Il problema di fare il presepe, a casa nostra, è uno; anzi, sono due: il gatto e Anita.
Come fare a tutelare quelle povere statuine - che erano della famiglia di mio padre, quindi con un valore "storico" notevole - dalle zampe (o dalle mani) delle nostre turbolente coinquiline?
Ci ha pensato Dalia: ha dato un'occhio alla libreria e, vedendola spoglia delle antine che Cuciuffo ci sta sistemando, ha detto: "facciamolo lì"!
Lì è, appunto, dentro la libreria di sala, sopra la televisione.
È un posto un po' insolito, è vero, ma a me piace un sacco.
18 dicembre 2007
16 dicembre 2007
it's Christmas time!
Penso che il Natale sia una specie di amplificazione dello stato emotivo di una persona: se stai bene, sei felicissimo; se non sei in forma, invece, ti deprimi ancora di più.
Ci pensavo oggi mentre giravo per la città con Dalia e Anita: provavo una sensazione di gioia infinita.
Alla base c'è una sensazione di felicità "quotidiana".
A questo si unisce il fatto che mi è sempre piaciuto fare i regali; e noi eravamo in giro per quello.
Eppoi - non so - l'atmosfera, la città tutta illuminata, la cioccolata calda... tutto contribuisce a farmi vivere questo Natale in maniera felice.
Mi sento proprio fortunato. Che altro dire?
Ci pensavo oggi mentre giravo per la città con Dalia e Anita: provavo una sensazione di gioia infinita.
Alla base c'è una sensazione di felicità "quotidiana".
A questo si unisce il fatto che mi è sempre piaciuto fare i regali; e noi eravamo in giro per quello.
Eppoi - non so - l'atmosfera, la città tutta illuminata, la cioccolata calda... tutto contribuisce a farmi vivere questo Natale in maniera felice.
Mi sento proprio fortunato. Che altro dire?
15 dicembre 2007
dj
Per chi non avesse niente di meglio da fare, stasera metto su un po' di dischi al "Lato B" in piazza XXIV maggio.
12 dicembre 2007
maledetto Soderbergh
Ieri sera torno a casa e, mentre metto la cena sul fuoco, faccio un po' di consueto zapping, per vedere se per qualche caso misterioso la tv non trasmetta qualcosa di decente.
Mi imbatto nel faccione di George Clooney (attore per il quale provo una discreta simpatia) e decido di fermarmi a vedere di cosa si tratta. È l'inizio di "Ocean's Twelve" (sequel di "Ocean's Eleven), film di azione/commedia con consueto cast stellare.
Decido che per "accompagnare" la serata può andar bene, un po' di sottofondo.
Non immagino neanche lontanamente che rimarrò incollato al televisore per tutta la durata del film.
Infatti, il film, anziché classica autocelebrazione americana con esplosioni e scene surreali di ladri che sfiorano le performance di supereroi come mi aspettavo, si rivela una fantastica combinazione di sfighe, furbizie scoperte e poliziotti tosti che impediscono agli undici (dodici, per l'occasione, perché al gruppone del primo film si aggiunge Julia Roberts) di fare i ladri come dio comanda (o come Hollywood comanda).
È tutto un susseguirsi di colpi di scena e altalenarsi di emozioni. Con qualche chicca veramente divertente. Come quando Julia Roberts (che interpreta interpreta Tess) si spaccia per Julia Roberts; e Bruce Willis, nel ruolo di Bruce Willis, che cerca di capire se quella donna affascinante che si spaccia per Julia Roberts è davvero la sua collega ed amica o una ladra imbrogliona (irresistibile quando le chiede coma procede la gravidanza o quando cerca di chiamarla con il cellulare).
Insomma, non ci si annoia un attimo.
A saperlo prima, me lo sarei visto al cinema.
Ah, dimenticavo: se vi siete chiesti dov'è quel piccolo angolo di paradiso che si vede in una delle scene finali (quella dove Catherine Zeta-Jones incontra suo padre), beh sappiate che è in Sicilia (in provincia di Trapani, per l'esattezza).
Mi imbatto nel faccione di George Clooney (attore per il quale provo una discreta simpatia) e decido di fermarmi a vedere di cosa si tratta. È l'inizio di "Ocean's Twelve" (sequel di "Ocean's Eleven), film di azione/commedia con consueto cast stellare.
Decido che per "accompagnare" la serata può andar bene, un po' di sottofondo.
Non immagino neanche lontanamente che rimarrò incollato al televisore per tutta la durata del film.
Infatti, il film, anziché classica autocelebrazione americana con esplosioni e scene surreali di ladri che sfiorano le performance di supereroi come mi aspettavo, si rivela una fantastica combinazione di sfighe, furbizie scoperte e poliziotti tosti che impediscono agli undici (dodici, per l'occasione, perché al gruppone del primo film si aggiunge Julia Roberts) di fare i ladri come dio comanda (o come Hollywood comanda).
È tutto un susseguirsi di colpi di scena e altalenarsi di emozioni. Con qualche chicca veramente divertente. Come quando Julia Roberts (che interpreta interpreta Tess) si spaccia per Julia Roberts; e Bruce Willis, nel ruolo di Bruce Willis, che cerca di capire se quella donna affascinante che si spaccia per Julia Roberts è davvero la sua collega ed amica o una ladra imbrogliona (irresistibile quando le chiede coma procede la gravidanza o quando cerca di chiamarla con il cellulare).
Insomma, non ci si annoia un attimo.
A saperlo prima, me lo sarei visto al cinema.
Ah, dimenticavo: se vi siete chiesti dov'è quel piccolo angolo di paradiso che si vede in una delle scene finali (quella dove Catherine Zeta-Jones incontra suo padre), beh sappiate che è in Sicilia (in provincia di Trapani, per l'esattezza).
10 dicembre 2007
viva la nonna!
Io e Dalia abbiamo diversi impagni lavorativi, quindi, causa malattia di Anita, è venuta a Milano mia madre per tenerci la bambina.
Oltre al piacere affettivo di trascorrere (seppur poco) un po' di tempo con mia madre, bisogna dire che si manifestano una serie di risvolti positivi più strettamente materiali, anzi culinari.
Per esempio oggi avevo una riunione a mezzogiorno vicino a casa, dove sono quindi sono tornato per un pranzo volante e, ad aspettarmi, ho trovato: una splendida pasta al ragù e le milanesi di carne tritata (specialità di casa Marrè Brunenghi). Oltre ad altro sugo da surgelare e una lavorazione in corso di un appetitoso polpettone di fagiolini (altra specialità familiare).
Que viva siempre la abuela!
Ah, dimenticavo: ha anche insegnato ad Anita il giro-girotondo. Da sbellicarsi dalle risate.
Oltre al piacere affettivo di trascorrere (seppur poco) un po' di tempo con mia madre, bisogna dire che si manifestano una serie di risvolti positivi più strettamente materiali, anzi culinari.
Per esempio oggi avevo una riunione a mezzogiorno vicino a casa, dove sono quindi sono tornato per un pranzo volante e, ad aspettarmi, ho trovato: una splendida pasta al ragù e le milanesi di carne tritata (specialità di casa Marrè Brunenghi). Oltre ad altro sugo da surgelare e una lavorazione in corso di un appetitoso polpettone di fagiolini (altra specialità familiare).
Que viva siempre la abuela!
Ah, dimenticavo: ha anche insegnato ad Anita il giro-girotondo. Da sbellicarsi dalle risate.
06 dicembre 2007
shoot to thrill
Se una canzone, dopo 27 anni dalla sua incisione, ti fa ancora saltare sulla sedia, lanciare le cose in aria e - appena parte il primo ritornello - iniziare a simulare schitarrate (a fare air giutar, come si dice ultimamente) è o non è una canzone della madonna?
Per chi non conoscesse "Shoot to thrill", degli Ac\Dc:
1 - sappiate che è una domanda retorica;
2 - che aspettate? scaricatevela subito!
Per chi non conoscesse "Shoot to thrill", degli Ac\Dc:
1 - sappiate che è una domanda retorica;
2 - che aspettate? scaricatevela subito!
04 dicembre 2007
i'm wide awake, it's morning
Mi è sempre piaciuto svegliarmi presto, anche se non lo faccio quasi mai.
Anzi: forse mi piace proprio perché lo faccio di rado.
Stamattina, dopo che abbiamo dato l'antibiotico ad Anita (alle 6,00 come da richiesta medica) non riuscivo più a dormire, allora ho deciso di alzarmi.
Nel silenzio e nel buio, ho iniziato a fare alcune cose prendendomi tutto il tempo che volevo.
Per prima cosa ho acceso le luci dell'albero di Natale come unica fonte di luce.
Ho fatto la borsa della palestra; ho messo via i vestiti del giorno prima; preso quelli nuovi; ho messo a posto la sala; ho messo a posto la cucina; ho preparato un'insalata per me e una per Dalia, per il pranzo.
Finito tutto, ho messo il caffè sul gas, con il fuoco bassissimo e sono andato a farmi la doccia.
Esco dal bagno. Il sole inizia a lasciare qualche traccia sui muri. Si sente qualcuno parlare per la strada.
C'è odore di sonno, stanza chiusa e di caffè.
Mi fermo sulla soglia di camera a vedere mia moglie e mia figlia che dormono in un abbraccio che potrebbe tranquillamente essere confuso per una mossa di wrestling.
Mi scende qualche lacrima, mentre penso che quello che mi rende felice è poco. Ma per me è tantissimo.
Anzi: forse mi piace proprio perché lo faccio di rado.
Stamattina, dopo che abbiamo dato l'antibiotico ad Anita (alle 6,00 come da richiesta medica) non riuscivo più a dormire, allora ho deciso di alzarmi.
Nel silenzio e nel buio, ho iniziato a fare alcune cose prendendomi tutto il tempo che volevo.
Per prima cosa ho acceso le luci dell'albero di Natale come unica fonte di luce.
Ho fatto la borsa della palestra; ho messo via i vestiti del giorno prima; preso quelli nuovi; ho messo a posto la sala; ho messo a posto la cucina; ho preparato un'insalata per me e una per Dalia, per il pranzo.
Finito tutto, ho messo il caffè sul gas, con il fuoco bassissimo e sono andato a farmi la doccia.
Esco dal bagno. Il sole inizia a lasciare qualche traccia sui muri. Si sente qualcuno parlare per la strada.
C'è odore di sonno, stanza chiusa e di caffè.
Mi fermo sulla soglia di camera a vedere mia moglie e mia figlia che dormono in un abbraccio che potrebbe tranquillamente essere confuso per una mossa di wrestling.
Mi scende qualche lacrima, mentre penso che quello che mi rende felice è poco. Ma per me è tantissimo.
29 novembre 2007
Gita notturna
Dico io: per uno che finisce di lavorare all'una di notte e va a dormire all'una e mezza, cosa c'è di meglio di una bella sveglia alle 4,30?
La sveglia per l'occasione era la voce di Dalia che dice "cazzo, ha 40 di febbre".
Ovviamente il soggetto in questione è Anita che per l'occasione è stata vestita, presa e portata al Pronto Soccorso verso le 5 di mattina.
Nessun allarmismo, per carità. L'abbiamo fatto solo per sapere cos'ha la piccola da un paio di giorni a questa parte. Risultato: tonsillite.
Ma quello che faceva ridere era la scena apocalittica: in giro non c'era nessuno; nell'ospedale non c'era nessuno... Faceva una certa impressione, devo dire.
Anche se faceva moooolto più impressione (per non dire che faceva morire dal ridere) la faccia dell'infermiere che ci è venuto ad aprire quando abbiamo suonato il campanello del Pronto Soccorso.
Ci stava proprio aspettando sveglio. Sì, sì...
La sveglia per l'occasione era la voce di Dalia che dice "cazzo, ha 40 di febbre".
Ovviamente il soggetto in questione è Anita che per l'occasione è stata vestita, presa e portata al Pronto Soccorso verso le 5 di mattina.
Nessun allarmismo, per carità. L'abbiamo fatto solo per sapere cos'ha la piccola da un paio di giorni a questa parte. Risultato: tonsillite.
Ma quello che faceva ridere era la scena apocalittica: in giro non c'era nessuno; nell'ospedale non c'era nessuno... Faceva una certa impressione, devo dire.
Anche se faceva moooolto più impressione (per non dire che faceva morire dal ridere) la faccia dell'infermiere che ci è venuto ad aprire quando abbiamo suonato il campanello del Pronto Soccorso.
Ci stava proprio aspettando sveglio. Sì, sì...
28 novembre 2007
Risate
Sarà che esco poco (giusto il lunedì sera per il calcetto), sarà che ho la testa molto occupata dal lavoro... chissà.
Fatto sta che ieri sera mi sono divertito un mondo.
Si "festeggiava" il ritorno di Alessandro dal Nicaragua. Presenti: Ale, Maurino, Massi, Livio ed io.
Cena "lunga" (come piace a me) e chiacchiere da bar, anche se un bar un po' impegnato... oddio... Diciamo un discreto altalenarsi di minchiate e cose serie. Con una netta preferenza per le minchiate, ovviamònt.
Insomma: ho avuto l'impressione, mentre si svolgeva la serata, di vivere una serata memorabile, di quelle da annali della storia.
Nonostante Livio abbia fatto di tutto per rovinarla con delle battute pessime...
in foto: Maurino
Fatto sta che ieri sera mi sono divertito un mondo.
Si "festeggiava" il ritorno di Alessandro dal Nicaragua. Presenti: Ale, Maurino, Massi, Livio ed io.
Cena "lunga" (come piace a me) e chiacchiere da bar, anche se un bar un po' impegnato... oddio... Diciamo un discreto altalenarsi di minchiate e cose serie. Con una netta preferenza per le minchiate, ovviamònt.
Insomma: ho avuto l'impressione, mentre si svolgeva la serata, di vivere una serata memorabile, di quelle da annali della storia.
Nonostante Livio abbia fatto di tutto per rovinarla con delle battute pessime...
in foto: Maurino
26 novembre 2007
inseguita
Ieri sera, a un certo punto sento Anita frignare.
Vado a vedere cosa succede e la trovo in piedi, in corridoio che si lamenta e indica per terra.
Per terra non c'è niente. Non capisco.
Continua a indicare e cammina un po' avanti, un po' indietro e si lamenta.
Finalmente capisco: ha scoperto che ha un'ombra. Che la insegue; o meglio, che la precede. E non riesce a darsene una spiegazione.
Trattenendo a stento le risate, le faccio vedere che con l'ombra ci si può anche giocare, che non è una cosa negativa.
E abbiamo passato la serata facendo "ciao ciao" alla nostra ombra, in quel determinato punto del corridoio, dove la luce la disegna in maniera netta.
photo courtesy by EstroVersa
25 novembre 2007
That's The Way!
E per la serie "i genitori non riversano i propri desideri, sogni, aspirazioni sui figli", oggi sono andato in centro - su segnalazione di Angelo - a comprare per mia figlia una maglietta dei Led Zeppelin!
Mitica. Potrà indossarla tra un annetto circa (c'era solo dai due anni in su) ma è troppo bella.
Mitica. Potrà indossarla tra un annetto circa (c'era solo dai due anni in su) ma è troppo bella.
22 novembre 2007
"Io ai gay piaccio molto"
Ho sentito pronunciare questa frase da diversi uomini un po' troppe volte.
E molte volte, a mio modo di pensare, a sproposito.
La qual cosa ovviamente mi impone una riflessione. Anzi, due.
La prima: ma tu, uomo che pronunci tale frase, hai così tanto bisogno di autostima da volermi sottolineare che non solo piaci alle donne (lo diamo tutti per scontato), ma fai strage anche tra gli uomini?
La seconda: ma sei sicuro di piacere ai gay? Sei proprio sicuro?
Perché io ho la presunzione di conoscerli (uno in particolare, che ho frequentato per anni, visto che era uno dei miei migliori amici) e ti posso assicurare che quando ti squadrano dalla testa ai piedi e insistono nel guardarti non è perché gli piaci. È il loro modo di essere (o sentirsi) superiori e di farti capire subito chi è dei due (tra te, che ti senti osservato, e lui, che ti osserva) che ha il controllo della situazione.
Ed è probabilissimo che mentre tu pensi di aver fatto colpo lui in quell'esatto momento stia pensando "ma come cazzo va in giro vestito 'sto qua?"
foto: New York, coreografie all'ultimo Gay Pride
E molte volte, a mio modo di pensare, a sproposito.
La qual cosa ovviamente mi impone una riflessione. Anzi, due.
La prima: ma tu, uomo che pronunci tale frase, hai così tanto bisogno di autostima da volermi sottolineare che non solo piaci alle donne (lo diamo tutti per scontato), ma fai strage anche tra gli uomini?
La seconda: ma sei sicuro di piacere ai gay? Sei proprio sicuro?
Perché io ho la presunzione di conoscerli (uno in particolare, che ho frequentato per anni, visto che era uno dei miei migliori amici) e ti posso assicurare che quando ti squadrano dalla testa ai piedi e insistono nel guardarti non è perché gli piaci. È il loro modo di essere (o sentirsi) superiori e di farti capire subito chi è dei due (tra te, che ti senti osservato, e lui, che ti osserva) che ha il controllo della situazione.
Ed è probabilissimo che mentre tu pensi di aver fatto colpo lui in quell'esatto momento stia pensando "ma come cazzo va in giro vestito 'sto qua?"
foto: New York, coreografie all'ultimo Gay Pride
21 novembre 2007
Men at Work
Giorni di grande lavoro.
La settimana scorsa non sono uscito mai prima delle 20,00.
Ieri sera addirittura abbiamo finito alle 2. Copywriter "guest star": il Gullo!
Io e Steven siamo molto stanchi, ma il lavoro non smette il suo flusso continuo.
Anche Dalia è pienissima di lavoro.
Insomma, periodo di stanchezza fisica e mentale.
Per fortuna, ho il mio antistress...
La settimana scorsa non sono uscito mai prima delle 20,00.
Ieri sera addirittura abbiamo finito alle 2. Copywriter "guest star": il Gullo!
Io e Steven siamo molto stanchi, ma il lavoro non smette il suo flusso continuo.
Anche Dalia è pienissima di lavoro.
Insomma, periodo di stanchezza fisica e mentale.
Per fortuna, ho il mio antistress...
18 novembre 2007
the first cut is the deepest
Oggi abbiamo tagliato i capelli ad Anita per la prima volta.
O meglio: la zia Nadia le ha tagliato i capelli per la prima volta.
La scena faceva ridere perché Anita era tristissima, ma non che fosse disperata.
Piangeva (poco), ma non sapeva perché.
E allora piangeva e ci guardava, come a dire "cosa sta succedendo?"
Povera la mia piccina.
O meglio: la zia Nadia le ha tagliato i capelli per la prima volta.
La scena faceva ridere perché Anita era tristissima, ma non che fosse disperata.
Piangeva (poco), ma non sapeva perché.
E allora piangeva e ci guardava, come a dire "cosa sta succedendo?"
Povera la mia piccina.
15 novembre 2007
delle cose belle e della loro assurda collocazione
Dall'ultimo piano del Liceo Scientifico "Leonardo da Vinci" di Genova si gode una delle più belle viste della città.
Unico neo: la finestra da cui si può gustare questo splendido panorama è quella del cesso (sarebbe "bagno", in un altro edificio; in una scuola è "cesso") dei maschietti.
Quindi, se un giorno di sole, dotato di animo sensibile e romantico, volevi dare un'occhiata alla tua città natale, dovevi prima affrontare una serie di puzze (perché era anche il covo dei fumatori, tra cui il sottoscritto) e di brutte facce che influivano non poco sulla tua voglia di romanticismo.
Perché quest'operazione "revival"?
Semplice: perché l'altro giorno, mentre ero dal nostro cliente Peg-Pérego, ho goduto di questo bellissimo tramonto.
Da dove?
Dalla finestra del bagno, ovviamente.
Unico neo: la finestra da cui si può gustare questo splendido panorama è quella del cesso (sarebbe "bagno", in un altro edificio; in una scuola è "cesso") dei maschietti.
Quindi, se un giorno di sole, dotato di animo sensibile e romantico, volevi dare un'occhiata alla tua città natale, dovevi prima affrontare una serie di puzze (perché era anche il covo dei fumatori, tra cui il sottoscritto) e di brutte facce che influivano non poco sulla tua voglia di romanticismo.
Perché quest'operazione "revival"?
Semplice: perché l'altro giorno, mentre ero dal nostro cliente Peg-Pérego, ho goduto di questo bellissimo tramonto.
Da dove?
Dalla finestra del bagno, ovviamente.
13 novembre 2007
fenomenale!
Uomo Ragno di 5 anni salva bebè da rogo
L'incredibile giornata da eroe dei fumetti del piccolo Riquelme Wesley dos Santos
SAN PAOLO - Ha visto fumo e fiamme uscire dalla casa dei vicini e non ci ha pensato un attimo. Ha indossato il costume da Uomo Ragno che ha ricevuto al suo ultimo compleanno, il quinto, e si è precipitato all'interno dell'abitazione che stava bruciando, dove si trovavano una bambina di un anno e la nonna.
DOMENICA DA EROE - Protagonista di un sabato da eroe dei fumetti in una cittadina dello stato brasiliano di Santa Catarina, Riquelme Wesley dos Santos, un bambino di cinque anni che ha ricevuto il nome in omaggio al fuoriclasse argentino ex Boca Juniors, ora tra gli spagnoli del Villarreal. Quando ha visto la casa dei vicini bruciare il piccolo non ha avuti dubbi: era il momento di intervenire. Così ha raggiunto l'abitazione, dove l'anziana donna era già svenuta e la piccola era ormai minacciata dalle fiamme. Riquelme ha tratto in salvo la neonata, mentre alcuni giovani salvavano la nonna.
notizia tratta dal sito del Corriere della Sera.
Oddiomio, quando leggo 'ste cose, mi commuovo.
Ma ve lo immaginate 'sto bambino che si mette la tuta da uomo ragno e parte sparato verso la casa di fronte?
Un fenomeno.
L'incredibile giornata da eroe dei fumetti del piccolo Riquelme Wesley dos Santos
SAN PAOLO - Ha visto fumo e fiamme uscire dalla casa dei vicini e non ci ha pensato un attimo. Ha indossato il costume da Uomo Ragno che ha ricevuto al suo ultimo compleanno, il quinto, e si è precipitato all'interno dell'abitazione che stava bruciando, dove si trovavano una bambina di un anno e la nonna.
DOMENICA DA EROE - Protagonista di un sabato da eroe dei fumetti in una cittadina dello stato brasiliano di Santa Catarina, Riquelme Wesley dos Santos, un bambino di cinque anni che ha ricevuto il nome in omaggio al fuoriclasse argentino ex Boca Juniors, ora tra gli spagnoli del Villarreal. Quando ha visto la casa dei vicini bruciare il piccolo non ha avuti dubbi: era il momento di intervenire. Così ha raggiunto l'abitazione, dove l'anziana donna era già svenuta e la piccola era ormai minacciata dalle fiamme. Riquelme ha tratto in salvo la neonata, mentre alcuni giovani salvavano la nonna.
notizia tratta dal sito del Corriere della Sera.
Oddiomio, quando leggo 'ste cose, mi commuovo.
Ma ve lo immaginate 'sto bambino che si mette la tuta da uomo ragno e parte sparato verso la casa di fronte?
Un fenomeno.
10 novembre 2007
wedding day
e Giovannino si sposa! e Giovanninno si sposa!
(non me ne voglia Carla se non compare nella foto, ma non ne ho di loro due insieme...)
(non me ne voglia Carla se non compare nella foto, ma non ne ho di loro due insieme...)
05 novembre 2007
Weekend al veleno
Ci siamo fatti i 4 giorni di ponte a Celle Ligure: tempo bellissimo, temperatura (di giorno) sui 18/20 gradi, relax. Tutto perfetto.
Tranne.
Tranne che sabato pomeriggio, mentre eravamo fuori, ci sono entrati i ladri in casa. E ci hanno rubato il mio Ipod (cazzo!), la macchina fotografica di Gabriele e Claudia che era temporaneamente parcheggiata lì (ri-cazzo!) e la nostra nuova videocamera. Con dentro la cassettina con i filmati di Olba, dei primi passi di Anita, ecc.
Mortacci loro e di chi li ha partoriti.
Non è tanto per il valore degli oggetti (che comunque si aggira intorno ai 1000 euri, ri-mortacci loro!), quanto per i video di Anita che quelli non li posso recuperare.
E anche per il fatto che mi hanno completamente destabilizzato.
Cazzo, Celle era una specie di piccolo paradiso: i miei ricordi da ragazzo contemplavano anche cose come i miei chenon chiudevano mai la macchina, o il fatto che tutti sapessero dov'era la chiave per entrare in casa nostra e altre cose di questo tipo.
Mi gira il belino dover fare i conti con una realtà che è cambiata.
Io non la voglio questa cosa qua.
Ridatemi le mie certezze.
E la mia videocamera, bastardi!
Tranne.
Tranne che sabato pomeriggio, mentre eravamo fuori, ci sono entrati i ladri in casa. E ci hanno rubato il mio Ipod (cazzo!), la macchina fotografica di Gabriele e Claudia che era temporaneamente parcheggiata lì (ri-cazzo!) e la nostra nuova videocamera. Con dentro la cassettina con i filmati di Olba, dei primi passi di Anita, ecc.
Mortacci loro e di chi li ha partoriti.
Non è tanto per il valore degli oggetti (che comunque si aggira intorno ai 1000 euri, ri-mortacci loro!), quanto per i video di Anita che quelli non li posso recuperare.
E anche per il fatto che mi hanno completamente destabilizzato.
Cazzo, Celle era una specie di piccolo paradiso: i miei ricordi da ragazzo contemplavano anche cose come i miei chenon chiudevano mai la macchina, o il fatto che tutti sapessero dov'era la chiave per entrare in casa nostra e altre cose di questo tipo.
Mi gira il belino dover fare i conti con una realtà che è cambiata.
Io non la voglio questa cosa qua.
Ridatemi le mie certezze.
E la mia videocamera, bastardi!
30 ottobre 2007
22 ottobre 2007
Mamma Mia!
Nel mio uichend ravvicinato con Anita abbiamo fatto di tutto: siamo andati alla mostra di Lynch, abbiamo girato per il Parco Sempione, abbiamo visto una mostra fotografica all'aperto in centro, siamo andati da Matteo a vedere il GranPremio (Anita ci teneva!) e tante altre cose.
Tra cui ballare.
E ho scoperto che mia figlia va matta per gli Abba.
Ma chi è che non va matto per questa canzone?
Tra cui ballare.
E ho scoperto che mia figlia va matta per gli Abba.
Ma chi è che non va matto per questa canzone?
21 ottobre 2007
multazza
Venerdì nel primo pomeriggio mi chiama l'asilo nido, dicendomi che mia figlia ha vomitato e sta male.
Ed io che sono un "toccatemi qualsiasi cosa, ma non mia figlia", chiudo tutte le cose che stavo facendo in ufficio per scappare a prendermi cura di lei. Ma nella corsa non mi accorgo di alcune cose: tipo che mentre guido sto parlando al telefono senza l'auricolare e che sono senza cintura.
Me lo ricorda un simpatico agente che mi affianca con la moto e mi fa segno di accostare.
Gli spiego l'urgenza e la sbadataggine. Lui capisce e sorvola sulle mie malefatte; ma non sorvola sul fatto che la mia macchina non ha fatto la revisione.
Morale: 148 euro di multa e ritiro del libretto, finché non mi presento con la macchina revisionata. E così addio weekend al mare.
Per la cronaca: poi alla fine Anita si era ripresa e quando sono arrivato stava bene.
Maledetta fretta.
E maledetto me che mi dimentico sempre queste cose.
Ed io che sono un "toccatemi qualsiasi cosa, ma non mia figlia", chiudo tutte le cose che stavo facendo in ufficio per scappare a prendermi cura di lei. Ma nella corsa non mi accorgo di alcune cose: tipo che mentre guido sto parlando al telefono senza l'auricolare e che sono senza cintura.
Me lo ricorda un simpatico agente che mi affianca con la moto e mi fa segno di accostare.
Gli spiego l'urgenza e la sbadataggine. Lui capisce e sorvola sulle mie malefatte; ma non sorvola sul fatto che la mia macchina non ha fatto la revisione.
Morale: 148 euro di multa e ritiro del libretto, finché non mi presento con la macchina revisionata. E così addio weekend al mare.
Per la cronaca: poi alla fine Anita si era ripresa e quando sono arrivato stava bene.
Maledetta fretta.
E maledetto me che mi dimentico sempre queste cose.
19 ottobre 2007
Walk this Way!
Anita è partita.
Ieri sera ha un certo momento ha deciso: si è alzata da sola, ha guardato in faccia la mamma con il sorrisetto di chi sta per combinare qualcosa e poi è partita a camminare in giro per la cucina.
Dalia mi ha avvisato subito (erano le 20,00 più o meno) e io sono corso a casa.
Me la trovo davanti tutta sorridente. "Dai, vieni da papà" le dico.
E lei parte e mi viene incontro tutta contenta.
Adesso chi la ferma più?
Ieri sera ha un certo momento ha deciso: si è alzata da sola, ha guardato in faccia la mamma con il sorrisetto di chi sta per combinare qualcosa e poi è partita a camminare in giro per la cucina.
Dalia mi ha avvisato subito (erano le 20,00 più o meno) e io sono corso a casa.
Me la trovo davanti tutta sorridente. "Dai, vieni da papà" le dico.
E lei parte e mi viene incontro tutta contenta.
Adesso chi la ferma più?
18 ottobre 2007
morto un Mivar se ne fa un altro
Ecco qua il mio nuovo televisore!
Sono uscito di casa per andare a recuperare il televisore in riparazione ed eccomi che torno a casa con un televisore nuovo di pacca.
Come è successo? Tutto da ridere.
In realtà ho scoperto che il nonnetto che ripara i televisori ha un aggancio con i tizi che lavorano al magazzino della Mivar.
Per farla breve: a lui ogni tanto danno gli invenduti o i modelli vecchi ("ormai vogliono tutti quei così lì, piatti... che secondo me non si vede neanche tanto bene...") e lui li rivende ad un prezzo più che stracciato. E così, a fronte di una riparazione del vecchia tv che avrebbe ammontato a 150 euro circa, mi sono portato via un 28 pollici del 2006 a 90 euro.
Ogni tanto le botte di culo capitano anche a me.
Sono uscito di casa per andare a recuperare il televisore in riparazione ed eccomi che torno a casa con un televisore nuovo di pacca.
Come è successo? Tutto da ridere.
In realtà ho scoperto che il nonnetto che ripara i televisori ha un aggancio con i tizi che lavorano al magazzino della Mivar.
Per farla breve: a lui ogni tanto danno gli invenduti o i modelli vecchi ("ormai vogliono tutti quei così lì, piatti... che secondo me non si vede neanche tanto bene...") e lui li rivende ad un prezzo più che stracciato. E così, a fronte di una riparazione del vecchia tv che avrebbe ammontato a 150 euro circa, mi sono portato via un 28 pollici del 2006 a 90 euro.
Ogni tanto le botte di culo capitano anche a me.
15 ottobre 2007
La Chapelle
Ieri (domenica) sono andato a Palazzo Reale a vedere la mostra di La Chapelle.
Sono andato con Anita, perché Dalia doveva lavorare ed è rimasta a casa.
E così ho fatto il padre chic, culturalmente evoluto, che porta una neonata a una mostra di fotografia alquanto provocatoria.
Mi sentivo molto moderno.
Ma questo post non è per raccontare questo. È solo per dirvi: se passate da Milano, da qua a Gennaio, non perdetevela.
Secondo me è molto valida.
nella foto: "La Chapelle: Courtney Love, the Passion"
Sono andato con Anita, perché Dalia doveva lavorare ed è rimasta a casa.
E così ho fatto il padre chic, culturalmente evoluto, che porta una neonata a una mostra di fotografia alquanto provocatoria.
Mi sentivo molto moderno.
Ma questo post non è per raccontare questo. È solo per dirvi: se passate da Milano, da qua a Gennaio, non perdetevela.
Secondo me è molto valida.
nella foto: "La Chapelle: Courtney Love, the Passion"
12 ottobre 2007
ci riproviamo
Martedì sera, come si diceva, i primi passi.
Mercoledì riposo.
Ieri sera, rieccoci: si alza, fa 5 passi e poi - sbadabum! - culata per terra.
Altri 5 e altra culata.
Ancori altri 5 e altra culata; stavolta però un po' secca.
Quindi si è messa un po' a frignare e ha smesso.
Vedremo come andrà nel uichend...
Mercoledì riposo.
Ieri sera, rieccoci: si alza, fa 5 passi e poi - sbadabum! - culata per terra.
Altri 5 e altra culata.
Ancori altri 5 e altra culata; stavolta però un po' secca.
Quindi si è messa un po' a frignare e ha smesso.
Vedremo come andrà nel uichend...
10 ottobre 2007
One step beyond!
Ieri sera, verso le 22,30 Anita ha mosso i suoi primi passi da sola.
Barcollando un po', ovviamente.
Poi esplodeva in dei sorrisoni giganti e aspettava l'applauso.
Diva.
Barcollando un po', ovviamente.
Poi esplodeva in dei sorrisoni giganti e aspettava l'applauso.
Diva.
04 ottobre 2007
What the fuck?
Ma perché, dico io, siamo così condizionati dalla cultura americana.
Ogni tanto sento dire frasi del tipo "quella fottuta cosa", "quello lì è un perdente" oppure "lui ce l'ha fatta".
Tutte espressioni che assorbiamo da caterve e caterve di film americani che ci propinano in tv.
Ma perché, mi chiedo, noi che abbiamo un vocabolario ricchissimo dobbiamo andare a copiare dei modi dire dalla cultura americana?
Che poi "fottuto", per esempio, che termine è? Chi è stato il primo a tradurre "fuck" con "fottuto"? Ne perde tutta la forza. È come tradurre "cazzo" con "pisellino".
Ma tornando al nocciolo della questione, noi italiani abbiamo una tale varietà di insulti e parolacce che forse sono il doppio o il triplo di tutte le altre lingue.
E allora teniamoci le nostre verbalizzazioni, no?
Eccheccazzo.
Ogni tanto sento dire frasi del tipo "quella fottuta cosa", "quello lì è un perdente" oppure "lui ce l'ha fatta".
Tutte espressioni che assorbiamo da caterve e caterve di film americani che ci propinano in tv.
Ma perché, mi chiedo, noi che abbiamo un vocabolario ricchissimo dobbiamo andare a copiare dei modi dire dalla cultura americana?
Che poi "fottuto", per esempio, che termine è? Chi è stato il primo a tradurre "fuck" con "fottuto"? Ne perde tutta la forza. È come tradurre "cazzo" con "pisellino".
Ma tornando al nocciolo della questione, noi italiani abbiamo una tale varietà di insulti e parolacce che forse sono il doppio o il triplo di tutte le altre lingue.
E allora teniamoci le nostre verbalizzazioni, no?
Eccheccazzo.
02 ottobre 2007
Notti maaaaagggicheeeee...
topic non adatto agli schizzinosi
Sono giornate belle e interessanti e piene di cose piacevoli.
Le notti, invece, sono un po' - come dire - "tormentate".
Anita ha il raffreddore ed è piena di catarro fino alle orecchie.
Ergo, non respira bene. Ergo, si ingoia il catarro.
Ergo verso una certa ora della notte (ieri sera era l'una e mezza) il suo esile e gracile corpo produce un quantitativo di vomito che farebbe impallidire un partecipante all'Oktoberfest.
Ed è un piacere, all'una e mezza, lavare la bambina, rivestirla e cercare di farla addormentare, cambiare il piumone, le lenzuola e dulcis in fundo pulire per terra.
Per poi alla fine poterti lavare tu, cambiarti e andare a dormire.
Ah, dimenticavo: visto che Anita sta male, dorme insieme a noi nel lettone.
Ed essendo raffreddatissima, russa come un camionista.
Giusto per dare l'idea di cosa significhi "andare a dormire".
Sono giornate belle e interessanti e piene di cose piacevoli.
Le notti, invece, sono un po' - come dire - "tormentate".
Anita ha il raffreddore ed è piena di catarro fino alle orecchie.
Ergo, non respira bene. Ergo, si ingoia il catarro.
Ergo verso una certa ora della notte (ieri sera era l'una e mezza) il suo esile e gracile corpo produce un quantitativo di vomito che farebbe impallidire un partecipante all'Oktoberfest.
Ed è un piacere, all'una e mezza, lavare la bambina, rivestirla e cercare di farla addormentare, cambiare il piumone, le lenzuola e dulcis in fundo pulire per terra.
Per poi alla fine poterti lavare tu, cambiarti e andare a dormire.
Ah, dimenticavo: visto che Anita sta male, dorme insieme a noi nel lettone.
Ed essendo raffreddatissima, russa come un camionista.
Giusto per dare l'idea di cosa significhi "andare a dormire".
01 ottobre 2007
chiacchiere da bar
Ieri alla Feltrinelli incrocio due uomini sui 45 anni e sento questo discorso.
"...ma sai, io dopo il divorzio, mi son detto basta.
Adesso sto con 'sta qua; son già quattro anni che stiamo insieme. Mi trovo bene, eh!, però non voglio menate.
Ognuno a casa propria... così se non la voglio vedere me ne sto a casa mia... o se lei non mi vuole vedere se ne sta a casa propria... E siamo tutti contenti."
Proprio un rapporto di coppia come lo intendo io: sano e costruttivo.
"...ma sai, io dopo il divorzio, mi son detto basta.
Adesso sto con 'sta qua; son già quattro anni che stiamo insieme. Mi trovo bene, eh!, però non voglio menate.
Ognuno a casa propria... così se non la voglio vedere me ne sto a casa mia... o se lei non mi vuole vedere se ne sta a casa propria... E siamo tutti contenti."
Proprio un rapporto di coppia come lo intendo io: sano e costruttivo.
24 settembre 2007
non avete idea
Dopo un intero uichend passato con mia figlia a darle da mangiare, portarla al parco, farle il bagnetto, cambiarle il pannolino mentre strepita, sgridarla perché rovescia tutto il cibo per terra, farsela addormentare in braccio, arrivato a quest’ora del lunedì non avete idea di quanto mi manchi.
Manderei tutto affanculo per volarmene a casa e stare con lei.
autoscatto con il cellulare: Celle, agosto 2007
Manderei tutto affanculo per volarmene a casa e stare con lei.
autoscatto con il cellulare: Celle, agosto 2007
21 settembre 2007
serata "Giangio"
Mi ricordo, poco più di due anni fa, di questo strano figuro, che - ogni tanto - lavorava fino alle 19,30 poi si girava e diceva:"Bella lì. Ci vediamo dopo, per chi c'è". E tornava in ufficio verso le 22,30. E andava avanti ad oltranza.
Giangiorgio era ed è fatto così. Con la sua flemma tornava a casa, mangiava con la famiglia, faceva due chiacchiere, metteva a letto i bambini e poi tornava in ufficio a finire il suo lavoro, senza fretta.
Stasera mi sento un po' Giangio anch'io.
Giangiorgio era ed è fatto così. Con la sua flemma tornava a casa, mangiava con la famiglia, faceva due chiacchiere, metteva a letto i bambini e poi tornava in ufficio a finire il suo lavoro, senza fretta.
Stasera mi sento un po' Giangio anch'io.
17 settembre 2007
non si sa mai
Oggi nelle varie code cittadine, mentre sfreccio con il motorino in mezzo alle file di macchine, un casco di un altro scooterista mi incuriosisce.
Faccio di tutto per non perderlo tra un semaforo e l'altro e, al secondo stop, leggo in maniera nitida una scritta fatta con le lettere adesive sul retro del casco. Portava il nome cognome e gruppo sanguigno del guidatore.
Ripartenza.
Al terzo stop lo avvicino e gli chiedo se quelli sono veramente i suoi dati.
E lui: "certo!" Stupito, gli chiedo come gli è venuta questa idea.
Lui mi sorride e dice: "non si sa mai!"
Faccio di tutto per non perderlo tra un semaforo e l'altro e, al secondo stop, leggo in maniera nitida una scritta fatta con le lettere adesive sul retro del casco. Portava il nome cognome e gruppo sanguigno del guidatore.
Ripartenza.
Al terzo stop lo avvicino e gli chiedo se quelli sono veramente i suoi dati.
E lui: "certo!" Stupito, gli chiedo come gli è venuta questa idea.
Lui mi sorride e dice: "non si sa mai!"
14 settembre 2007
Lost
La droga è finita.
Non nel senso che siamo usciti dal tunnel; ci saremo rimasti volentieri nel tunnel, ma purtroppo ne dobbiamo uscire.
Sì, perché io e Dalia abbiamo terminato la scorpacciata di DVD di Lost.
In un mese ci siamo visti due stagioni intere; accompagnandoci ogni volta con del budino o del gelato o i baci di dama di Olba.
E per la terza serie dovremo aspettare marzo (a meno che Dalia non faccia una follia e si abboni a Sky nei prossimi 15 giorni).
Le nostre serate saranno un po' più vuote senza Lost.
Ma soprattutto senza Kate (per me, intendo; non certo per Dalia).
Non nel senso che siamo usciti dal tunnel; ci saremo rimasti volentieri nel tunnel, ma purtroppo ne dobbiamo uscire.
Sì, perché io e Dalia abbiamo terminato la scorpacciata di DVD di Lost.
In un mese ci siamo visti due stagioni intere; accompagnandoci ogni volta con del budino o del gelato o i baci di dama di Olba.
E per la terza serie dovremo aspettare marzo (a meno che Dalia non faccia una follia e si abboni a Sky nei prossimi 15 giorni).
Le nostre serate saranno un po' più vuote senza Lost.
Ma soprattutto senza Kate (per me, intendo; non certo per Dalia).
10 settembre 2007
di corsa
Un uichend impegnativo
Anche piacevole, per carità, ma la sensazione di stanchezza che ne deriva è tanta. Forse non ho più l'età o forse non ho più il fisico, chi lo sa.
Venerdì sera partenza verso le 19,30 e arrivo a Greve in Chianti alle 23,00.
Dopo esserci sistemati un pochino nell'appartamento io e Dalia (con Anita sveglissima perché aveva dormito tutto il viaggio) siamo andati a cercare qualcosa da mangiare e siamo finiti... alla Casa del Popolo di Greve!
Fantastico. Non sapevo che ne esistessero ancora.
Sabato mattina sveglia presto per fare un sopralluogo al Castello dove si farà la festa di matrimonio. Nel montare l'impianto per fare il dj, mi mancano un paio di cavi.
Corsa a cercare i cavi e poi giro in centro a Greve e quando rientriamo a casa una grande scoperta: ho dimenticato a casa la camicia. Porca zozza, è tutto chiuso. Dove la trovo una camicia? Allora il programma è: accompagno Dalia e Anita alla cerimonia, poi vado a comprarmene una.
Senonché?
Senonché siamo in un ritardo pauroso, sbagliamo la strada e soprattutto, al paese, di Tavarnelle (dove c'era la cerimonia) questa benedetta Pieve Romanica non si trova in nessun modo.
Ma potrebbe andare peggio. Come?
Anita fa una cacca puzzona che impesta tutta la macchina.
Insomma: siamo in ritardo, con Anita da cambiare, io sono senza camicia e non troviamo la strada. Non male, no?
Per fortuna tutto si risolve e arriviamo in un ritardo accettabile (all'inizio dell'omelia).
Poi è festa e gioia e cena e risate.
Anche la parte dj va bene, nonostante sia durata solo un'ora (i propietari del castello avevano posto l'una come orario massimo).
Domenica in giro con Anita e poi partiamo alla volta di Milano.
Alle 16 ci attende il battesimo di Mattia.
Ovviamente siamo in ritardo, nonostante la mia guida "sostenuta".
Ah, dimenticavo: ovviamente se siamo in macchina e siamo in ritardo cosa succede? Anita fa la cacca, obviously.
Pit stop da record all'autogrill e si riparte.
Arriviamo con la nostra solita mezz'ora i ritardo e appena mi rilasso mi viene da addormentarmi subito.
La domenica sera, se dio vuole, non succede nulla.
Finalmente a nanna.
Anche piacevole, per carità, ma la sensazione di stanchezza che ne deriva è tanta. Forse non ho più l'età o forse non ho più il fisico, chi lo sa.
Venerdì sera partenza verso le 19,30 e arrivo a Greve in Chianti alle 23,00.
Dopo esserci sistemati un pochino nell'appartamento io e Dalia (con Anita sveglissima perché aveva dormito tutto il viaggio) siamo andati a cercare qualcosa da mangiare e siamo finiti... alla Casa del Popolo di Greve!
Fantastico. Non sapevo che ne esistessero ancora.
Sabato mattina sveglia presto per fare un sopralluogo al Castello dove si farà la festa di matrimonio. Nel montare l'impianto per fare il dj, mi mancano un paio di cavi.
Corsa a cercare i cavi e poi giro in centro a Greve e quando rientriamo a casa una grande scoperta: ho dimenticato a casa la camicia. Porca zozza, è tutto chiuso. Dove la trovo una camicia? Allora il programma è: accompagno Dalia e Anita alla cerimonia, poi vado a comprarmene una.
Senonché?
Senonché siamo in un ritardo pauroso, sbagliamo la strada e soprattutto, al paese, di Tavarnelle (dove c'era la cerimonia) questa benedetta Pieve Romanica non si trova in nessun modo.
Ma potrebbe andare peggio. Come?
Anita fa una cacca puzzona che impesta tutta la macchina.
Insomma: siamo in ritardo, con Anita da cambiare, io sono senza camicia e non troviamo la strada. Non male, no?
Per fortuna tutto si risolve e arriviamo in un ritardo accettabile (all'inizio dell'omelia).
Poi è festa e gioia e cena e risate.
Anche la parte dj va bene, nonostante sia durata solo un'ora (i propietari del castello avevano posto l'una come orario massimo).
Domenica in giro con Anita e poi partiamo alla volta di Milano.
Alle 16 ci attende il battesimo di Mattia.
Ovviamente siamo in ritardo, nonostante la mia guida "sostenuta".
Ah, dimenticavo: ovviamente se siamo in macchina e siamo in ritardo cosa succede? Anita fa la cacca, obviously.
Pit stop da record all'autogrill e si riparte.
Arriviamo con la nostra solita mezz'ora i ritardo e appena mi rilasso mi viene da addormentarmi subito.
La domenica sera, se dio vuole, non succede nulla.
Finalmente a nanna.
07 settembre 2007
04 settembre 2007
Malfunk
Chi mi conosce sa che soffro della sindrome da "Alta Fedeltà": mi piace fare classifiche.
Adesso che ho un blog, poi, posso anche pubblicarle, come se una frotte di gente non aspettasse altro che il mio "verbo" per avere un'opinione più chiara sulle cose.
Comunque, a parte le scemate, oggi mi sono reso conto che, se il 2007 finisse adesso, il disco dell'anno per me sarebbe "Randagi" dei Malfunk.
Sì, sicuramente sono usciti dischi più belli, più completi o meglio suonati. Ma non mi interessa.
Era veramente tanto tempo che un disco italiano non mi prendeva così tanto. Sarà che il genere è il mio preferito, sarà che il fatto che siano sconosciuti ai più mi stimola maggiormente; non saprei.
So solo che il disco è veramente "rock" come piace a me ed è in "heavy rotation" nel mio iPod già da qualche mese, senza stancarmi mai.
Per chi non conoscesse "il gruppo più sottovalutato d'Italia" (come ripetiamo ormai da anni con Ale), vi invito a scaricarvi "niente da nascondere", forse la canzone più bella dell'album.
Però poi il disco ve lo andate a comprare, eh!
niente da nascondere
Ora che non parlo resto qui
Ora che non ho parole e viaggio distante
Scrivo nella mente di volere tutto e niente e poi
Mi dimentico di me
Tu non lo vuoi
Ora sento verità
Sono l'unico che dà un po' di amore e calore
E nel sangue capirai mentre scivoli... e
Son l'emozioni che non dai
L'universo che cos'è
Quando niente al mondo ti risponde
Amore mio non basterà
Sputarsi addosso e poi offendersi
Tra un attimo è finito tutto
Finisce adesso...
Quel che vedo non so
Ed io volo attraverso
Ha bisogno di me
E vivo un po' di più... perchè...
Non è niente quello che dai
L'universo che cos'è
Quando non hai niente da nascondere
Amore mio non basterà
Sentirsi spingere e rispondere
In un attimo che muore adesso...
Al cuore mio non basterà... ahah
Muore adesso... muore adesso... muore adesso
Ora che non urli sono qui
Adesso che ho un blog, poi, posso anche pubblicarle, come se una frotte di gente non aspettasse altro che il mio "verbo" per avere un'opinione più chiara sulle cose.
Comunque, a parte le scemate, oggi mi sono reso conto che, se il 2007 finisse adesso, il disco dell'anno per me sarebbe "Randagi" dei Malfunk.
Sì, sicuramente sono usciti dischi più belli, più completi o meglio suonati. Ma non mi interessa.
Era veramente tanto tempo che un disco italiano non mi prendeva così tanto. Sarà che il genere è il mio preferito, sarà che il fatto che siano sconosciuti ai più mi stimola maggiormente; non saprei.
So solo che il disco è veramente "rock" come piace a me ed è in "heavy rotation" nel mio iPod già da qualche mese, senza stancarmi mai.
Per chi non conoscesse "il gruppo più sottovalutato d'Italia" (come ripetiamo ormai da anni con Ale), vi invito a scaricarvi "niente da nascondere", forse la canzone più bella dell'album.
Però poi il disco ve lo andate a comprare, eh!
niente da nascondere
Ora che non parlo resto qui
Ora che non ho parole e viaggio distante
Scrivo nella mente di volere tutto e niente e poi
Mi dimentico di me
Tu non lo vuoi
Ora sento verità
Sono l'unico che dà un po' di amore e calore
E nel sangue capirai mentre scivoli... e
Son l'emozioni che non dai
L'universo che cos'è
Quando niente al mondo ti risponde
Amore mio non basterà
Sputarsi addosso e poi offendersi
Tra un attimo è finito tutto
Finisce adesso...
Quel che vedo non so
Ed io volo attraverso
Ha bisogno di me
E vivo un po' di più... perchè...
Non è niente quello che dai
L'universo che cos'è
Quando non hai niente da nascondere
Amore mio non basterà
Sentirsi spingere e rispondere
In un attimo che muore adesso...
Al cuore mio non basterà... ahah
Muore adesso... muore adesso... muore adesso
Ora che non urli sono qui
03 settembre 2007
31 agosto 2007
differenze
Ieri sera Dalia è uscita per la prima volta da sola, da un anno circa a questa parte.
Sì, perché la sua vita fino ad adesso si è svolta praticamente in simbiosi con quella di Anita.
E ieri, per l'addio al celibato di Claudia, è uscita a cena; mentre io e Anita siamo rimasti a casa.
Mentre si preparava per uscire, notavo una delle tante differenze tra uomini e donne:
le donne, quando fanno un'uscita tra sole donne, si truccano e tornano ancora tutte carine;
gli uomini, quando fanno un'uscita tra soli uomni, si conciano da far schifo e si riducono ancora peggio.
Sì, perché la sua vita fino ad adesso si è svolta praticamente in simbiosi con quella di Anita.
E ieri, per l'addio al celibato di Claudia, è uscita a cena; mentre io e Anita siamo rimasti a casa.
Mentre si preparava per uscire, notavo una delle tante differenze tra uomini e donne:
le donne, quando fanno un'uscita tra sole donne, si truccano e tornano ancora tutte carine;
gli uomini, quando fanno un'uscita tra soli uomni, si conciano da far schifo e si riducono ancora peggio.
27 agosto 2007
Vacanze
Anche quest'anno sono finite le vacanze estive.
Anche quest'anno siamo stati a Celle Ligure.
Anche quest'anno non c'è molto da raccontare, anche se:
famiglia
Poter stare insieme tutto il giorno con Dalia e Anita mi fa proprio stare bene; sento che è proprio quello che cercavo. Ogni giorno una manna dal cielo.
C'è solo da ringraziare, ad essere così fortunati.
famiglia allargata
Giornate ad Olba; tavolate a Celle; ecc.
Anche passare del tempo con tutta la famiglia allargata è piacevole.
Ogni tanto penso che mi piacerebbe fare una settimana tutti insieme da qualche parte.
Anche se probabilmente dopo un paio di giorni ci scanneremmo.
amici
Anche loro fanno parte del concetto di famiglia, in un certo qual senso. O almeno nel senso che piace a me.
Quest'anno, con mio grande piacere, sono venute a trovarci un bel po' di persone: Ale, Nick e Valeria, Matteo e Giangio, Natascia e Mirko, Benedetta e Rodolfo.
Senza contare chi ho già trovato giù: il solito Cuciuffo, Giorgio, Gabriele.
Come sa bene chi mi conosce, l'amicizia per me è un valore molto importante. Casa mia è sempre aperta per tutti.
Per un numero limitato di giorni, ovviamente, perché come dice il proverbio "l'ospite è come il pesce: dopo 3 giorni nuota".
footing
Con una costanza che non mi si addice, quest'anno sono andato a correre a giorni alterni, per alleviare il senso di colpa di tutta la focaccia e le schifezze che mi magnavo. Non sono tornato più magro di prima, tranquilli. Ma vuoi mettere correre sull'Aurelia con la mareggiata di fianco e i Malfunk in cuffia?
Chettelodicoaffare?
Lost
Quei disgraziati di Guido, Elena e Dauno, prima della ns partenza ci hanno regalato il cofanetto della prima serie di "Lost" (per chi non lo sapesse: telefilm che narra di un disastro aereo e della lotta per la sopravvivenza dei superstiti su un'isola sperduta nel Pacifico).
Il risultato? Ho ormai una moglie drogata.
Sia chiaro: anche a me piace.
Ma se era solo per me non mi ritrovavo una settimana fa in giro per il centro di Genova a cercare il cofanetto della seconda serie.
Ci siamo capiti?
Anita
Concludo con alcune riflessioni su Anita, ovviamente.
Anita è cresciuta tantissimo. E, probabilmente, il fatto di starle dietro in due l'ha stimolata maggiormente.
Insomma, ha fatto tantissimi progressi. Ha fatto il bagno con il salvagente con la mutanda, giocava con la sabbia, ha iniziato a dire un po' di parole comprensibili ("focaccia" è la mia preferita), e comunque si fa capire: indica le cose quando le vuole, fa di sì con la testa, di no con l'indice alzato, ecc.
Ogni giorno una pioggia di cose nuove: ha cercato di pulirmi le orecchie con il cottonfioc, tenta (inutilmente) di mettersi le scarpe, mi imbocca con il cibo (ma anche con pezzi di legno, giochi e quant'altro). Avrei un elenco infinito di cose o aneddoti da raccontare.
È stato una gioia vivere accanto a lei queste giornate.
Anche quest'anno siamo stati a Celle Ligure.
Anche quest'anno non c'è molto da raccontare, anche se:
famiglia
Poter stare insieme tutto il giorno con Dalia e Anita mi fa proprio stare bene; sento che è proprio quello che cercavo. Ogni giorno una manna dal cielo.
C'è solo da ringraziare, ad essere così fortunati.
famiglia allargata
Giornate ad Olba; tavolate a Celle; ecc.
Anche passare del tempo con tutta la famiglia allargata è piacevole.
Ogni tanto penso che mi piacerebbe fare una settimana tutti insieme da qualche parte.
Anche se probabilmente dopo un paio di giorni ci scanneremmo.
amici
Anche loro fanno parte del concetto di famiglia, in un certo qual senso. O almeno nel senso che piace a me.
Quest'anno, con mio grande piacere, sono venute a trovarci un bel po' di persone: Ale, Nick e Valeria, Matteo e Giangio, Natascia e Mirko, Benedetta e Rodolfo.
Senza contare chi ho già trovato giù: il solito Cuciuffo, Giorgio, Gabriele.
Come sa bene chi mi conosce, l'amicizia per me è un valore molto importante. Casa mia è sempre aperta per tutti.
Per un numero limitato di giorni, ovviamente, perché come dice il proverbio "l'ospite è come il pesce: dopo 3 giorni nuota".
footing
Con una costanza che non mi si addice, quest'anno sono andato a correre a giorni alterni, per alleviare il senso di colpa di tutta la focaccia e le schifezze che mi magnavo. Non sono tornato più magro di prima, tranquilli. Ma vuoi mettere correre sull'Aurelia con la mareggiata di fianco e i Malfunk in cuffia?
Chettelodicoaffare?
Lost
Quei disgraziati di Guido, Elena e Dauno, prima della ns partenza ci hanno regalato il cofanetto della prima serie di "Lost" (per chi non lo sapesse: telefilm che narra di un disastro aereo e della lotta per la sopravvivenza dei superstiti su un'isola sperduta nel Pacifico).
Il risultato? Ho ormai una moglie drogata.
Sia chiaro: anche a me piace.
Ma se era solo per me non mi ritrovavo una settimana fa in giro per il centro di Genova a cercare il cofanetto della seconda serie.
Ci siamo capiti?
Anita
Concludo con alcune riflessioni su Anita, ovviamente.
Anita è cresciuta tantissimo. E, probabilmente, il fatto di starle dietro in due l'ha stimolata maggiormente.
Insomma, ha fatto tantissimi progressi. Ha fatto il bagno con il salvagente con la mutanda, giocava con la sabbia, ha iniziato a dire un po' di parole comprensibili ("focaccia" è la mia preferita), e comunque si fa capire: indica le cose quando le vuole, fa di sì con la testa, di no con l'indice alzato, ecc.
Ogni giorno una pioggia di cose nuove: ha cercato di pulirmi le orecchie con il cottonfioc, tenta (inutilmente) di mettersi le scarpe, mi imbocca con il cibo (ma anche con pezzi di legno, giochi e quant'altro). Avrei un elenco infinito di cose o aneddoti da raccontare.
È stato una gioia vivere accanto a lei queste giornate.
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03 agosto 2007
chiuso per ferie 2007
Ci risiamo.
Finale di stagione lavorativa al delirio. Mi riduco alle 9 di sera di venerdì per finire tutto.
Però posso andare in ferie tranquillo.
Praticamente tra due o tre ore parto.
Buone ferie a tutti.
Ci si ribecca tra tre settimane.
Finale di stagione lavorativa al delirio. Mi riduco alle 9 di sera di venerdì per finire tutto.
Però posso andare in ferie tranquillo.
Praticamente tra due o tre ore parto.
Buone ferie a tutti.
Ci si ribecca tra tre settimane.
27 luglio 2007
una serata al Greenwich Village
Anche questa settimana (ormai finita) sono solo a casa, che Dalia e Anita sono a Celle.
Ieri sera, dopo un veloce aperitivo con Aster e Claudia, mi chiama Giangio e mi dice "vieni subito qua, che ci facciamo una spaghettata veloce da un mio amico".
Prendo il motorino e vado da questo suo amico che ha una casa in Buenos Aires con un terrazzo bellissimo. Non enorme, ma comunque abbastanza ampio da ospitare una spaghettata per 8 persone e una zona relax con sedie a sdraio, ecc.
E in men che non si dica (e totalmente fuori programma) mi sono ritrovato catapultato in un film di Woody Allen per una sera.
Intorno al tavolo c'erano questi genitori over 40, quasi tutti separati o divorziati, con i figli al mare. Tutti assolutamente tranquilli, medioborghesi, di buona cultura e che vivono la loro vita con una discreta sicurezza e un buona dose di ironia.
Mi ha fatto veramente impressione. Innanzitutto perché - ci pensavo ieri sera - io sono abituato a frequentare, in media, gente più giovane di me. E poi perchè ho assaporato uno spaccato di vita "moderna" dove le famiglie ormai sono divise, i figli indipendenti e abituati a vivere situazioni di "questa settimana è con lei; poi io li vado a prendere al lago e vengono con me in Liguria per due settimane".
Guardando fuori dal terrazzo, quasi quasi si riusciva a vedere Broadway.
Ieri sera, dopo un veloce aperitivo con Aster e Claudia, mi chiama Giangio e mi dice "vieni subito qua, che ci facciamo una spaghettata veloce da un mio amico".
Prendo il motorino e vado da questo suo amico che ha una casa in Buenos Aires con un terrazzo bellissimo. Non enorme, ma comunque abbastanza ampio da ospitare una spaghettata per 8 persone e una zona relax con sedie a sdraio, ecc.
E in men che non si dica (e totalmente fuori programma) mi sono ritrovato catapultato in un film di Woody Allen per una sera.
Intorno al tavolo c'erano questi genitori over 40, quasi tutti separati o divorziati, con i figli al mare. Tutti assolutamente tranquilli, medioborghesi, di buona cultura e che vivono la loro vita con una discreta sicurezza e un buona dose di ironia.
Mi ha fatto veramente impressione. Innanzitutto perché - ci pensavo ieri sera - io sono abituato a frequentare, in media, gente più giovane di me. E poi perchè ho assaporato uno spaccato di vita "moderna" dove le famiglie ormai sono divise, i figli indipendenti e abituati a vivere situazioni di "questa settimana è con lei; poi io li vado a prendere al lago e vengono con me in Liguria per due settimane".
Guardando fuori dal terrazzo, quasi quasi si riusciva a vedere Broadway.
25 luglio 2007
hey, mister dìggei
Problema: devo fare il dj a un matrimonio.
Gli sposi mi affiancano due loro amici "che non è che facciano i dj, però..."
Uno mi manda la lista dei brani che metterebbe (e già lì sorge il primo problema, perché non esistono liste, cazzo: si improvvisa. Ma va bene uguale).
Tra questi brani c'è "Paranoid Android" dei Radiohead.
No, dico: voi ballereste mai "Paranoid Android"?
È una delle canzoni più belle al mondo, ma santo cielo!, ballarla è veramente arduo.
e c'è pure "Message in a Bottle" dei Police.
Ma dimmi te...
Gli sposi mi affiancano due loro amici "che non è che facciano i dj, però..."
Uno mi manda la lista dei brani che metterebbe (e già lì sorge il primo problema, perché non esistono liste, cazzo: si improvvisa. Ma va bene uguale).
Tra questi brani c'è "Paranoid Android" dei Radiohead.
No, dico: voi ballereste mai "Paranoid Android"?
È una delle canzoni più belle al mondo, ma santo cielo!, ballarla è veramente arduo.
e c'è pure "Message in a Bottle" dei Police.
Ma dimmi te...
19 luglio 2007
Perversioni
Sono giorni di caldo atroce.
Nonostante ciò, ci tengo ad andare in palestra almeno un paio di volte alla settimana per limitare il grasso che avanza.
Sudo come un maiale per i miei 40 minuti di esercizi con il rinfrescante pensiero che, alla fine, mi farò una bella doccia.
E qui ho la mia perversione.
Prima mi faccio una bella doccia tiepidina e mi lavo per bene.
Poi, visto il caldo asfissiante, prima di uscire, affronto con tempi di 20 secondi circa, i 4 stadi di temperatura della mia goduria:
- freddina
- fredda
- gelata
- bagni Augustus
Quindi esco soddisfatto.
Nonostante ciò, ci tengo ad andare in palestra almeno un paio di volte alla settimana per limitare il grasso che avanza.
Sudo come un maiale per i miei 40 minuti di esercizi con il rinfrescante pensiero che, alla fine, mi farò una bella doccia.
E qui ho la mia perversione.
Prima mi faccio una bella doccia tiepidina e mi lavo per bene.
Poi, visto il caldo asfissiante, prima di uscire, affronto con tempi di 20 secondi circa, i 4 stadi di temperatura della mia goduria:
- freddina
- fredda
- gelata
- bagni Augustus
Quindi esco soddisfatto.
18 luglio 2007
"ma sei stato al mare?"
La gente non crede che io sia stato una settimana in Sardegna.
Mi guarda allibita, come se li stessi prendendo in giro.
E tutto questo perché sfodero un colorito "normale", ben al di sotto della media lampadifera delle donne milanesi in inverno.
Non mi piace la tintarella, che ci devo fare?
Trovo alquanto inutile sdraiarsi al sole immobili per ore, corredato da creme abbronzanti (nota bene: non protettive!) e lettino composto da quei materiali riflettenti (giuro, l'ho visto: ce l'aveva una signora nostra vicina di ombrellone. Ho dovuto cambiare ombrellone perché mi stava accecando).
A mia difesa voglio aggiungere che:
1 - l'esposizione al sole, se non adeguatamente protetta, provoca il cancro alla pelle.
2 - ho la presunzione e una buona dose di snobbismo nel pensare che ho decisamente di meglio da fare che non starmene immobile in posizione supina: stare con la famiglia, leggere un libro, fare le parole crociate, costruire piste di biglie per Artur e gli altri bambini di 9/10 anni, e un fottio di altre cose.
Amen.
Mi guarda allibita, come se li stessi prendendo in giro.
E tutto questo perché sfodero un colorito "normale", ben al di sotto della media lampadifera delle donne milanesi in inverno.
Non mi piace la tintarella, che ci devo fare?
Trovo alquanto inutile sdraiarsi al sole immobili per ore, corredato da creme abbronzanti (nota bene: non protettive!) e lettino composto da quei materiali riflettenti (giuro, l'ho visto: ce l'aveva una signora nostra vicina di ombrellone. Ho dovuto cambiare ombrellone perché mi stava accecando).
A mia difesa voglio aggiungere che:
1 - l'esposizione al sole, se non adeguatamente protetta, provoca il cancro alla pelle.
2 - ho la presunzione e una buona dose di snobbismo nel pensare che ho decisamente di meglio da fare che non starmene immobile in posizione supina: stare con la famiglia, leggere un libro, fare le parole crociate, costruire piste di biglie per Artur e gli altri bambini di 9/10 anni, e un fottio di altre cose.
Amen.
16 luglio 2007
Back home
Siamo tornati.
Ieri sera siamo scesi dall'aereo e ci siamo trovati in una cappa di caldo assurda.
Anita ha fatto qualche bizza in aereo, ma l'avevamo messo in preventivo.
Tornando alla vacanza, che dire?
Nonostante qualche malattia (di Anita prima; di Ginevra poi), un po' di maestrale e qualche intoppo è stata una settimana molto piacevole: poter stare con la famiglia 24 ore al giorno è veramente bellissimo. Soprattutto adesso che Anita è così ricettiva e interagisce sempre di più. Già quando sono arrivato l'ho trovata molto cambiata: cresciuta, con gli incisivi che iniziano a spuntare e con i capelli più lunghi.
Eppoi adesso canta. Sì, sì: canta!
Le cantavamo "Bye bye, Baby" e lei iniziava a melodiare dei "bebiiiiiiii". Una roba da schiantarsi dal ridere.
Siamo riusciti a riprenderla con il cellulare, ma non so se sarò mai in grado di riversare il video dal cellulare al computer; da lì su youtube; e da Youtube sul blog.
Nei prossimi giorni ci proverò.
Ce l'ho fatta!
Eccolo:
Ieri sera siamo scesi dall'aereo e ci siamo trovati in una cappa di caldo assurda.
Anita ha fatto qualche bizza in aereo, ma l'avevamo messo in preventivo.
Tornando alla vacanza, che dire?
Nonostante qualche malattia (di Anita prima; di Ginevra poi), un po' di maestrale e qualche intoppo è stata una settimana molto piacevole: poter stare con la famiglia 24 ore al giorno è veramente bellissimo. Soprattutto adesso che Anita è così ricettiva e interagisce sempre di più. Già quando sono arrivato l'ho trovata molto cambiata: cresciuta, con gli incisivi che iniziano a spuntare e con i capelli più lunghi.
Eppoi adesso canta. Sì, sì: canta!
Le cantavamo "Bye bye, Baby" e lei iniziava a melodiare dei "bebiiiiiiii". Una roba da schiantarsi dal ridere.
Siamo riusciti a riprenderla con il cellulare, ma non so se sarò mai in grado di riversare il video dal cellulare al computer; da lì su youtube; e da Youtube sul blog.
Nei prossimi giorni ci proverò.
Ce l'ho fatta!
Eccolo:
06 luglio 2007
si parte
Stasera parto e vado giù a Celle.
Domani mattina c'è il matrimonio di Eugenio a Pietra Ligure, quindi vado a dormire giù per essere più tranquillo.
Poi domani torno su e domenica prendo un aereo per raggiungere Dalia e Anita in Sardegna.
Tra tasse, lavori in casa, analisi e altre commissioni varie queste ultime giornate sono state abbastanza dure.
Non vedo l'ora di essere in Sardegna, perché sono distrutto.
Adesso spengo tutto e me ne vado.
Ci si vede tra dieci giorni.
Domani mattina c'è il matrimonio di Eugenio a Pietra Ligure, quindi vado a dormire giù per essere più tranquillo.
Poi domani torno su e domenica prendo un aereo per raggiungere Dalia e Anita in Sardegna.
Tra tasse, lavori in casa, analisi e altre commissioni varie queste ultime giornate sono state abbastanza dure.
Non vedo l'ora di essere in Sardegna, perché sono distrutto.
Adesso spengo tutto e me ne vado.
Ci si vede tra dieci giorni.
04 luglio 2007
Matteo is back in town
Matteo è tornato da New York.
E gli effetti si vedono.
Ieri sera, per festeggiarlo, abbiamo organizzato un aperitivo che si è trasformato in cena, dopocena, bicchiere della staffa, "vieni 5 minuti a casa mia", ecc.
Insomma sono tornato a casa sbronzo alle due di notte.
E stamattina alle 8,30 avevo appuntamento dal cliente.
Sono cose belle.
E gli effetti si vedono.
Ieri sera, per festeggiarlo, abbiamo organizzato un aperitivo che si è trasformato in cena, dopocena, bicchiere della staffa, "vieni 5 minuti a casa mia", ecc.
Insomma sono tornato a casa sbronzo alle due di notte.
E stamattina alle 8,30 avevo appuntamento dal cliente.
Sono cose belle.
02 luglio 2007
Weekend di relax
Orfano delle mie donne, sono andato a Olba già venerdì sera per godermi il più possibile il fine settimana. Nonostante l'eterogeneità della compagnia, ci siamo divertiti molto, con punte di comicità (sabato sera) elevatissime.
Mitico anche il bagno nella piscinetta, domenica prima di pranzo.
Unico neo: non sono riuscito a dormire quanto volevo, così ho ricominciato la settimana più stanco di prima.
La massima del giorno: "Sono un figo costretto in un corpo di merda" (Alessandro).
Stamattina invece ho fatto gli esami allo IED.
Abbiamo finito alle 16. Sono esausto.
Sono stato un po' basso di voti, ma alcuni ragazzi sono veramente indietro.
Con oggi l'anno scolastico è finito.
Anche se ne ho rimandati due, quindi a settembre se ne riparlerà.
photo courtesy by Dria
Mitico anche il bagno nella piscinetta, domenica prima di pranzo.
Unico neo: non sono riuscito a dormire quanto volevo, così ho ricominciato la settimana più stanco di prima.
La massima del giorno: "Sono un figo costretto in un corpo di merda" (Alessandro).
Stamattina invece ho fatto gli esami allo IED.
Abbiamo finito alle 16. Sono esausto.
Sono stato un po' basso di voti, ma alcuni ragazzi sono veramente indietro.
Con oggi l'anno scolastico è finito.
Anche se ne ho rimandati due, quindi a settembre se ne riparlerà.
photo courtesy by Dria
28 giugno 2007
Quando la moglie è in vacanza - 03
Ci risiamo: Dalia e Anita sono partite stamattina per la Sardegna e io sono tutto solo a Milan.
Oddio, tutto solo mica tanto: già stasera ho Cuciuffo e Diego a casa nostra che ci montano i mobili che dovrebbero "finire" la casa tra oggi e domani.
Comunque ieri sera siamo usciti per festeggiare il mio compleanno.
Siamo andati all'Osteria dei Binari, dove c'è un bel dehor (ma si scriverà così?) e, con la bellissima giornata ventilata di ieri, si stava veramente benissimo. Abbiamo mangiato bene e siamo stati tranquilli; almeno fino a metà pasto, quando poi Anita ha iniziato a mostrare un po' di insofferenza.
È stata una serata molto bella e sembravamo il prototipo della famiglia felice.
Questo non fa che aumentare la mia tristezza per la partenza delle mie due donne.
Mi mancano già un bel po'.
Oddio, tutto solo mica tanto: già stasera ho Cuciuffo e Diego a casa nostra che ci montano i mobili che dovrebbero "finire" la casa tra oggi e domani.
Comunque ieri sera siamo usciti per festeggiare il mio compleanno.
Siamo andati all'Osteria dei Binari, dove c'è un bel dehor (ma si scriverà così?) e, con la bellissima giornata ventilata di ieri, si stava veramente benissimo. Abbiamo mangiato bene e siamo stati tranquilli; almeno fino a metà pasto, quando poi Anita ha iniziato a mostrare un po' di insofferenza.
È stata una serata molto bella e sembravamo il prototipo della famiglia felice.
Questo non fa che aumentare la mia tristezza per la partenza delle mie due donne.
Mi mancano già un bel po'.
27 giugno 2007
20 giugno 2007
contraddizioni
Anita ormai gattona e inizia ad andare abbastanza veloce.
E, in un tempo che non ti accorgi, ha già tirato giù dalla libreria cd, libri e quant'altro.
E ti verrebbe da smadonnare.
Poi la guardi e ti rendi conto che hai aspettato di vivere dei momenti del genere da un bel po' di anni.
E, in un tempo che non ti accorgi, ha già tirato giù dalla libreria cd, libri e quant'altro.
E ti verrebbe da smadonnare.
Poi la guardi e ti rendi conto che hai aspettato di vivere dei momenti del genere da un bel po' di anni.
18 giugno 2007
16 giugno 2007
Heineken Dementin’ Festival
I Pearl Jam all'Heineken Jammin' Festival. Quale migliore occasione per tornare al Festival dopo anni, se non questa?
Peccato che non tutto sia andato secondo i piani. Peccato o per fortuna.
Sì, perché la nostra trasferta si è trasformata in una meravigliosa gita fuoriporta.
Dico "nostra" perché eravamo in dieci persone: io, una serie di ex-colleghi Ogilvy, più un paio di "imboscati".
Insomma, per chi non lo sapesse, sul Parco San Giuliano a Mestre (dove era in corso il Festival) si è abbattuta una tromba d'aria che ha tirato giù i palchi, la regia e l'hospitality rendendo, ovviamente, il Jammin' impraticabile. E non solo: una decina di feriti (lievi, per fortuna) hanno fatto sì che l'intera zona fosse chiusa al pubblico e messa sotto sequestro dai Vigili del Fuoco.
Le prime notizie e le successive conferme ci sono arrivate via cellulare mentre eravamo tra Brescia e Verona; ed erano già le 17,30.
Allora che si fa? Si torna a casa? Certo che no.
Visto che Sergio ha una casa in provincia di Vicenza (dove alcuni della carovana era già previsto che si fermassero per la nottata post-concerto), siamo usciti dall'autostrada e siamo andati là.
Abbiamo prenotato per la cena in un ristorante molto alla mano e da lì è partita la serata.
Con un paio di bottiglie di Cabernet e un po' di avanzi cibari abbiamo fatto una sorta di aperitivo.
Eppoi.... beh, poi ci siamo divertiti un sacco. Non saprei descrivere l'escalation di demenza che ha investito tutti i partecipanti a questo fuori programma.
So solo che l'atmosfera era surreale e il divertimento è stato incredibile.
Peccato che non tutto sia andato secondo i piani. Peccato o per fortuna.
Sì, perché la nostra trasferta si è trasformata in una meravigliosa gita fuoriporta.
Dico "nostra" perché eravamo in dieci persone: io, una serie di ex-colleghi Ogilvy, più un paio di "imboscati".
Insomma, per chi non lo sapesse, sul Parco San Giuliano a Mestre (dove era in corso il Festival) si è abbattuta una tromba d'aria che ha tirato giù i palchi, la regia e l'hospitality rendendo, ovviamente, il Jammin' impraticabile. E non solo: una decina di feriti (lievi, per fortuna) hanno fatto sì che l'intera zona fosse chiusa al pubblico e messa sotto sequestro dai Vigili del Fuoco.
Le prime notizie e le successive conferme ci sono arrivate via cellulare mentre eravamo tra Brescia e Verona; ed erano già le 17,30.
Allora che si fa? Si torna a casa? Certo che no.
Visto che Sergio ha una casa in provincia di Vicenza (dove alcuni della carovana era già previsto che si fermassero per la nottata post-concerto), siamo usciti dall'autostrada e siamo andati là.
Abbiamo prenotato per la cena in un ristorante molto alla mano e da lì è partita la serata.
Con un paio di bottiglie di Cabernet e un po' di avanzi cibari abbiamo fatto una sorta di aperitivo.
Eppoi.... beh, poi ci siamo divertiti un sacco. Non saprei descrivere l'escalation di demenza che ha investito tutti i partecipanti a questo fuori programma.
So solo che l'atmosfera era surreale e il divertimento è stato incredibile.
13 giugno 2007
si riparte!
Detto, fatto.
Oggi ho ricominciato ad andare in palestra.
Un'oretta tra cyclette, tapis-roulant, qualche esercizio e un po' di addominali.
Ovviamente stasera c'ho già una fame che non ci vedo.
E dire che mi sono pure ripromesso di mangiare un po' meglio...
Oggi ho ricominciato ad andare in palestra.
Un'oretta tra cyclette, tapis-roulant, qualche esercizio e un po' di addominali.
Ovviamente stasera c'ho già una fame che non ci vedo.
E dire che mi sono pure ripromesso di mangiare un po' meglio...
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