06 settembre 2010

post vacation blues

Mi succede così ogni anno: a un paio di giorni dalla data di rientro dalle ferie mi viene la malinconia.
È normale, direte voi. Sì, è normale, però non dovrebbe esserlo. Succede probabilmente perché riponiamo troppe aspettative nelle ferie. Ogni anno sono sempre più ambite, desiderate.

Per noi poi questo è stato il 4° anno consecutivo passato a Celle e, beh, con tutto il bene che voglio al paese in cui sonoi cresciuto bisogna dire che non brilla certo per attrattive e iniziative particolarmente interessanti.

Ma torniamo a noi. Cos'è questo blues che mi attanaglia? Non è solo la tristezza del rientro a casa dalle vacanze, fino a lì ci arrivava chiunque.
È - penso - l'insoddisfazione della vita che conduciamo. Infatti un grande classico è rientrare dalle vacanze con progetti tipo rilevare l'edicola di Alassio o aprire un bed and breakfast in Maremma.
Ma la realtà nuda e cruda è che la vacanza è la vera dimensione dell'essere umano. La possibilità di dedicarci alle cose che più amiamo; che siano i figli o la lettura o le passeggiate in montagna. Per forza di cose, quindi, quando torniamo in città la nostra vita, che da anni corre sempre sugli stessi binari, ci appare in tutto il suo orrore.

E quindi ogni anno si ripropone la stessa domanda: cosa posso fare per migliorare la mia vita quotidiana? E la cosa più triste è proprio il fatto che ogni anno ci rifacciamo questa stessa domanda senza avere mai trovato una soluzione.
Probabilmente è questo che mi fa salire una malinconia assurda: l'incapacità di cambiare la mia vita. Renderseno conto a 40 anni non è male, eh!

3 commenti:

Anonimo ha detto...

''tu non sopravviveresti una settimana lontano dall'isola di Manhattan''

che film è?
Mau

Filo ha detto...

detta così, direi un Woody Allen.

Prateria ha detto...

Senti, ma in nome della nostra simile condizione (entrambi savonesi ed emigrati a Miolano e dintorni), la foto della metropolitana me la puoi cedere per un mio video musicale su YT ? Grazie Paul