quel marasma ad opera di quei cani merdosi. che fai? scappi? io lì forse sarei scappato perchè appunto mi ritengo un poco di buono in quasi tutto.
dentro vorrei invece esserci stato e averci provato anch'io come ha fatto lui.
perchè non dimentichiamoci che la ragione sta dalla parte di chi manifestava eh.
non scherziamo su questo per favore.

questo per rispondere al concetto che se la sia andata a cercare.


è morto per niente, per un mondo che va da tutt'altra parte. peccato.
ma questo è un discorso a parte. la sostanza è che io vorrei aver fatto come lui.
Mau

Filo ha detto...

"è morto per niente, per un mondo che va da tutt'altra parte. peccato."
Mau, un po' il significato del tutto voleva essere proprio questo.

Anonimo ha detto...

vedi, a me può anche star bene il concetto (ok, NO mi irrita; ma è giusto che ognuno la pensi come vuole) che se l'è andata a cercare.
che era il centro del post, mi sembra. il non considerarlo un eroe proprio perchè è stato scemo lui (per giunta senza costrutto, al contrario del missino Borsellino).

(era la tesi della mia defunta madre, peraltro. donna che amavo ma stimavo molto poco. quante litigate con le vene gonfie per la sua cecità. ecco perchè mi infervoro, mi sento impotente come allora)

il fatto che alcuni, a corto di eroi di un certo peso (perchè non li conoscono , non li leggono, non li vedono)si approprino di una disgrazia è deprimente ma da un certo punto di vista necessario. la sua morte rappresenta chiaramente un sopruso barbaro che grida vendetta.

ai bei tempi non si sarebbe MAI arrivati ai processi fuffa TUTTI ASSOLTI. li si gambizzava, li si faceva volare e punto.

MAI si sarebbero azzardati a lasciare impunita tale mattanza.
cristo.

a me questo fa incazzare, chi se ne fotte di chi ne fa un eroe.

quel giorno non è morto solo un ragazzo, siamo finiti noi come concetto di stato.
era il momento in cui ormai la mafia in combutta con la p2 aveva consolidato il proprio assetto.
era il momento in cui hanno pestato duro e dopo anni, impuniti, ridono come matti.

il resto, Giuliani compreso, è contorno. ma guarda caso si parla di questo.
lo ripeto, ci tengo: ai bei tempi
MAI si sarebbero azzardati a lasciare impunita tale mattanza.
cristo.


armi di distrazione di massa.
: ) (si fa per parlare eh, non è che mi infervoro davvero, è agonismo)
Mau