Anno ricco di dischi interessanti, non c'è che dire. Comunque classifica corta, come si direbbe nel calcio: tanti dischi buoni, nessuno eccelso. Con fatica ne scelgo dieci, ma ci provo.
01 - ALTER BRIDGE - AB III
Gli Alter Bridge mi piacciono parecchio, ma quello che mi ha spinto a scegliere questo disco come il migliore del 2010 è il fatto che avevo un sacco di aspettative su di loro e non mi hanno per niente deluso, anzi. Disco molto buono, con migliorie sulle parti cantate e canzoni ben strutturate. Bravi, ragazzi.
02 - SLASH - Slash
Quasi mi vergogno un po' a celebrare uno dei chitarristi più sopravvalutati della musica rock, però, caspita, questo disco l'ho sentito millemila volte e non mi ha mai stancato. Probabilmente è per la sua anima da compilation, però devo ammettere che mi è piaciuto tanto e le collaborazioni sono ben congegnate.
03 - BRANT BJORK - Gods and Goddess
Ebbravo Brant Bjork, che mi sfoderi un disco dalla forte impronta blues, con inserti di stoner rock e di hard rock. Bravo bravo, ti seguirò con maggiore attenzione d'ora in poi. Disco rivelazione.
04 - BASIA BULAT - Heart of my own
Come si fa a non amare questa giovanissima cantante canadese dalla poliedriche capacità? ma soprattutto in grado di sostenere da sola la definzione di musica folk senza scadere nel banale o nell'eccessivo provincialismo o, ancora peggio, nella ripetitività. Conferma tutto quanto detto di buono su di lei.
05 - MANIC STREET PREACHERS - Postcards from a Young Man
Ho già detto tutto sui MSP. Non so più cosa aggiungere, vi giuro. Questo lavoro non è ne' più bello ne' meno bello degli altri, è semplicemente un loro disco. Ed è quanto basta per farmelo apprezzare. Heavy rotation.
06 - MINISTRI - Fuori
Un po' deludente, rispetto a Tempi Bui che mi piacque tanto tanto. Disco comunque valido che esce un po' alla distanza. Alcuni pezzi molto belli, altri meno, ma si vede comunque una tendenza all'evoluzione. Non si sa verso che cosa, ma un'evoluzione c'è.
07 - VAMPIRE WEEKEND - Contra
Belli, bravi, chic e anche un po' snob (forse). Brani dalle sonorità semplici, ma molto ben strutturate, che mi hanno accomopagnato per buona parte dell'estate (anche se il cd è uscito in pieno inverno).
08 - DANKO JONES - Below the Belt
Mamma mia che tamarro, 'sto ragazzo canadese mi dà un sacco di soddisfazioni. Ho ascoltato questo disco molte volte in palestra e mi ha costretto quasi a consumare il tapis roulant. Bello, grezzo al punto giusto e rock carico di chitarre distorte. I'm loving it.
09 - ROYAL WOOD - The Waiting
Raffinato ed elegante, pur essendo un disco semplice, questo polistrumentista canadese (un altro canadese? ma quanti ne stanno arivando?) mi ha conquistato. Quando cantautorale non fa rima con noioso (come De Gregori per intenderci) o con musica per pochi (un po' come Fossati; e non me ne vogliano i fan dell'uno o dell'altro).
10 - BROKEN BELLS - Broken Bells
Progetto parallelo di un duo stranamente assortito: ne esce un prodotto strano, un po' indie, un po' melodico, un po' elettronico, un po' psichedelico. Però molto ben amalgamato, quindi promosso.
31 dicembre 2010
30 dicembre 2010
canzone dell'anno
Tutto il disco intero, se devo essere sincero, mi annoia un po'. Ma questa canzone, anche grazie all'ausilio del Che Guevara della chitarra Tom Morello, mi è piaciuta da subito ed è rimasta la mia canzone preferita dell'anno.
Alzate a palla!
Fra l'altro il video ha una grafica magnifica.
Alzate a palla!
Fra l'altro il video ha una grafica magnifica.
27 dicembre 2010
il giusto tributo
Stamattina partenza all'alba da Celle Ligure per essere in ufficio (a Milano) presto. Lasciare le mie ragazze avvolte dal morbido sonno, ogni volta, mi porta quasi sull'orlo della commozione. È sempre un po' una partenza sofferta, ma pazienza.
Come al solito appena salgo in macchina mi maledico: non ho preparato nessun cd "da mattina presto". Così, dopo la prima e doverosa pausa caffè, mi metto in cerca tra la valanga di cd che tengo nel cass(on)etto della macchina.
Cos'è quel cartonato là in fondo, l'ultimo dell'ultima pila?
Questa sì che è una bella trovata: "Real Life" di Joas as a Police Woman.
Beh, credetemi o no, ma l'alba sulla riviera con quel disco in sottofondo diventa una preghiera di ringraziamento a tutto il creato.
Un pensiero va subito ad Ale, che mi consigliò questo disco, anni fa, alla sua uscita. E così gli mando un sms per renderlo partecipe di questo mio momento estatico.
Poi penso che dovrei ringraziarlo più spesso perché, per chi non lo sapesse, è lui che mi fa già un'enorme scrematura tra le uscite musicali ascoltabili e quelle no. E devo dire che è anche abbastanza obiettivo.
Quindi sfrutto questo post per ringraziarlo pubblicamente. Non solo per la musica ma anche per tante altre cose.
E anche se vedrete un suo commento sarcastico o dissacrante a questo mio post, non fateci caso: in fondo è un tenerone.
Petto-indice, mio caro.
Come al solito appena salgo in macchina mi maledico: non ho preparato nessun cd "da mattina presto". Così, dopo la prima e doverosa pausa caffè, mi metto in cerca tra la valanga di cd che tengo nel cass(on)etto della macchina.
Cos'è quel cartonato là in fondo, l'ultimo dell'ultima pila?
Questa sì che è una bella trovata: "Real Life" di Joas as a Police Woman.
Beh, credetemi o no, ma l'alba sulla riviera con quel disco in sottofondo diventa una preghiera di ringraziamento a tutto il creato.
Un pensiero va subito ad Ale, che mi consigliò questo disco, anni fa, alla sua uscita. E così gli mando un sms per renderlo partecipe di questo mio momento estatico.
Poi penso che dovrei ringraziarlo più spesso perché, per chi non lo sapesse, è lui che mi fa già un'enorme scrematura tra le uscite musicali ascoltabili e quelle no. E devo dire che è anche abbastanza obiettivo.
Quindi sfrutto questo post per ringraziarlo pubblicamente. Non solo per la musica ma anche per tante altre cose.
E anche se vedrete un suo commento sarcastico o dissacrante a questo mio post, non fateci caso: in fondo è un tenerone.
Petto-indice, mio caro.
25 dicembre 2010
22 dicembre 2010
dalla batteria alla chitarra/voce
No, non sto parlando di Dave Grohl, sto parlando di Philip Selway, il batterista dei Radiohead. Leggo che ha fatto un disco solista e penso, sorridendo, chissà che due palle di disco, tutto percussioni e suoni minimalisti.
E ovviamente mi sbagliavo: Selway suona la chitarra bene e canta altrettanto bene (solo dopo ho scoperto che è la terza voce dei Radiohead).
Insomma, non è che vi sto consigliando questo disco, anche perché è allegro come un soggiorno nel braccio della morte, però è un disco ben fatto, quello sì.
Se siete di umore malinconico e uggioso, potete lasciarvi cullare da questo disco e potrebbe anche piacervi. E devo dire che in questi freddissimi giorni di fine anno un po' mi sono lasciato catturare.
E ovviamente mi sbagliavo: Selway suona la chitarra bene e canta altrettanto bene (solo dopo ho scoperto che è la terza voce dei Radiohead).
Insomma, non è che vi sto consigliando questo disco, anche perché è allegro come un soggiorno nel braccio della morte, però è un disco ben fatto, quello sì.
Se siete di umore malinconico e uggioso, potete lasciarvi cullare da questo disco e potrebbe anche piacervi. E devo dire che in questi freddissimi giorni di fine anno un po' mi sono lasciato catturare.
21 dicembre 2010
live in Carabelli
E così stamattina c'è stato il tanto atteso live act della banda carabelli: 5 pezzi + 2 bis per un totale di 20/25 minuti di concerto.
Il nostro caloroso pubblico, ovvero i bambini dell'asilo Carabelli, erano contentissimi e ci hanno applaudito a più non posso; così come pure le maestre (una addirittura s'è commossa, ve lo giuro, l'ho vista coi miei occhi).
Dal canto mio ho fatto un contenuto numero di errori, quindi, a parte i polpastrelli devastati, posso ritenermi soddisfatto.
Ah, ma dimenticavo di dirvi una cosa. Sapete perché ho fatto tutto questo? Per entrare maggiormente in contatto con la vita di mia figlia Anita e fare in modo che lei fosse orgogliosa di me.
E dov'era Anita stamattina? A casa, a letto con la febbre.
Ovviamente.
Il nostro caloroso pubblico, ovvero i bambini dell'asilo Carabelli, erano contentissimi e ci hanno applaudito a più non posso; così come pure le maestre (una addirittura s'è commossa, ve lo giuro, l'ho vista coi miei occhi).
Dal canto mio ho fatto un contenuto numero di errori, quindi, a parte i polpastrelli devastati, posso ritenermi soddisfatto.
Ah, ma dimenticavo di dirvi una cosa. Sapete perché ho fatto tutto questo? Per entrare maggiormente in contatto con la vita di mia figlia Anita e fare in modo che lei fosse orgogliosa di me.
E dov'era Anita stamattina? A casa, a letto con la febbre.
Ovviamente.
20 dicembre 2010
fino ad esaurimento
Conosco delle persone che al primo o secondo o terzo incontro ti affascinano. E pensi che siano delle persone eccezionali, divertenti, simpatiche e quant'altro. Poi, col passare del tempo, il loro fascino si affievolisce e ti rendi conto di avere davanti delle persone che hai largamente sopravvalutato.
Anzi, a dirla tutta iniziano a starti anche un po' sui maroni, perché sembra quasi che ti abbiano illuso o che ti abbiano preso in giro. Come se si fossero giocati tutte le carte vincenti alla prima mano per poi rimanere con poco o niente.
Non si preoccupino i pochi frequentatori di questo blog: in questa categoria non annovero nessuno di loro, anche quelli che leggono raramente.
Però 4 persone che sono così mi è capitato di incontrarle e di frequentarle. Salvo poi rimanere lì a guardare mentre si sgonfiano dei loro aneddoti e del loro ego e vederli tornare a terra come un palloncino bucato.
Fino a che non incontrano una persona da incantare con gli stessi aneddoti e le stesse battute che avevano adoperato con te. E il ciclo ricomincia.
Anzi, a dirla tutta iniziano a starti anche un po' sui maroni, perché sembra quasi che ti abbiano illuso o che ti abbiano preso in giro. Come se si fossero giocati tutte le carte vincenti alla prima mano per poi rimanere con poco o niente.
Non si preoccupino i pochi frequentatori di questo blog: in questa categoria non annovero nessuno di loro, anche quelli che leggono raramente.
Però 4 persone che sono così mi è capitato di incontrarle e di frequentarle. Salvo poi rimanere lì a guardare mentre si sgonfiano dei loro aneddoti e del loro ego e vederli tornare a terra come un palloncino bucato.
Fino a che non incontrano una persona da incantare con gli stessi aneddoti e le stesse battute che avevano adoperato con te. E il ciclo ricomincia.
18 dicembre 2010
regalo musicale
Ho sempre avuto a cuore l'educazione musicale dei mie due nipoti, Federico e Giacomo, rispettivamente di 19 e 16 anni. Negli anni, per le varie festività, ho regalato loro diversi dischi; specialmente quelli un po' più vecchiotti, per dargli un'idea della musica il più completa possibile.
Quest'anno per Natale ho deciso di regalargli i biglietti per un concerto. Inizialmente la scelta era ricaduta su gli Alter Bridge, poi però ci ho ripensato e ho optato per i Ministri.
Perché proprio loro? Perché secondo me sono la migliore macchina da concerti che ci sia attualmente in Italia. Certo: non ho una conoscenza così ampia da giustificare questa affermazione, ma mi piace pensarlo. E in effetti, alla mia terza esperienza live con loro, ieri sera sono riusciti ancora a stupirmi e ad affascinarmi.
Ma torniamo ai miei nipoti. Loro suonano in due gruppi distinti (prima suonavano nello stesso) e soffrono un po' della sindrome da inesperienza da palco. Ovvero: rimangono ingessati e concentrati sul proprio strumento per tutta la durata della loro performance.
E allora ho pensato: facciamogli vedere la differenza tra eseguire delle canzoni su un palco e tenere un concerto coinvolgente ed emozionante. E, come dicevo, i Ministri secondo me sono tra i gruppi più indicati.
Così nonostante la neve e la temperatura sotto lo zero (con rischio ghiaccio) sono partito da Milano e sono andato insieme a loro al Blue Moon di Genova (postaccio) per assistere al concerto.
Ne è valsa veramente la pena. Ma parecchio, eh!
la foto vorrebbe dare un'idea di quello che è un concerto ministrico.
Quest'anno per Natale ho deciso di regalargli i biglietti per un concerto. Inizialmente la scelta era ricaduta su gli Alter Bridge, poi però ci ho ripensato e ho optato per i Ministri.
Perché proprio loro? Perché secondo me sono la migliore macchina da concerti che ci sia attualmente in Italia. Certo: non ho una conoscenza così ampia da giustificare questa affermazione, ma mi piace pensarlo. E in effetti, alla mia terza esperienza live con loro, ieri sera sono riusciti ancora a stupirmi e ad affascinarmi.
Ma torniamo ai miei nipoti. Loro suonano in due gruppi distinti (prima suonavano nello stesso) e soffrono un po' della sindrome da inesperienza da palco. Ovvero: rimangono ingessati e concentrati sul proprio strumento per tutta la durata della loro performance.
E allora ho pensato: facciamogli vedere la differenza tra eseguire delle canzoni su un palco e tenere un concerto coinvolgente ed emozionante. E, come dicevo, i Ministri secondo me sono tra i gruppi più indicati.
Così nonostante la neve e la temperatura sotto lo zero (con rischio ghiaccio) sono partito da Milano e sono andato insieme a loro al Blue Moon di Genova (postaccio) per assistere al concerto.
Ne è valsa veramente la pena. Ma parecchio, eh!
la foto vorrebbe dare un'idea di quello che è un concerto ministrico.
16 dicembre 2010
brioche per colazione
Se vi siete svegliati presto e se avete un rotolo di pasta sfoglia nel frigo, fate una sorpresa al vostro partner o ai vostri figli e preparate delle brioche calde. Si preparano in poco tempo e la resa è garantita.
Unico avvertimento: se le preparate con la marmellata, ricordatevi che una volta fate uscire le brioche dal forno, la marmellata rimane rovente per almeno 10 minuti.
cosa vi serve
1 leccarda
1 coltellino
della carta forno
(quella compresa nella confezione della pasta sfoglia va benissimo)
ingredienti
1 rotolo di pasta sfoglia tonda da 250gr
marmellata o nutella o entrambe
preparazione
1 - stendete la sfoglia su un ripiano; nel frattempo accendete il forno a 180°
2 - con un coltello, tagliate la sfoglia in 8 spicchi uguali
3 - spalmate un po' di marmellata o di nutella su uno spicchio e poi arrotolatelo, partendo dalla parte più larga; quindi disponetelo sulla leccarda (con sotto la carta forno)
4 - ripetete questo procedimento per ciascuno spicchio
5 - infornate a 180° per 20 minuti
Unico avvertimento: se le preparate con la marmellata, ricordatevi che una volta fate uscire le brioche dal forno, la marmellata rimane rovente per almeno 10 minuti.
cosa vi serve
1 leccarda
1 coltellino
della carta forno
(quella compresa nella confezione della pasta sfoglia va benissimo)
ingredienti
1 rotolo di pasta sfoglia tonda da 250gr
marmellata o nutella o entrambe
preparazione
1 - stendete la sfoglia su un ripiano; nel frattempo accendete il forno a 180°
2 - con un coltello, tagliate la sfoglia in 8 spicchi uguali
3 - spalmate un po' di marmellata o di nutella su uno spicchio e poi arrotolatelo, partendo dalla parte più larga; quindi disponetelo sulla leccarda (con sotto la carta forno)
4 - ripetete questo procedimento per ciascuno spicchio
5 - infornate a 180° per 20 minuti
15 dicembre 2010
indovina la citazione - 10
1 - "Sting è un altro che posso definire un eroe. Della musica che ha creato in questi anni non sono un grande ascoltatore, ma il fatto che l'abbia creata merita il mio rispetto."
2 - "Perché stronzeggi sempre tanto con me?"
"Perché stronzeggi sempre tanto tu con me?"
3 - "Così... così alla fine... alla fine sono diventata..."
"Cosa?"
"Bulimica"
"..."
"..."
"Quindi leggi nel pensiero?"
4 - "C'è stato un momento stanotte, quando stava in mezzo ai due nanetti finlandesi e l'aboindigeno maori, hai presente?"
"oh, sì"
"In cui ho pensato "wow io ci passerei davvero il resto della mia vita con questa donna."
5 - "Hai un sacco di doni, ma la svolta a sinistra non è uno di quelli."
6 - "Forse è stata la prima volta che ho ripetuto la seconda elementare: mi sono visto riflesso nel cucchiaio mentre mangiavo i cereali e mi ricordo che ho pensato "wow! sei bello in modo assurdo! forse potresti farlo come lavoro."
2 - "Perché stronzeggi sempre tanto con me?"
"Perché stronzeggi sempre tanto tu con me?"
3 - "Così... così alla fine... alla fine sono diventata..."
"Cosa?"
"Bulimica"
"..."
"..."
"Quindi leggi nel pensiero?"
4 - "C'è stato un momento stanotte, quando stava in mezzo ai due nanetti finlandesi e l'aboindigeno maori, hai presente?"
"oh, sì"
"In cui ho pensato "wow io ci passerei davvero il resto della mia vita con questa donna."
5 - "Hai un sacco di doni, ma la svolta a sinistra non è uno di quelli."
6 - "Forse è stata la prima volta che ho ripetuto la seconda elementare: mi sono visto riflesso nel cucchiaio mentre mangiavo i cereali e mi ricordo che ho pensato "wow! sei bello in modo assurdo! forse potresti farlo come lavoro."
14 dicembre 2010
attese canadesi
Mi sono imbattuto in Royal Wood per puro caso, uno di quei giorni in cui avevo voglia di sentire qualcosa di nuovo e allora mi misi a spulciare sui vari siti e blog di musica.
Un tizio aveva appena uppato sul proprio blog il suo ultimo disco, dal titolo "the Waiting", e mi dissi il classico "perché no?"
D'altronde il bello della musica al tempo di internet è la facilità con cui si può accedere a nuovi gruppi, nuovi cantanti e poi, se piacciono, decidere se acquistarli o meno. La selezione è molto più semplice che non - come facevamo da adolescenti - aspettare che un amico ti registrasse una cassetta per farti sentire un disco o un artista nuovo.
Ma torniamo a Royal Wood. Sempre tramite internet scopro che si tratta di un polistrumentista, autore, compositore e produttore. Insomma non sarà un disco usa e getta o quanto meno fatto con superficialità.
Procedo all'ascolto e ne rimango incantato. Dalle melodie lineari, dalla cura delle composizioni e dalla sua voce pacata e cristallina.
Certo: bisogna essere un po' in modalità malinconica per ascoltarlo. Però per quei momenti è proprio adatto. Tipo viaggio in macchina da soli, di notte. Dopo un paio di caffè, però, per evitare il rischio abbiocco.
Un tizio aveva appena uppato sul proprio blog il suo ultimo disco, dal titolo "the Waiting", e mi dissi il classico "perché no?"
D'altronde il bello della musica al tempo di internet è la facilità con cui si può accedere a nuovi gruppi, nuovi cantanti e poi, se piacciono, decidere se acquistarli o meno. La selezione è molto più semplice che non - come facevamo da adolescenti - aspettare che un amico ti registrasse una cassetta per farti sentire un disco o un artista nuovo.
Ma torniamo a Royal Wood. Sempre tramite internet scopro che si tratta di un polistrumentista, autore, compositore e produttore. Insomma non sarà un disco usa e getta o quanto meno fatto con superficialità.
Procedo all'ascolto e ne rimango incantato. Dalle melodie lineari, dalla cura delle composizioni e dalla sua voce pacata e cristallina.
Certo: bisogna essere un po' in modalità malinconica per ascoltarlo. Però per quei momenti è proprio adatto. Tipo viaggio in macchina da soli, di notte. Dopo un paio di caffè, però, per evitare il rischio abbiocco.
12 dicembre 2010
in tasca
Nella tasca della mia giacca, stamattina ho trovato:
un paio di guanti di Anita
una minimoto
un gatto del Duplo
un guanto di plastica dell'Esselunga (quelli del reparto frutta e verdura)
un fagiolino
un disegno "bonsai"
una biro
due scontrini
E sto parlando solo della tasca sinistra, eh!
un paio di guanti di Anita
una minimoto
un gatto del Duplo
un guanto di plastica dell'Esselunga (quelli del reparto frutta e verdura)
un fagiolino
un disegno "bonsai"
una biro
due scontrini
E sto parlando solo della tasca sinistra, eh!
dancing
la canzone che ultimamente Elena balla molto volentieri.
11 dicembre 2010
bonton natalizio
Domanda fondamentale: da che giorno si è autorizzati a pronunciare la fatidica frase "se non ci vediamo più tanti auguri!"?
10 dicembre 2010
l'opera omnia
Penso sia il mio disegno più bello. Certo: è una copia di un disegno di Manara, qualsiasi scemo se ne accorgerebbe. Ma non è solamente una copia e basta.
Dovete pensare che quest'opera che mi costò quasi un mese di lavoro:
1 - era grande 2 metri di larghezza per 1 metro di altezza;
2 - l'avevo disegnata sul muro di camera mia, in una posizione strategica, in modo che, quando avevo la finestra aperta, dall'Aurelia si vedesse benissimo. Forse ho pure causato qualche incidente.
ringrazio sentitamente mio cognato Paolo per aver recuperato le foto dell'opera.
Dovete pensare che quest'opera che mi costò quasi un mese di lavoro:
1 - era grande 2 metri di larghezza per 1 metro di altezza;
2 - l'avevo disegnata sul muro di camera mia, in una posizione strategica, in modo che, quando avevo la finestra aperta, dall'Aurelia si vedesse benissimo. Forse ho pure causato qualche incidente.
ringrazio sentitamente mio cognato Paolo per aver recuperato le foto dell'opera.
09 dicembre 2010
alla faccia del ponte
Lo so, lo so: non bisogna farsi prendere dal panico e dalla collera.
Però vi giuro che se avessi beccato l'untore o, ancora peggio, i suoi genitori li avrei uccisi a calci. Questo pensavo tra le tre e le quattro e mezza di notte, mentre soccorrevo Anita che vomitava e - in seconda battuta - mentre veniva colta da attacchi di diarrea.
"Ha detto il dottore che la gastroenterite non dovrebbe essere contagiosa".
Dovrebbe? DOVREBBE?
O lo è o non lo è, cazzo.
La scusa è sempre la stessa: visto che Dalia lavora da casa, per alcune persone questo significa che Dalia è a casa a fare niente. E quindi se non sai a chi lasciare il bambino e la babysitter non può a chi lo lasci? Esatto.
Però se c'è anche una sola probabilità che il bambino sia contagioso fai il favore di tenertelo a casa. Tanto più che Anita si becca qualsiasi germe vaghi nel raggio di 3 chilometri da casa nostra.
E quindi? Quindi niente, tra la pioggia continua e la malattia acquisita nostro malgrado è stato un gran bel ponte, questo dell'Immacolata. Proprio un gran bel ponte, non c'è che dire.
Però vi giuro che se avessi beccato l'untore o, ancora peggio, i suoi genitori li avrei uccisi a calci. Questo pensavo tra le tre e le quattro e mezza di notte, mentre soccorrevo Anita che vomitava e - in seconda battuta - mentre veniva colta da attacchi di diarrea.
"Ha detto il dottore che la gastroenterite non dovrebbe essere contagiosa".
Dovrebbe? DOVREBBE?
O lo è o non lo è, cazzo.
La scusa è sempre la stessa: visto che Dalia lavora da casa, per alcune persone questo significa che Dalia è a casa a fare niente. E quindi se non sai a chi lasciare il bambino e la babysitter non può a chi lo lasci? Esatto.
Però se c'è anche una sola probabilità che il bambino sia contagioso fai il favore di tenertelo a casa. Tanto più che Anita si becca qualsiasi germe vaghi nel raggio di 3 chilometri da casa nostra.
E quindi? Quindi niente, tra la pioggia continua e la malattia acquisita nostro malgrado è stato un gran bel ponte, questo dell'Immacolata. Proprio un gran bel ponte, non c'è che dire.
03 dicembre 2010
la banda Carabelli
Una ventina di giorni orsono sono stato reclutato dalla maestra dell'asilo di Anita per far parte di una band che prende il nome dall'asilo stesso. Scopo della band: suonare alla festa di Natale.
Voi cosa pensereste? Che bisogna strimpellare quattro accordi e dare il tempo ai bambini che cantano, giusto? Vi state sbagliando. E altrettanto mi sbagliavo anch'io, quando ho dato il mio consenso per far parte della band.
In realtà ho scoperto stamattina che i bambini non cantano proprio un bel niente. Lo spettacolo di Natale sono i papà (e una mamma) che suonano. Ma con tanto di batteria, basso, tastiere e quant'altro.
E allora la domanda sorge spontanea: in mezzo a un gruppo di gente che sa suonare veramente, io cosa ci faccio?
Voi cosa pensereste? Che bisogna strimpellare quattro accordi e dare il tempo ai bambini che cantano, giusto? Vi state sbagliando. E altrettanto mi sbagliavo anch'io, quando ho dato il mio consenso per far parte della band.
In realtà ho scoperto stamattina che i bambini non cantano proprio un bel niente. Lo spettacolo di Natale sono i papà (e una mamma) che suonano. Ma con tanto di batteria, basso, tastiere e quant'altro.
E allora la domanda sorge spontanea: in mezzo a un gruppo di gente che sa suonare veramente, io cosa ci faccio?
02 dicembre 2010
pura gioia
È con queste parole che l'ho descritta stamattina all'amico Fabio. Elena è proprio così. Oltre a essere una bambina con un carattere meraviglioso, è il ritratto della felicità. E ogni sera che torno a casa, appena apro la porta, se voi la vedeste come mi corre incontro tutta scoordinata non potreste che concordare cone me: una sensazione di pura gioia.
Sarà anche che attraversa un'età bellissima (pieno apprendimento, e - per adesso! - pochi capricci) ma Elena è uno dei motivi per cui vale la pena vivere.
In questo periodo è tutto un "e questo cos'è?" riferito ad ogni oggetto, persona, gioco che incontra sul suo percorso. Sia che già che ne conosca il nome ("E questo cos'è?" Risposta: "È una forchetta". Ri-risposta: "Sì"), sia che non lo conosca ("E questo cos'è?" Risposta: "È una cerniera". E allora cerca di ripeterne il nome).
Potrei raccontare altri mille episodi, aneddoti, modi di dire o altre cose simpatiche, ma non vi tedierò oltre. Mi basta scrivere questo post per ricordarmi, casomai in futuro ci fosse bisogno, di quanto questo esserino mi comunichi gioia e serenità.
Grazie, piccolina mia.
Sarà anche che attraversa un'età bellissima (pieno apprendimento, e - per adesso! - pochi capricci) ma Elena è uno dei motivi per cui vale la pena vivere.
In questo periodo è tutto un "e questo cos'è?" riferito ad ogni oggetto, persona, gioco che incontra sul suo percorso. Sia che già che ne conosca il nome ("E questo cos'è?" Risposta: "È una forchetta". Ri-risposta: "Sì"), sia che non lo conosca ("E questo cos'è?" Risposta: "È una cerniera". E allora cerca di ripeterne il nome).
Potrei raccontare altri mille episodi, aneddoti, modi di dire o altre cose simpatiche, ma non vi tedierò oltre. Mi basta scrivere questo post per ricordarmi, casomai in futuro ci fosse bisogno, di quanto questo esserino mi comunichi gioia e serenità.
Grazie, piccolina mia.
30 novembre 2010
l'accompagnatore
Meraviglioso disegno di Anita, raffigurante noi due mentre andiamo all'asilo in una giornata di pioggia.
28 novembre 2010
aria di festa
Oggi abbiamo fatto l'albero di Natale, primo simbolo della gioiosa festività che arriva.
C'è poco da dire: l'albero, con le palline, gli addobbi e tutto porta una ventata di allegria in casa e le bambine, Anita in particolare, vivono la giornata come una vera gioia.
È anche divertente fare l'albero insieme, come una vera famiglia da cartolina.
Anche se bisogna stare attenti: basta una telefonata al momento sbagliato e ti ritrovi con tutte le palline a gli addobbi concentrati in un unico punto, a circa un metro d'altezza.
C'è poco da dire: l'albero, con le palline, gli addobbi e tutto porta una ventata di allegria in casa e le bambine, Anita in particolare, vivono la giornata come una vera gioia.
È anche divertente fare l'albero insieme, come una vera famiglia da cartolina.
Anche se bisogna stare attenti: basta una telefonata al momento sbagliato e ti ritrovi con tutte le palline a gli addobbi concentrati in un unico punto, a circa un metro d'altezza.
23 novembre 2010
indovina la citazione - 9
1 - "Ma perché nun me sposi?"
"Ma che? me sarvo da una condanna e me ne vuoi appioppa' n'arta? A matta!
2 - "Dimmi un po' ragazzolo, tu conosci un certo Mario, che abita qua intorno?
"Qui de Mario ce ne so' cento"
"Mo sì, va bene Mario questo l'è uno che ruba."
"E sempre cento so'! "
3 - "Eh, mi so’ una ragazza seria, so’! Non posso mica andare a ballare con un ragazzo solo!"
4 - "Femmina piccante, prendila per amante; femmina cuciniera, prendila per mugliera."
5 - "Senti, lèggite i giornali domattina: a me me trovate nella pagina sportiva, all’avversario mio negli annunzi mortuari!"
6 - "Sono sempre i più meglio che se ne vanno."
"Eh, è la vita: oggi a te, domani a lui."
7 - "Dunque un modo per aprirla è quello della dinamite. Sistema che usava il famoso fu Cimin."
"Fu Chi Min? Chi è, un cinese?"
"Ma che cinese! Veneziano era! “Fu” sarebbe che morì, Cimin è il cognome, no?! Poveraccio, saltò in aria con tutta la cassaforte."
"Ma che? me sarvo da una condanna e me ne vuoi appioppa' n'arta? A matta!
2 - "Dimmi un po' ragazzolo, tu conosci un certo Mario, che abita qua intorno?
"Qui de Mario ce ne so' cento"
"Mo sì, va bene Mario questo l'è uno che ruba."
"E sempre cento so'! "
3 - "Eh, mi so’ una ragazza seria, so’! Non posso mica andare a ballare con un ragazzo solo!"
4 - "Femmina piccante, prendila per amante; femmina cuciniera, prendila per mugliera."
5 - "Senti, lèggite i giornali domattina: a me me trovate nella pagina sportiva, all’avversario mio negli annunzi mortuari!"
6 - "Sono sempre i più meglio che se ne vanno."
"Eh, è la vita: oggi a te, domani a lui."
7 - "Dunque un modo per aprirla è quello della dinamite. Sistema che usava il famoso fu Cimin."
"Fu Chi Min? Chi è, un cinese?"
"Ma che cinese! Veneziano era! “Fu” sarebbe che morì, Cimin è il cognome, no?! Poveraccio, saltò in aria con tutta la cassaforte."
19 novembre 2010
per un nuovo miracolo italiano
Non sto seguendo il programma di Fazio e Saviano "Vieni via con Me". Non lo seguo per un motivo particolarmente terra-terra, ovvero che il lunedì sera ho il calcetto. E comunque, grazie a internet, posso tranquillamente godermi gli highlights (come si direbbe in gergo calcistico) il giorno dopo su Youtube.
A dir la verità, non trovo particolarmente simpatico ne' Saviano, ne' Fazio, però visto che - coincidenza delle coincidenze! - due giorni dopo la puntata che parlava di collegamenti tra Camorra e la Lega Nord, hanno catturato Antonio Jovine, noto boss camorristico (nascosto, badate bene, in casa sua), speriamo che questo programma vada avanti a vele spiegate.
Così magari nei prossimi mesi assisteremo a:
puntata sui collegamenti tra Camorra e Mafia -> cattura di Vincenzo Mazzarella, che si nascondeva a casa di Dell'Utri, il quale giura sulla testa dei figli di qualcun'altro di non conoscerlo per niente;
puntata sulla strage di Capaci -> cattura di Tonino, l'uomo che azionò il telecomando a distanza che fece saltare in aria Falcone; si nascondeva in una villa di Arcore: faceva l'addestratore di cani.
puntata sull'asse Camorra-Al Qaida -> cattura di Osama Bin Laden, che si nascondeva in un ufficio tutto vetrate di Wall Street;
puntata sulle correnti neofasciste in Europa -> cattura del vero (e ancora vivo) Hitler, che si nascondeva in una birreria dell'Alsazia; ubriaco perso, giorno e notte, cantava cori antisemiti, ma nessuno se lo cagava più. Hanno tutti di peggio a cui pensare.
A dir la verità, non trovo particolarmente simpatico ne' Saviano, ne' Fazio, però visto che - coincidenza delle coincidenze! - due giorni dopo la puntata che parlava di collegamenti tra Camorra e la Lega Nord, hanno catturato Antonio Jovine, noto boss camorristico (nascosto, badate bene, in casa sua), speriamo che questo programma vada avanti a vele spiegate.
Così magari nei prossimi mesi assisteremo a:
puntata sui collegamenti tra Camorra e Mafia -> cattura di Vincenzo Mazzarella, che si nascondeva a casa di Dell'Utri, il quale giura sulla testa dei figli di qualcun'altro di non conoscerlo per niente;
puntata sulla strage di Capaci -> cattura di Tonino, l'uomo che azionò il telecomando a distanza che fece saltare in aria Falcone; si nascondeva in una villa di Arcore: faceva l'addestratore di cani.
puntata sull'asse Camorra-Al Qaida -> cattura di Osama Bin Laden, che si nascondeva in un ufficio tutto vetrate di Wall Street;
puntata sulle correnti neofasciste in Europa -> cattura del vero (e ancora vivo) Hitler, che si nascondeva in una birreria dell'Alsazia; ubriaco perso, giorno e notte, cantava cori antisemiti, ma nessuno se lo cagava più. Hanno tutti di peggio a cui pensare.
18 novembre 2010
semplice, no?
Ieri ero ammalato, ma sono andato ugualmente in ufficio. Verso le 15,30 sono scappato perché tremavo dalla febbre. La classica febbre che mi viene quando sono molto stanco e il mio corpo lascia libero spazio ai vari germi che le mie figlie portano a casa, come simpatiche strenne natalizie.
Così oggi sono stato a casa, per riprendermi un po' e, riflettevo, che stando a casa:
• non ho bevuto i soliti 3 o 4 caffè al giorno
• non ho speso soldi per il pranzo
• non mi sono incazzato con i clienti
• sono riuscito a leggere quasi tutto il libro che avevo iniziato quest'estate
• ho passato del tempo utile con le mie figlie, e non le solite due ore, in cui riesco a malapena a far da mangiare, cenare con loro, mettere loro il pigiama e infilarle a letto.
La morale la trovate da soli, vero?
Così oggi sono stato a casa, per riprendermi un po' e, riflettevo, che stando a casa:
• non ho bevuto i soliti 3 o 4 caffè al giorno
• non ho speso soldi per il pranzo
• non mi sono incazzato con i clienti
• sono riuscito a leggere quasi tutto il libro che avevo iniziato quest'estate
• ho passato del tempo utile con le mie figlie, e non le solite due ore, in cui riesco a malapena a far da mangiare, cenare con loro, mettere loro il pigiama e infilarle a letto.
La morale la trovate da soli, vero?
14 novembre 2010
io gli amici li scelgo
È incredibile come a 40 anni io riesca ancora a prendermi delle tronate colossali. Si potrà dire che sono un ingenuo, chissà. È che io alle amicizie ci tengo molto e non riesco a concepire che per gli altri non sia lo stesso.
Gurdandomi indietro, nella mia vita, vedo tante amicizie andate in fumo. E, mi viene da aggiungere, non per colpa mia.
Certo: con l'età ho capito e accettato il fatto che questo valore non per tutti abbia gli stessi parametri, quindi non ne faccio un problema. È così è basta.
Ma ugualmente riesco a prendere delle sberle in faccia che mi lasciano un po' rimbambito e mi viene da chiedermi come sia possibile.
La risposta è molto semplice: pregio o difetto che sia, io non so stare da solo. O forse sarebbe meglio dire che non mi piace stare da solo. Mi piace avere bisogno degli altri e che gli altri abbiano bisogno di me. Mi piace sentirmi circondato di gente che mi vuole bene.
Un esempio: martedì sera ci vediamo con degli amici per un aperitivo veloce. La frenesia dell'appuntamento fa sì che ci si scambino battute tipo "Ma quand'è che ci vediamo con calma?" "Facciamo una cena?".
Fino a una sorta di epilogo: "Facciamo questo sabato da me? Però ve lo posso dire domani?" Con il consueto entusiasmo rispondo "A me puoi dirlo anche sabato mattina, intanto noi siamo a Milano e difficilmente ci muoviamo".
Morale: è passata una settimana e io non ho più sentito nessuno.
Ecco: io ci rimango male. Non mi va minimamente di calarmi nella parte di quello che, con le braccia conserte, batte la punta del piede e dice "Allora?", perché penso che ognuno abbia il proprio da fare. Quindi aspetterò la prossima occasione.
Però più si avvicinava il sabato e più sentivo aumentare in me la delusione. Sabato sono stato in giro con le bimbe, quindi più di tanto non ci ho pensato, però sabato sera, quando ormai ero certo che non si facesse più nulla - ci pensavo e un po' mi sono intristito.
Questa freddezza o superficilità nei rapporti non mi piace. E non mi ci voglio neanche abituare.
La citazione cinemtografica è d'obbligo.
Gurdandomi indietro, nella mia vita, vedo tante amicizie andate in fumo. E, mi viene da aggiungere, non per colpa mia.
Certo: con l'età ho capito e accettato il fatto che questo valore non per tutti abbia gli stessi parametri, quindi non ne faccio un problema. È così è basta.
Ma ugualmente riesco a prendere delle sberle in faccia che mi lasciano un po' rimbambito e mi viene da chiedermi come sia possibile.
La risposta è molto semplice: pregio o difetto che sia, io non so stare da solo. O forse sarebbe meglio dire che non mi piace stare da solo. Mi piace avere bisogno degli altri e che gli altri abbiano bisogno di me. Mi piace sentirmi circondato di gente che mi vuole bene.
Un esempio: martedì sera ci vediamo con degli amici per un aperitivo veloce. La frenesia dell'appuntamento fa sì che ci si scambino battute tipo "Ma quand'è che ci vediamo con calma?" "Facciamo una cena?".
Fino a una sorta di epilogo: "Facciamo questo sabato da me? Però ve lo posso dire domani?" Con il consueto entusiasmo rispondo "A me puoi dirlo anche sabato mattina, intanto noi siamo a Milano e difficilmente ci muoviamo".
Morale: è passata una settimana e io non ho più sentito nessuno.
Ecco: io ci rimango male. Non mi va minimamente di calarmi nella parte di quello che, con le braccia conserte, batte la punta del piede e dice "Allora?", perché penso che ognuno abbia il proprio da fare. Quindi aspetterò la prossima occasione.
Però più si avvicinava il sabato e più sentivo aumentare in me la delusione. Sabato sono stato in giro con le bimbe, quindi più di tanto non ci ho pensato, però sabato sera, quando ormai ero certo che non si facesse più nulla - ci pensavo e un po' mi sono intristito.
Questa freddezza o superficilità nei rapporti non mi piace. E non mi ci voglio neanche abituare.
La citazione cinemtografica è d'obbligo.
10 novembre 2010
i Re dell'invidia
Venduti, ruffiani, inutili, traditori: ho sentito chiamare i Kings of Leon in un sacco di modi in questi ultimi anni. E sinceramente non capisco perché. Perché la gente si debba sentire tradita da un gruppo musicale è un mistero che mi attanaglia non poco.
Vojo di': ma che v'hanno fatto? Vi hanno promessa amicizia eterna e poi sono venuti a casa vostra, vi hanno stuprato la nonna e dato fuoco alla cucina?
I KoL sono un buon gruppo pop/rock e basta. Cosa pretenda la gente da loro è un mistero. A me piacciono, non li idolatro e nemmeno li odio. I loro dischi sono piacevoli e quindi li ascolto, senza tener l'orecchio in bilico tra il "mi piace" o il "mi fa schifo".
Certo, preferisco il precedente "Only by the Night" alla loro ultima produzione "Come around Sundown", ma non ho nessuna intenzione di aprire gruppi "anti KoL" su facebook o altre scemate del genere.
Vojo di': ma che v'hanno fatto? Vi hanno promessa amicizia eterna e poi sono venuti a casa vostra, vi hanno stuprato la nonna e dato fuoco alla cucina?
I KoL sono un buon gruppo pop/rock e basta. Cosa pretenda la gente da loro è un mistero. A me piacciono, non li idolatro e nemmeno li odio. I loro dischi sono piacevoli e quindi li ascolto, senza tener l'orecchio in bilico tra il "mi piace" o il "mi fa schifo".
Certo, preferisco il precedente "Only by the Night" alla loro ultima produzione "Come around Sundown", ma non ho nessuna intenzione di aprire gruppi "anti KoL" su facebook o altre scemate del genere.
09 novembre 2010
crolla, governo ladro
Mi prendo 5 minuti per dire una cosa sul crollo della Casa dei Gladiatori a Pompei.
Quell'imbecille di Sandro Bondi (perdonate i sinonimi), che dovrebbe essere il nostro Ministro della Cultura (oddio!) dice che la Casa dei Gladiatori non è crollata perché i soldi per la manutenzione e il restauro se li sono mangiati la camorra e la politica (riperdonatemi i sinonimi) ma a causa di un'infiltrazione.
Mi ricorda quando Giovanardi disse che Stefano Cucchi non era morto perché la polizia l'aveva pestato a sangue, ma perché era debole di costituzione. Se metto sotto Bondi e Giovanardi con la macchina, dite che il giudice mi scagiona perché sono morti "a causa della loro fragilità fisica che non li ha resi invulnerabili all'urto"?
Quell'imbecille di Sandro Bondi (perdonate i sinonimi), che dovrebbe essere il nostro Ministro della Cultura (oddio!) dice che la Casa dei Gladiatori non è crollata perché i soldi per la manutenzione e il restauro se li sono mangiati la camorra e la politica (riperdonatemi i sinonimi) ma a causa di un'infiltrazione.
Mi ricorda quando Giovanardi disse che Stefano Cucchi non era morto perché la polizia l'aveva pestato a sangue, ma perché era debole di costituzione. Se metto sotto Bondi e Giovanardi con la macchina, dite che il giudice mi scagiona perché sono morti "a causa della loro fragilità fisica che non li ha resi invulnerabili all'urto"?
07 novembre 2010
il ritorno della famiglia ravatto
Autunno, tempo di grandi ritorni sugli schermi. Dopo X Factor e il Grande Fratello, è giunta l'ora della Famiglia Ravatto*.
Le avventure di una simpatica famiglia sgangherata, alle prese con la pericolante vita di tutti i giorni.
Nel primo episodio i genitori sono alle prese con mal di gola e raffreddori fotonici di quelli che ti fanno parlare come Mami in "Via col Vento"; la figlia piccola con un raffreddore intasatubi che si perpetra da una settimana, mentre la figlia grande - vera protagonista dell'episodio - sfoggia una bella febbrona da cavallo, unita a lanci di vomito in pieno stile Linda Blair.
Con un'aggravante: l'unica cosa che ha mangiato in tutta la giornata sono dei biscotti Oreo (biscotti neri, farciti con la crema). Ergo: applausi a scena aperta per la scena del vomito a spruzzo di colore nero.
* ravatto= termine genovese che indica gli scarti, le cianfrusgalie e gli oggetti mezzi rotti. La cose che si trovano solitamente in soffitta, per intenderci.
Le avventure di una simpatica famiglia sgangherata, alle prese con la pericolante vita di tutti i giorni.
Nel primo episodio i genitori sono alle prese con mal di gola e raffreddori fotonici di quelli che ti fanno parlare come Mami in "Via col Vento"; la figlia piccola con un raffreddore intasatubi che si perpetra da una settimana, mentre la figlia grande - vera protagonista dell'episodio - sfoggia una bella febbrona da cavallo, unita a lanci di vomito in pieno stile Linda Blair.
Con un'aggravante: l'unica cosa che ha mangiato in tutta la giornata sono dei biscotti Oreo (biscotti neri, farciti con la crema). Ergo: applausi a scena aperta per la scena del vomito a spruzzo di colore nero.
* ravatto= termine genovese che indica gli scarti, le cianfrusgalie e gli oggetti mezzi rotti. La cose che si trovano solitamente in soffitta, per intenderci.
04 novembre 2010
controcultura
Fabri Fibra non mi fa impazzire. Cioè: se di rap o hip-hop dobbiamo parlare gli preferisco di gran lunga gente come Caparezza. Però il ragazzo musicalmente parlando ha delle qualità, bisogna ammetterlo.
Il suo pregio, ma anche il suo difetto, è quello di aver creato dei gran polveroni, per fare in modo che si parlasse di lui. O bene o male, basta che se ne parli, si dice da tempo nell'ambito pubblicitario.
E lui è sempre riuscito a far parlare di se'. Tanto che io sono partito prevenuto nei suoi confronti. Poi un giorno sono incappato nel programma di MTV "in Italia" dove lui scorazzava in giro per lo stivale, mostrando la vita vera dei giovani di oggi, la vita di tutti i giorni. Quella che non fa mai notizia. E ho scoperto (ma lo immaginavo) che non è per niente un pirla.
Così ho voluto dare una chance al suo nuovo disco. Non mi piace per diversi motivi: innanzitutto non è il mio genere; in seconda battuta il suo modo di fare hip-hop è un po' troppo "gangsta style" per i miei gusti. Terzo motivo: le parole e di conseguenza le canzoni non sempre scivolano bene (su questo punto lui ci gioca anche un po'; in un paio di canzoni si autointerroga con frasi tipo "cosa ho detto?").
Però il disco non è da buttar via, anzi. Ma come? Hai appena detto che non ti piace!
È vero, però di dischi così ce n'è bisogno. C'è bisogno della critica sociale, dello sputtanamento dei politici e della presa per il culo dell'italiano medio. E se non lo fa un rapper chi lo fa?
Consigliata la sequenza "Più o meno", "Spara al Diavolo", "Controcultura" e "Vip in Trip" (che è anche il singolo; potete tranquillamente guardarlo/ascoltarlo su Youtube)
Il suo pregio, ma anche il suo difetto, è quello di aver creato dei gran polveroni, per fare in modo che si parlasse di lui. O bene o male, basta che se ne parli, si dice da tempo nell'ambito pubblicitario.
E lui è sempre riuscito a far parlare di se'. Tanto che io sono partito prevenuto nei suoi confronti. Poi un giorno sono incappato nel programma di MTV "in Italia" dove lui scorazzava in giro per lo stivale, mostrando la vita vera dei giovani di oggi, la vita di tutti i giorni. Quella che non fa mai notizia. E ho scoperto (ma lo immaginavo) che non è per niente un pirla.
Così ho voluto dare una chance al suo nuovo disco. Non mi piace per diversi motivi: innanzitutto non è il mio genere; in seconda battuta il suo modo di fare hip-hop è un po' troppo "gangsta style" per i miei gusti. Terzo motivo: le parole e di conseguenza le canzoni non sempre scivolano bene (su questo punto lui ci gioca anche un po'; in un paio di canzoni si autointerroga con frasi tipo "cosa ho detto?").
Però il disco non è da buttar via, anzi. Ma come? Hai appena detto che non ti piace!
È vero, però di dischi così ce n'è bisogno. C'è bisogno della critica sociale, dello sputtanamento dei politici e della presa per il culo dell'italiano medio. E se non lo fa un rapper chi lo fa?
Consigliata la sequenza "Più o meno", "Spara al Diavolo", "Controcultura" e "Vip in Trip" (che è anche il singolo; potete tranquillamente guardarlo/ascoltarlo su Youtube)
03 novembre 2010
indovina la citazione - 8
Questo film ha talmente tante citazioni, che ho avuto difficoltà a sceglierne così poche. E anche a sceglierne due o tre un po' difficiline, sennò che gioco è?
1 - Il preservativo è la scarpetta di vetro della nostra generazione.
2 - Devi considerare la possibilità che a Dio tu non piaccia.
Che non ti abbia mai voluto, che con ogni probabilità lui ti odi.
Non è la cosa peggiore della tua vita?
3 - Infilarti le piume nel culo non fa di te una gallina.
4 - Siamo cresciuti con la televisione che ci ha convinti che un giorno saremo diventati miliardari, miti del cinema, rock star, ma non è così e lentamente lo stiamo imparando. E ne abbiamo veramente le palle piene.
5 - Tu non sei il tuo lavoro, non sei la quantità di soldi che hai in banca, non sei la macchina che guidi, ne il contenuto del tuo portafogli, non sei i tuoi vestiti di marca.
6 - Ovunque viaggio una vita minuscola: porzione singola di zucchero, porzione singola di latte, panetto singolo di burro. Il kit per hobby Cordon Bleu a microonde. Shampoo e balsamo in un unico prodotto, campioncini di colluttorio, saponettine. Le persone che incontro a ogni volo sono i miei amici "porzione singola". Tra il decollo e l'atterraggio passiamo del tempo insieme, ci spetta solo quello.
7 - Le cose che possiedi alla fine ti possiedono.
8 - "Colpiscimi più forte che puoi."
"Cosa?"
"Voglio che tu mi colpisca più forte che puoi"
1 - Il preservativo è la scarpetta di vetro della nostra generazione.
2 - Devi considerare la possibilità che a Dio tu non piaccia.
Che non ti abbia mai voluto, che con ogni probabilità lui ti odi.
Non è la cosa peggiore della tua vita?
3 - Infilarti le piume nel culo non fa di te una gallina.
4 - Siamo cresciuti con la televisione che ci ha convinti che un giorno saremo diventati miliardari, miti del cinema, rock star, ma non è così e lentamente lo stiamo imparando. E ne abbiamo veramente le palle piene.
5 - Tu non sei il tuo lavoro, non sei la quantità di soldi che hai in banca, non sei la macchina che guidi, ne il contenuto del tuo portafogli, non sei i tuoi vestiti di marca.
6 - Ovunque viaggio una vita minuscola: porzione singola di zucchero, porzione singola di latte, panetto singolo di burro. Il kit per hobby Cordon Bleu a microonde. Shampoo e balsamo in un unico prodotto, campioncini di colluttorio, saponettine. Le persone che incontro a ogni volo sono i miei amici "porzione singola". Tra il decollo e l'atterraggio passiamo del tempo insieme, ci spetta solo quello.
7 - Le cose che possiedi alla fine ti possiedono.
8 - "Colpiscimi più forte che puoi."
"Cosa?"
"Voglio che tu mi colpisca più forte che puoi"
02 novembre 2010
indovina la citazione - 7
1 - "Come sta signora Leach? Io sono Alfred Manfrend Insen Jones. Sono della CIA."
2 - "Scusami per mio fratello, Ken, so che è poco sensibile. Ha avuto una vita dura. Papà lo picchiava sempre."
"Poco".
3 - "Voi inglesi... Voi credete di essere così superiori, vero? Beh, siete i rifiuti del pianeta. Un gruppo di pomposi, malvestiti, morti di fame, sessualmente repressi, teppisti del..."
4 - "Ora parliamo di mia sorella. È una ragazza molto molto sexy, capisco che tu voglia darti da fare con lei. Va benissimo, sbagliavo io, scusami. Ero geloso, va' tranquillo. Fai il porco, fa' pure. Scopatela fino a farla diventare blu. Tu mi piaci Archie. Io voglio solo essere d'aiuto."
5 - "Chiamarti stupido sarebbe un insulto per tutti gli stupidi del mondo. Ho conosciuto delle capre più intelligenti di te. Una scarpa ha quozienti di intelligenza più alti. Ma tu credi di essere un intellettuale, vero scimmione?"
"Gli scimmioni non leggono di filosofia"
"Sì, invece, solo che non la capiscono"
6 - "Non chiamarmi mai mai mai stupido"
2 - "Scusami per mio fratello, Ken, so che è poco sensibile. Ha avuto una vita dura. Papà lo picchiava sempre."
"Poco".
3 - "Voi inglesi... Voi credete di essere così superiori, vero? Beh, siete i rifiuti del pianeta. Un gruppo di pomposi, malvestiti, morti di fame, sessualmente repressi, teppisti del..."
4 - "Ora parliamo di mia sorella. È una ragazza molto molto sexy, capisco che tu voglia darti da fare con lei. Va benissimo, sbagliavo io, scusami. Ero geloso, va' tranquillo. Fai il porco, fa' pure. Scopatela fino a farla diventare blu. Tu mi piaci Archie. Io voglio solo essere d'aiuto."
5 - "Chiamarti stupido sarebbe un insulto per tutti gli stupidi del mondo. Ho conosciuto delle capre più intelligenti di te. Una scarpa ha quozienti di intelligenza più alti. Ma tu credi di essere un intellettuale, vero scimmione?"
"Gli scimmioni non leggono di filosofia"
"Sì, invece, solo che non la capiscono"
6 - "Non chiamarmi mai mai mai stupido"
29 ottobre 2010
tipi da palestra
La palestra che frequento io è frequentata da personaggi singolari.
Lo so: in ogni palestra ci sono dei personaggi, ma nella mia, sarà che non siamo in centro, sarà che è una della catena "best price", che ha fatto del prezzo stracciato il proprio punto di forza, la singolarità di essi si intreccia ad una credibilità pari allo zero.
Oggi vi parlo di Riff Raff, Leonida e Big Jim (sono pseudonimi, ovviamente)
Riff Raff
Avete presente l'inquietante maggiordomo di "The Rocky Horror Picture Show"? Ecco, tagliategli un po' di capelli, ma mettegli la stessa espressione e soprattutto la stessa joie de vivre. Si aggira nella sala pesi sempre dotato di un sacchettino di plastica con dentro dell'acqua e una banana. Che, vojo di', non è proprio l'alimento ideale da mangiare mentre si fanno gli esercizi. Una volta ci ho scambiato due parole, così tanto per il gusto di. La risposta è stata qualche vago monosillabo dall'oltretomba
Leonida
La somiglianza con il supermacho del film di Zack Snyder è veramente notevole. E secondo me lui ne è consapevole e ci gioca parecchio su 'sta cosa. Se possibile, è ancora più pettoruto e più fisicato (ma pure più basso, eh eh eh). Incute timore reverenziale e gli piace farlo. Non gli ho mai rivolto la parola, anche perché se mai avesse la vocina da castrato non riuscirei più a guardarlo senza scoppiargli a ridere in faccia.
Big Jim
Lui è uno degli istruttori. Bello (o almeno così si crede e lo credono), capello giusto, tatuato, piercingato e fisicatissimo. Pure troppo, come avrebbe detto Bebo Storti, nei panni di Thomas Prostrata. Sì perché ha un torace da culturista, ma ha le gambette di una quindicenne. Infatti se lo vedi in pantaloncini ti chiedi come facciano le gambe a reggere il resto del corpo. Come se avessero svitato il busto di Big Jim e l'avessero messo sulle gambe di Barbie. A lui ogni tanto rivolgo la parola, ma non vi dico quali "perle" escono dalla sua bocca per non infierire.
Lo so: in ogni palestra ci sono dei personaggi, ma nella mia, sarà che non siamo in centro, sarà che è una della catena "best price", che ha fatto del prezzo stracciato il proprio punto di forza, la singolarità di essi si intreccia ad una credibilità pari allo zero.
Oggi vi parlo di Riff Raff, Leonida e Big Jim (sono pseudonimi, ovviamente)
Riff Raff
Avete presente l'inquietante maggiordomo di "The Rocky Horror Picture Show"? Ecco, tagliategli un po' di capelli, ma mettegli la stessa espressione e soprattutto la stessa joie de vivre. Si aggira nella sala pesi sempre dotato di un sacchettino di plastica con dentro dell'acqua e una banana. Che, vojo di', non è proprio l'alimento ideale da mangiare mentre si fanno gli esercizi. Una volta ci ho scambiato due parole, così tanto per il gusto di. La risposta è stata qualche vago monosillabo dall'oltretomba
Leonida
La somiglianza con il supermacho del film di Zack Snyder è veramente notevole. E secondo me lui ne è consapevole e ci gioca parecchio su 'sta cosa. Se possibile, è ancora più pettoruto e più fisicato (ma pure più basso, eh eh eh). Incute timore reverenziale e gli piace farlo. Non gli ho mai rivolto la parola, anche perché se mai avesse la vocina da castrato non riuscirei più a guardarlo senza scoppiargli a ridere in faccia.
Big Jim
Lui è uno degli istruttori. Bello (o almeno così si crede e lo credono), capello giusto, tatuato, piercingato e fisicatissimo. Pure troppo, come avrebbe detto Bebo Storti, nei panni di Thomas Prostrata. Sì perché ha un torace da culturista, ma ha le gambette di una quindicenne. Infatti se lo vedi in pantaloncini ti chiedi come facciano le gambe a reggere il resto del corpo. Come se avessero svitato il busto di Big Jim e l'avessero messo sulle gambe di Barbie. A lui ogni tanto rivolgo la parola, ma non vi dico quali "perle" escono dalla sua bocca per non infierire.
23 ottobre 2010
22 ottobre 2010
Cartoline dal Galles
Per quanto mi riguarda, i Manic Street Preachers non ne sbagliano una. Possono piacere o meno, per carità. E c'è anche da dire che non è che da loro ci si aspetta chissà che cosa, mica sono i Pink Floyd. Suonano dell'ottimo pop/rock, ben scritto e ben confezionato. Che volete di più? Io personalmente niente.
Insomma, sono arrivati al terzo album negli ultimi 4 anni e, come dicevo, anche con questo sembrano aver fatto centro. Hanno abbandonato la produzione di Steve Albini, col quale l'anno scorso avevano realizzato "Journal for Prague Lovers", e sono tornati nelle rodate mani di Dave Eringa, con cui hanno registrato buona parte dei loro album.
Una svolta? Certo no. Un dissapore con mister Albàini (in america lo chiamano così)? Neanche questo.
E allora perché saltabeccano un po' qua un po' là? Sinceramente non lo so, ma continuo nel mio discorso: non sbagliano un album. Io li ammiro un sacco. Poi a questo giro ci sono anche accompagnamenti di orchestra ed altri arrangimenti un po' ruffiani che mi hanno fatto piacere l'album al primo ascolto.
Peccato solo che non vengano mai in Italia.
Insomma, sono arrivati al terzo album negli ultimi 4 anni e, come dicevo, anche con questo sembrano aver fatto centro. Hanno abbandonato la produzione di Steve Albini, col quale l'anno scorso avevano realizzato "Journal for Prague Lovers", e sono tornati nelle rodate mani di Dave Eringa, con cui hanno registrato buona parte dei loro album.
Una svolta? Certo no. Un dissapore con mister Albàini (in america lo chiamano così)? Neanche questo.
E allora perché saltabeccano un po' qua un po' là? Sinceramente non lo so, ma continuo nel mio discorso: non sbagliano un album. Io li ammiro un sacco. Poi a questo giro ci sono anche accompagnamenti di orchestra ed altri arrangimenti un po' ruffiani che mi hanno fatto piacere l'album al primo ascolto.
Peccato solo che non vengano mai in Italia.
21 ottobre 2010
Tornando un attimo alle trappole mortali di Anita, vorrei farvi vedere che cosa ho trovato ieri, proprio nel mezzo della cucina.
No, dico: è comodo far da mangiare, sapendo che non puoi toccare le sue creazioni, altrimenti si incazza come un'ape.
No, dico: è comodo far da mangiare, sapendo che non puoi toccare le sue creazioni, altrimenti si incazza come un'ape.
20 ottobre 2010
papapà
Elena si è innamorata dei Barbapapà. In casa abbiamo già 4 o 5 libri della famiglia "trasformabile" e lei li vuole leggere di continuo. Leggere per modo di dire, ovviamente.
Mi fa molto ridere il modo in cui li chiama. Ha iniziato con un papapà ed è andata in un continuo crecendo di sillabe.
Adesso spara dei papapapapapà o parole simili, indicando i libri, con grosse risate del resto della famiglia.
Mi fa molto ridere il modo in cui li chiama. Ha iniziato con un papapà ed è andata in un continuo crecendo di sillabe.
Adesso spara dei papapapapapà o parole simili, indicando i libri, con grosse risate del resto della famiglia.
15 ottobre 2010
indovina la citazione - 6
Per chi si fosse appena messo in collegamento, o non le ricordasse, ricordiamo le regole del gioco: si tratta di una serie di citazioni tratte da uno stesso film, messe in ordine dalla più difficile alla più facile.
Il film lo indovinerete quasi sicuramente, perché di solito l'ultimo o il penultimo indizio sono mostruosamente facili (l'amico Mauro ne ha indovinato uno senza neanche averlo visto, tanto per dire).
Allora il gioco qual è? Leggere le citazioni e cercare di indovinare il prima possibile di che film si tratta.
Poi, chi vuole, nei commenti può segnalare "l'ho indovinato alla prima" o "alla seconda", ecc.
Oggi parliamo di un film italiano.
1 - "Distinto? Va benissimo.
Quella parola mi faceva venire voglia di indossare giacca e cravatta, di fumare lunghe sigarette col bocchino ed essere invitato a dei cocktails.
Distinto. Come il Principe Carlo. A parte le orecchie a sventola"
2 - "Mentre la portavo al mare pensavo: Paolo, Giovanni, Luigino, chiamami come ti pare, basta che mi tieni stretto come stai facendo ora"
3 - "Vivevo in un mondo che non ammetteva sfumature. Un congiuntivo in più, un dubbio esistenziale di troppo ed eri bollato per sempre come finocchio."
4 - "Tommaso fu l'incontro centrale della mia adolescenza come Brian Eno per gli U2 e Bearzot per la Nazionale".
5 - "Tu sei un pischello di provincia che crede a tutte le stronzate che gli dicono. È vero? Di di sì."
"Sì, è così."
"Sei adorabile. Adesso io dormo però tu non te ne vai. Se mi sveglio, continuiamo a parlare e tu mi dai sempre ragione. ok?"
"Ok."
6 - "Le liste di collocamento sono una specie di hit parade della scarogna. E io fra mamma morta, babbo in galera e fratello handicappato ero entrato trionfalmente nella top ten."
7 - "Poi c'era Silvano Ciriello, detto Wyoming per una sua particolare abilità"
"UAAAAAAIOOOOOOOMIIIIING"
"Sapeva dire anche baule, Aurelia, aiuola e Palaia, che era il paese della su' mamma".
8 - "Ma in questa casa si può avere un bicchiere d'acqua? Te l'ho detto c'ho un coso qui, un magone...
Come se avessi mangiato un uovo sodo col guscio e tutto; non va ne' in su, ne' in giù."
Il film lo indovinerete quasi sicuramente, perché di solito l'ultimo o il penultimo indizio sono mostruosamente facili (l'amico Mauro ne ha indovinato uno senza neanche averlo visto, tanto per dire).
Allora il gioco qual è? Leggere le citazioni e cercare di indovinare il prima possibile di che film si tratta.
Poi, chi vuole, nei commenti può segnalare "l'ho indovinato alla prima" o "alla seconda", ecc.
Oggi parliamo di un film italiano.
1 - "Distinto? Va benissimo.
Quella parola mi faceva venire voglia di indossare giacca e cravatta, di fumare lunghe sigarette col bocchino ed essere invitato a dei cocktails.
Distinto. Come il Principe Carlo. A parte le orecchie a sventola"
2 - "Mentre la portavo al mare pensavo: Paolo, Giovanni, Luigino, chiamami come ti pare, basta che mi tieni stretto come stai facendo ora"
3 - "Vivevo in un mondo che non ammetteva sfumature. Un congiuntivo in più, un dubbio esistenziale di troppo ed eri bollato per sempre come finocchio."
4 - "Tommaso fu l'incontro centrale della mia adolescenza come Brian Eno per gli U2 e Bearzot per la Nazionale".
5 - "Tu sei un pischello di provincia che crede a tutte le stronzate che gli dicono. È vero? Di di sì."
"Sì, è così."
"Sei adorabile. Adesso io dormo però tu non te ne vai. Se mi sveglio, continuiamo a parlare e tu mi dai sempre ragione. ok?"
"Ok."
6 - "Le liste di collocamento sono una specie di hit parade della scarogna. E io fra mamma morta, babbo in galera e fratello handicappato ero entrato trionfalmente nella top ten."
7 - "Poi c'era Silvano Ciriello, detto Wyoming per una sua particolare abilità"
"UAAAAAAIOOOOOOOMIIIIING"
"Sapeva dire anche baule, Aurelia, aiuola e Palaia, che era il paese della su' mamma".
8 - "Ma in questa casa si può avere un bicchiere d'acqua? Te l'ho detto c'ho un coso qui, un magone...
Come se avessi mangiato un uovo sodo col guscio e tutto; non va ne' in su, ne' in giù."
13 ottobre 2010
AB III
Col criptico titolo di AB III (che starebbe per Alter Bridge 3) esce il nuovo disco della band nata dalle ceneri dei Creed, con l'aggiunta di "sua maestà 4 ottave" Myles Kennedy.
Potrebbe essere un titolo che rimanda ai vari Led Zeppelin I, II, eccetera, di cui Kennedy è uno sfegatato fan (voci di corridoio lo volevano addirittura come sostituto di Plant in una improbabile reunion della band) oppure può semplicemente essere una mancanza di idee. Chissà. O anche chissenefrega.
Passiamo al primo ascolto e alle prime impressioni.
Slip to the Void - già dalle prime note si capisce che ci sarà una intro e poi un'esplosione. Ed ecco che a 1' 30" la canzone parte: un'esplosione di chitarre distorte, quasi cattive. Mi piace un bel po'. Cori a profusione, con Kennedy che svetta alla sua maniera. Sembra che i tre ex-Creed abbiano tratto giovamento dalla parentesi disco-tour dell'altr'anno.
voto: 7,5
Isolation - Inizio bomba con Mark Tremonti che suona un bel riffone di chitarra distorta. Bella la parte cantata con voci e cori. Un bel tiro e anche un po' di ruffianeria nel ritornello la fanno piacere subito.
voto: 7
Ghost of Days Gone By - Al terzo brano ci calmiamo un po'. Già dal titolo si poteva capire che sarebbe stato un momento rilassato. Infatti eccoci un brano in mid-tempo, un po' sullo stile di "Open your Eyes". Musicalmente si rinvigorisce un po' in un finale non scontato.
voto: 6,5
All Hope is Gone - Un altro brano a metà tra la ballata e la canzone rock. Tappeto di chitarre, ritmica serrata benché leggera. Molto bello lo stacco-ripresa a metà canzone. Arrangiamenti e tonalità non facili. Molto buono lo sforzo di fare una ballata fuori dal comune.
voto: 7
Still Remains - Mark Tremonti deve aver comprato un amplificatore nuovo, perché anche questa traccia parte con un riffone di chitarra bello tosto. La voce di Myles Kennedy parte per lidi sconosciuti. Un bel brano rock, cona leggera vena malinconica. Quasi sivuramente entrerà in una delle mie compilation estive. Bello bello.
voto: 7,5
Make it Right - Inizio lento, per poi salire, salire, salire. Come mi piacciono i brani in crescendo, mmmhhhh. Ho già scalzato la precedente dalla songlist della compilation e ci metto questa.
È un po' la nuova "Rise Today". Che è sempre stata una dei miei pezzi preferiti quindi...
voto: 8
Wonderful Life - Eccolo il primo lentone. Mi piace Kennedy quanda canta sui toni bassi, mi piace un bel po', La canzone di per se' però è di quelle che Tremonti suona con lo sguardo perso nel vuoto, probabilmente pensando alla lista della spesa. Lentone classico, che si rifà un po' nel finale, grazie sempre alla voce di Myles Kennedy.
voto: 6,5
I Know it Hurts - "Vabbè, abbiamo scherzato, adesso ricominciamo a suonare il ruuuock!" Mamma mia che pezzone. C'è il loro marchio di fabbrica appiccicato sopra. Rappresenta il motivo per cui ascolto così volentieri gli AB.
voto: 7,5
Show Me a Sign - Altro pezzo mid-tempo, crepuscolare, sofferto: incedere lento e chitarra "pesante" che trasuda emozioni.
voto: 6,5
Breathe again - Un altro brano (quasi) lento, strano. Ad ogni buon conto la schema è lo stesso anche se la musica cambia: a questo giro è meno cupa e un po' più "solare". Del resto si chiama "Breathe Again" e deve essere, da quel poco che capisco, una specie di canzone liberatoria. Voce di Myles a livelli spaventosi.
voto: 6,5
Coeur d'Alene - Anche qua siamo al brano che alterna parti lente e malinconiche a parti veramente intense e potenti. Bel pezzo, non c'è che dire. E io che, visto il titolo, mi aspettavo un lentone...
voto: 7
Life musto Go on - Un altro lento. Per i miei gusti iniziano a essere un po' troppi, però la fattura, come negli altri casi, mi piace assai.
voto: 6,5
Words Darker than their Wings - L'ultimo pezzo parte con la chitarra acustica e sfocia in un ritornello a pieni giri. Anche questo pezzo ha il marchio di fabbrica ben appiccicato in fronte. Kennedy vola e Tremonti gli fa i cori più che degnamente. Me gusta.
voto: 7
nella totalità: disco che che attendevo e che non delude perniente le aspettative.
Gli Alter Bridge ci sono e lo proclamano ad alta voce. Molto contento dell'acquisto e non vedo l'ora di rivederli dal vivo.
Potrebbe essere un titolo che rimanda ai vari Led Zeppelin I, II, eccetera, di cui Kennedy è uno sfegatato fan (voci di corridoio lo volevano addirittura come sostituto di Plant in una improbabile reunion della band) oppure può semplicemente essere una mancanza di idee. Chissà. O anche chissenefrega.
Passiamo al primo ascolto e alle prime impressioni.
Slip to the Void - già dalle prime note si capisce che ci sarà una intro e poi un'esplosione. Ed ecco che a 1' 30" la canzone parte: un'esplosione di chitarre distorte, quasi cattive. Mi piace un bel po'. Cori a profusione, con Kennedy che svetta alla sua maniera. Sembra che i tre ex-Creed abbiano tratto giovamento dalla parentesi disco-tour dell'altr'anno.
voto: 7,5
Isolation - Inizio bomba con Mark Tremonti che suona un bel riffone di chitarra distorta. Bella la parte cantata con voci e cori. Un bel tiro e anche un po' di ruffianeria nel ritornello la fanno piacere subito.
voto: 7
Ghost of Days Gone By - Al terzo brano ci calmiamo un po'. Già dal titolo si poteva capire che sarebbe stato un momento rilassato. Infatti eccoci un brano in mid-tempo, un po' sullo stile di "Open your Eyes". Musicalmente si rinvigorisce un po' in un finale non scontato.
voto: 6,5
All Hope is Gone - Un altro brano a metà tra la ballata e la canzone rock. Tappeto di chitarre, ritmica serrata benché leggera. Molto bello lo stacco-ripresa a metà canzone. Arrangiamenti e tonalità non facili. Molto buono lo sforzo di fare una ballata fuori dal comune.
voto: 7
Still Remains - Mark Tremonti deve aver comprato un amplificatore nuovo, perché anche questa traccia parte con un riffone di chitarra bello tosto. La voce di Myles Kennedy parte per lidi sconosciuti. Un bel brano rock, cona leggera vena malinconica. Quasi sivuramente entrerà in una delle mie compilation estive. Bello bello.
voto: 7,5
Make it Right - Inizio lento, per poi salire, salire, salire. Come mi piacciono i brani in crescendo, mmmhhhh. Ho già scalzato la precedente dalla songlist della compilation e ci metto questa.
È un po' la nuova "Rise Today". Che è sempre stata una dei miei pezzi preferiti quindi...
voto: 8
Wonderful Life - Eccolo il primo lentone. Mi piace Kennedy quanda canta sui toni bassi, mi piace un bel po', La canzone di per se' però è di quelle che Tremonti suona con lo sguardo perso nel vuoto, probabilmente pensando alla lista della spesa. Lentone classico, che si rifà un po' nel finale, grazie sempre alla voce di Myles Kennedy.
voto: 6,5
I Know it Hurts - "Vabbè, abbiamo scherzato, adesso ricominciamo a suonare il ruuuock!" Mamma mia che pezzone. C'è il loro marchio di fabbrica appiccicato sopra. Rappresenta il motivo per cui ascolto così volentieri gli AB.
voto: 7,5
Show Me a Sign - Altro pezzo mid-tempo, crepuscolare, sofferto: incedere lento e chitarra "pesante" che trasuda emozioni.
voto: 6,5
Breathe again - Un altro brano (quasi) lento, strano. Ad ogni buon conto la schema è lo stesso anche se la musica cambia: a questo giro è meno cupa e un po' più "solare". Del resto si chiama "Breathe Again" e deve essere, da quel poco che capisco, una specie di canzone liberatoria. Voce di Myles a livelli spaventosi.
voto: 6,5
Coeur d'Alene - Anche qua siamo al brano che alterna parti lente e malinconiche a parti veramente intense e potenti. Bel pezzo, non c'è che dire. E io che, visto il titolo, mi aspettavo un lentone...
voto: 7
Life musto Go on - Un altro lento. Per i miei gusti iniziano a essere un po' troppi, però la fattura, come negli altri casi, mi piace assai.
voto: 6,5
Words Darker than their Wings - L'ultimo pezzo parte con la chitarra acustica e sfocia in un ritornello a pieni giri. Anche questo pezzo ha il marchio di fabbrica ben appiccicato in fronte. Kennedy vola e Tremonti gli fa i cori più che degnamente. Me gusta.
voto: 7
nella totalità: disco che che attendevo e che non delude perniente le aspettative.
Gli Alter Bridge ci sono e lo proclamano ad alta voce. Molto contento dell'acquisto e non vedo l'ora di rivederli dal vivo.
07 ottobre 2010
aggiornamenti elettronici
Un po' di aggiornamenti sugli ascolti elettronici di questo inizio autunno.
Tricky - Mixed Race
È uscito il nuovo disco di Tricky! Echissenefrega direte voi? Io me ne frego. Ho un debole per il cannaiolo di Bristol, sin dai tempi di Maxinquaye. Questo disco, beh, non è ai livelli del must-to-have del 1995, ma le sonorità lo richiamano abbastanza. Voto: 7
Royksopp - Senior
Seconda novità sono i Royksopp. Mi direte: non sono una novità visto che sparano fuori dischi uno via l'altro. E invece questo è un disco nuovo. Vi siete innamorati di "Melody A.M." e del suo sound danzereccio? Bene, questo disco NON fa per voi. Sono tutti brani strumentali e per di più di atmosfera soft. A me piace. Voto: 6,5
Underworld - Barking
Di tutt'altra pasta il nuovo disco degli Underworld: una caleidoscopio di musica elettronica danzereccia e casinara. C'è di tutto: drum 'n bass, techno e tutta una serie di termini che non so o non conosco. Che vi piaccia o no, se siete interessati alla musica elettronica, questo disco dovete sentirlo. Se non altro per capire in che direzione va la sperimentazione musicale. Voto: 7
Tricky - Mixed Race
È uscito il nuovo disco di Tricky! Echissenefrega direte voi? Io me ne frego. Ho un debole per il cannaiolo di Bristol, sin dai tempi di Maxinquaye. Questo disco, beh, non è ai livelli del must-to-have del 1995, ma le sonorità lo richiamano abbastanza. Voto: 7
Royksopp - Senior
Seconda novità sono i Royksopp. Mi direte: non sono una novità visto che sparano fuori dischi uno via l'altro. E invece questo è un disco nuovo. Vi siete innamorati di "Melody A.M." e del suo sound danzereccio? Bene, questo disco NON fa per voi. Sono tutti brani strumentali e per di più di atmosfera soft. A me piace. Voto: 6,5
Underworld - Barking
Di tutt'altra pasta il nuovo disco degli Underworld: una caleidoscopio di musica elettronica danzereccia e casinara. C'è di tutto: drum 'n bass, techno e tutta una serie di termini che non so o non conosco. Che vi piaccia o no, se siete interessati alla musica elettronica, questo disco dovete sentirlo. Se non altro per capire in che direzione va la sperimentazione musicale. Voto: 7
01 ottobre 2010
29 settembre 2010
era la mia bici
Bastardo, che tu possa crepare! Bastardo che mi hai rubato una bici lucchettata e pure all'interno di un cortile condominiale. Non ti ha minimamente intenerito neanche il seggiolino da bambini: ti sei portato via pure quello, attaccato alla MIA bici.
Bastardo di un bastardo, ti odio da morire.
E non è per il valore monetario della mia bicicletta.
Ti odio perché mi fai vivere in un mondo che "bisogna stare sempre attenti".
Ti odio perché mi fai dire delle cose razziste e leghiste.
Ti odio perché mia figlia mi ha chiesto "ma allora esistono veramente i cattivoni"?
Ti odio perché mi fai vivere in un mondo che somiglia sempre meno al mondo in cui vorrei vivere.
Bastardo di un bastardo, ti odio da morire.
E non è per il valore monetario della mia bicicletta.
Ti odio perché mi fai vivere in un mondo che "bisogna stare sempre attenti".
Ti odio perché mi fai dire delle cose razziste e leghiste.
Ti odio perché mia figlia mi ha chiesto "ma allora esistono veramente i cattivoni"?
Ti odio perché mi fai vivere in un mondo che somiglia sempre meno al mondo in cui vorrei vivere.
24 settembre 2010
indovina la citazione - 5
Anche questo film è molto facile.
O meglio: molto facile se l'avete visto.
1 - "Sei tornato per me?"
"Sì, certo."
"Credevo che avessi dimenticato"
"Non ho mai dimenticato, nemmeno per un momento.
Sapevo che ti avrei trovato alla fine; è il nostro destino."
2 - "E questo, signora e signore, è il luogo di sepoltura di Mumtaz"
"E come è morta?"
"In un brutto incidente stradale."
"Davvero?"
"Un terribile tamponamento"
"Ma, scusa, non è morta dando alla luce un figlio?"
"Esatto, signore, stavo andando in ospedale quando le è capitato."
3 - "Vuoi fare una cosa per me?"
"Tutto"
"Allora dimenticami"
"No. Ti aspetterò. A Victoria Station, ogni giorno alle 5, finché non verrai."
4 - "Nel libro di Alexander Dumas "I Tre Moschettieri", due dei moschettieri si chiamavano Athos e Porthos.
Qual era il nome del terzo moschettiere?"
5 - "Dov'è tua madre? E tuo papà?"
"..."
"Mi chiamo Jamal. E lui è mio fratello Salim."
6 - "Professori, medici, avvocati: i più grossi cervelloni non sono mai andati oltre alle 16,000 rupie. Lui a 10 milioni.
Che cosa può sapere un pezzente della baraccopoli?"
O meglio: molto facile se l'avete visto.
1 - "Sei tornato per me?"
"Sì, certo."
"Credevo che avessi dimenticato"
"Non ho mai dimenticato, nemmeno per un momento.
Sapevo che ti avrei trovato alla fine; è il nostro destino."
2 - "E questo, signora e signore, è il luogo di sepoltura di Mumtaz"
"E come è morta?"
"In un brutto incidente stradale."
"Davvero?"
"Un terribile tamponamento"
"Ma, scusa, non è morta dando alla luce un figlio?"
"Esatto, signore, stavo andando in ospedale quando le è capitato."
3 - "Vuoi fare una cosa per me?"
"Tutto"
"Allora dimenticami"
"No. Ti aspetterò. A Victoria Station, ogni giorno alle 5, finché non verrai."
4 - "Nel libro di Alexander Dumas "I Tre Moschettieri", due dei moschettieri si chiamavano Athos e Porthos.
Qual era il nome del terzo moschettiere?"
5 - "Dov'è tua madre? E tuo papà?"
"..."
"Mi chiamo Jamal. E lui è mio fratello Salim."
6 - "Professori, medici, avvocati: i più grossi cervelloni non sono mai andati oltre alle 16,000 rupie. Lui a 10 milioni.
Che cosa può sapere un pezzente della baraccopoli?"
22 settembre 2010
destrutturalismo alla francese
Per chi ha visto Lost, potrei semplicemente dire che Anita è la "Rousseau" di casa nostra e si capirebbe quasi tutto.
Per i profani, ovvero per chi non ha visto il telefilm che è (fortunatamente) finito qualche mese fa, invece, specifico che Anita è in una fase in cui costruisce delle trappole mortali.
O meglio: nella sua mente l'intento sarebbe quello di costruire delle case, dei letti, delle cuccie o "teatrini" (così li chiama lei). Puntualmente però ne vengono fuori delle trappole mortali, perché sono 40 oggetti (di diversa natura e provenienza) legati tra loro con spaghi, collegati con ponti e via dicendo.
E si reggono tutti su un equilibrio fragilissimo.
Quindi la cosa più frequente è spostare una briciola per far venire giù l'intera muraglia cinese. Oppure, come quest'estate, aprire la porta della cabina dei bagni per creare un effetto domino con buona parte degli oggetti presenti in essa.
Dalia ed io lo chiamiamo "destrutturalismo alla francese" per riderci su, dandogli un tono pseudointellettuale.
Ma in realtà certi giorni da ridere c'è ben poco.
Soprattutto quando di notte inciampi in uno di quei cosi.
in foto: un esempio di casa di Anita.
Che dite? la raccomando a Renzo Piano?
Per i profani, ovvero per chi non ha visto il telefilm che è (fortunatamente) finito qualche mese fa, invece, specifico che Anita è in una fase in cui costruisce delle trappole mortali.
O meglio: nella sua mente l'intento sarebbe quello di costruire delle case, dei letti, delle cuccie o "teatrini" (così li chiama lei). Puntualmente però ne vengono fuori delle trappole mortali, perché sono 40 oggetti (di diversa natura e provenienza) legati tra loro con spaghi, collegati con ponti e via dicendo.
E si reggono tutti su un equilibrio fragilissimo.
Quindi la cosa più frequente è spostare una briciola per far venire giù l'intera muraglia cinese. Oppure, come quest'estate, aprire la porta della cabina dei bagni per creare un effetto domino con buona parte degli oggetti presenti in essa.
Dalia ed io lo chiamiamo "destrutturalismo alla francese" per riderci su, dandogli un tono pseudointellettuale.
Ma in realtà certi giorni da ridere c'è ben poco.
Soprattutto quando di notte inciampi in uno di quei cosi.
in foto: un esempio di casa di Anita.
Che dite? la raccomando a Renzo Piano?
20 settembre 2010
polpettone di fagiolini di nonna Franca
È giunta l'ora di un grande classico della famiglia Marrè-Bizzarri: il polpettone di fagiolini. Da mangiarsi anche freddo d'estate; oppure bello caldo quando la temparatura si abbassa un po' (come in questi giorni).
Premessa doverosa: come ogni polpettone che si rispetti, anche questo è fatto apposta per riciclare gli avanzi, che sia formaggio o prosciutto o quant'altro.
Io ve lo scrivo come l'ho fatto ieri.
cosa vi serve
1 teglia
1 pentola
1 minipimer (sostituibile con un passaverdura, ma sai che palle...)
1 schiacciapatate (sostituibile con un passaverdura, vedi sopra)
1 recipiente
1 forno
ingredienti
6/7 etti di fagiolini
3/4 patate
2 etti di trita
mezza cipolla
1 etto di mortadella
un po' di formaggio grattugiato
due cucchiai di pangrattato
sale grosso
realizzazione
1 - pulite i fagiolini e pelate le patate
2 - riempite d'acqua mezza pentola e salate; quando bolle mettete a lessare le patate e i fagiolini
3 - dopo mezz'oretta, quando saranno lessati, schiacciate le patate con lo schiacciapatate e passate i fagiolini nel minipimer
4 - fate soffriggere la cipolla nella pentola; quando sarà imbiondita unite la trita e fate rosolare per 10 minuti a fuoco basso; unite il composto di patate e fagiolini, più il formaggio grattugiato e la mortadella tagliata fine fine (ci vorrebbe anche un uovo per legare il tutto, ma in casa nostra, come già detto, l'uovo è bandito); intanto fate scaldare il forno a 180°
5 - fate rosolare il composto ancora 10 minuti a fuoco basso, mescolando spesso, perché non si attacchi
6 - versate il composto nella teglia, pareggiandolo con una forchetta
(a me piace anche disegnare dei piccoli solchi paralleli con i rebbi della forchetta)
spolverate la superficie con il pangrattato, poi infornate per 30 minuti
servire tiepido (ma in estate va bene anche a temperatura ambiente)
Premessa doverosa: come ogni polpettone che si rispetti, anche questo è fatto apposta per riciclare gli avanzi, che sia formaggio o prosciutto o quant'altro.
Io ve lo scrivo come l'ho fatto ieri.
cosa vi serve
1 teglia
1 pentola
1 minipimer (sostituibile con un passaverdura, ma sai che palle...)
1 schiacciapatate (sostituibile con un passaverdura, vedi sopra)
1 recipiente
1 forno
ingredienti
6/7 etti di fagiolini
3/4 patate
2 etti di trita
mezza cipolla
1 etto di mortadella
un po' di formaggio grattugiato
due cucchiai di pangrattato
sale grosso
realizzazione
1 - pulite i fagiolini e pelate le patate
2 - riempite d'acqua mezza pentola e salate; quando bolle mettete a lessare le patate e i fagiolini
3 - dopo mezz'oretta, quando saranno lessati, schiacciate le patate con lo schiacciapatate e passate i fagiolini nel minipimer
4 - fate soffriggere la cipolla nella pentola; quando sarà imbiondita unite la trita e fate rosolare per 10 minuti a fuoco basso; unite il composto di patate e fagiolini, più il formaggio grattugiato e la mortadella tagliata fine fine (ci vorrebbe anche un uovo per legare il tutto, ma in casa nostra, come già detto, l'uovo è bandito); intanto fate scaldare il forno a 180°
5 - fate rosolare il composto ancora 10 minuti a fuoco basso, mescolando spesso, perché non si attacchi
6 - versate il composto nella teglia, pareggiandolo con una forchetta
(a me piace anche disegnare dei piccoli solchi paralleli con i rebbi della forchetta)
spolverate la superficie con il pangrattato, poi infornate per 30 minuti
servire tiepido (ma in estate va bene anche a temperatura ambiente)
18 settembre 2010
labirinto svedese
Come nel famoso sketch di Paolo Migone, mia moglie mi ha intimato di portarla all'Ikea, questo uichend.
E così stamattina, dopo la prima lezione di nuoto di Anita (lezione un bel belino: caga sul petto a chiunque in quel corso), siamo andati all'Ikea di San Giuliano. Di sabato. Mentre fuori piove.
In pratica, un tentativo di suicidio.
Ma noi siamo partiti con le idee chiare: abbiamo già visto tutto sul catalogo carteceo e approfondito sul sito.
Dobbiamo solo comprare una libreria per la camera delle bambine, di cui sappiamo già misure e modello. Dovrebbe essere semplice.
Il fatto, poi, che Anita sia entusiasta di fermarsi al reparto giochi, mi convince ancora di più: siamo sulla strada giusta; un'ora e siamo fuori di qua.
Non ho fatto i conti con un paio di attitudini prettamente femminili, o almeno di mia moglie: quella di mettere in discussione tutto; e il fattore "già che siamo qua", quell'indole che ti fa comprare una marea di minchiate a basso costo e di pura funzione adornativa.
Morale? Abbiamo speso 180 euro di roba.
Dopo 4 ore (pasto compreso).
Senza comprare la libreria, of course.
Piccola consolazione: ho notato che tutte le famiglie escono distrutte dall'esperienza Ikea. Coppie che discutono animatamente, bambini che piangono. Un padre addirittura che, nel parcheggio, lancia via il carrello imprecando ad alta voce.
Se non altro per un po' di tempo non dovremo tornarci.
E così stamattina, dopo la prima lezione di nuoto di Anita (lezione un bel belino: caga sul petto a chiunque in quel corso), siamo andati all'Ikea di San Giuliano. Di sabato. Mentre fuori piove.
In pratica, un tentativo di suicidio.
Ma noi siamo partiti con le idee chiare: abbiamo già visto tutto sul catalogo carteceo e approfondito sul sito.
Dobbiamo solo comprare una libreria per la camera delle bambine, di cui sappiamo già misure e modello. Dovrebbe essere semplice.
Il fatto, poi, che Anita sia entusiasta di fermarsi al reparto giochi, mi convince ancora di più: siamo sulla strada giusta; un'ora e siamo fuori di qua.
Non ho fatto i conti con un paio di attitudini prettamente femminili, o almeno di mia moglie: quella di mettere in discussione tutto; e il fattore "già che siamo qua", quell'indole che ti fa comprare una marea di minchiate a basso costo e di pura funzione adornativa.
Morale? Abbiamo speso 180 euro di roba.
Dopo 4 ore (pasto compreso).
Senza comprare la libreria, of course.
Piccola consolazione: ho notato che tutte le famiglie escono distrutte dall'esperienza Ikea. Coppie che discutono animatamente, bambini che piangono. Un padre addirittura che, nel parcheggio, lancia via il carrello imprecando ad alta voce.
Se non altro per un po' di tempo non dovremo tornarci.
17 settembre 2010
la temeraria
Come tutti i secondogeniti, anche Elena non ha il senso di quello che può o non può fare: vede la sorella che si arrampica sul divano e poi si butta giù? pronti, via e lo fa anche lei.
È tanto tranquilla e pacifica di carattere, quanto una furia per quello che riguarda l'aspetto motorio.
Quest'estate, l'ho persa di vista un attimo ed era già in cima a uno scivolo, pronta per la discesa. Come abbia fatto a fare le scale per arrivare fino a lì senza ammazzarsi è un mistero.
Sabato scorso, mentre Dalia faceva il bagno ad Anita e io preparavo la cena, la sento armeggiare in sala e vado a guardare: era salita da sola sul seggiolone. Come non si sa.
Ieri la sua ultima performance: si è arrampicata su una sedia e poi è salita in piedi sul tavolo di sala.
Ho già prenotato il parcheggio di fronte al Pronto Soccorso.
È tanto tranquilla e pacifica di carattere, quanto una furia per quello che riguarda l'aspetto motorio.
Quest'estate, l'ho persa di vista un attimo ed era già in cima a uno scivolo, pronta per la discesa. Come abbia fatto a fare le scale per arrivare fino a lì senza ammazzarsi è un mistero.
Sabato scorso, mentre Dalia faceva il bagno ad Anita e io preparavo la cena, la sento armeggiare in sala e vado a guardare: era salita da sola sul seggiolone. Come non si sa.
Ieri la sua ultima performance: si è arrampicata su una sedia e poi è salita in piedi sul tavolo di sala.
Ho già prenotato il parcheggio di fronte al Pronto Soccorso.
15 settembre 2010
adesso che
Riguardo alla ninna-nanna, Anita è sempre più esigente. Vuole canzoni nuove, oppure apostrofa le performance di Dalia con "ma questa canzone me l'hai già cantata".
E Dalia è costretta a inventare oppure a pescare dalle canzoni che conosce, un po' a caso.
E dove va a parare? Sulle (poche) canzoni di cui sa le parole.
Non è un caso quindi sentire Anita che si aggira per casa canticchiando "mi manca da morireeeee, quel suo piccolo grande amoreeee, adesso che..."
Orrore!
E Dalia è costretta a inventare oppure a pescare dalle canzoni che conosce, un po' a caso.
E dove va a parare? Sulle (poche) canzoni di cui sa le parole.
Non è un caso quindi sentire Anita che si aggira per casa canticchiando "mi manca da morireeeee, quel suo piccolo grande amoreeee, adesso che..."
Orrore!
14 settembre 2010
musica d'altri tempi
Brant Bjork "Gods and Goddess"
Avevo perso le tracce di Brant Bjork, talentuoso batterista dei Kyuss. Scopro solo quest'anno che si è avventurato in una sua carriera solista e che è arrivato al suo ottavo album. Beh, caspita, i miei complimenti signor Bjork. Complimenti che si rafforzano alla luce di questo "Gods and Goddess" che mi piace assai. Un bel mix tra hard rock, blues, stoner e - ebbene sì - pure ballate. Un disco piacevole, non c'è che dire.
The Sword "Warp Riders"
Ed ecco la rivelazione dell'anno: i The Sword. Oddio, per la verità sono al loro terzo album, ma per me sono una rivelazione perché non li avevo mai sentiti nominare. Se vi piace l'heavy metal dei primordi, se pensate che dopo i Deep Purple e i Black Sabbath tutti gli altri non meritano neanche una menzione, beh, questo gruppo texano fa per voi al 100%. Sono talmente old style, che anche la copertina del cd sembra presa direttamente da un libro della collana Urania. Bel disco potente.
Avevo perso le tracce di Brant Bjork, talentuoso batterista dei Kyuss. Scopro solo quest'anno che si è avventurato in una sua carriera solista e che è arrivato al suo ottavo album. Beh, caspita, i miei complimenti signor Bjork. Complimenti che si rafforzano alla luce di questo "Gods and Goddess" che mi piace assai. Un bel mix tra hard rock, blues, stoner e - ebbene sì - pure ballate. Un disco piacevole, non c'è che dire.
The Sword "Warp Riders"
Ed ecco la rivelazione dell'anno: i The Sword. Oddio, per la verità sono al loro terzo album, ma per me sono una rivelazione perché non li avevo mai sentiti nominare. Se vi piace l'heavy metal dei primordi, se pensate che dopo i Deep Purple e i Black Sabbath tutti gli altri non meritano neanche una menzione, beh, questo gruppo texano fa per voi al 100%. Sono talmente old style, che anche la copertina del cd sembra presa direttamente da un libro della collana Urania. Bel disco potente.
10 settembre 2010
i manichini del crash test sono ancora vivi
Dopo il successo planetario della canzone "Mmm mmm mmm", quanti di voi pensava che i Crash Test Dummies fossero ancora in vita? Sembravano (loro e la canzone) uno di quegli esempi di meteora che viene rispolverata dai programmi di Mtv coi nomi assurdi tipo "best rock chorus of the 90's", dove al 79° posto comparivala la (bella) canzone che gli diede fama in tutto il mondo.
Con conseguente "che fine hanno fatto?" per scoprire che luilì aveva fondato una setta catto-brasiliana di adoratori del tanga.
E invece no. Tra alti e bassi il complesso, largamente rimaneggiato, è andato avanti. E ho scoperto pochi giorni fa che hanno appena pubblicato un nuovo album di inediti: "Oooh La La" (come titolo potevano decisamente fare di meglio).
Il risultato è una serie di ballad piacevoli e non eccessivamente malinconiche, con un paio di guizzi di musica da avanspettacolo ("Not Today Baby" e "Now You See Her") e uno country ("What I'm Famous For").
Come dicevamo, l'esito finale è buono, ma diciamoci la verità: se non fosse per la voce di Brad Roberts, il disco sarebbe sotto la sufficienza; e probabilmente i Crash Test Dummies sarebbero defunti da tempo.
Che è una discreta ironia, visto il nome.
Con conseguente "che fine hanno fatto?" per scoprire che luilì aveva fondato una setta catto-brasiliana di adoratori del tanga.
E invece no. Tra alti e bassi il complesso, largamente rimaneggiato, è andato avanti. E ho scoperto pochi giorni fa che hanno appena pubblicato un nuovo album di inediti: "Oooh La La" (come titolo potevano decisamente fare di meglio).
Il risultato è una serie di ballad piacevoli e non eccessivamente malinconiche, con un paio di guizzi di musica da avanspettacolo ("Not Today Baby" e "Now You See Her") e uno country ("What I'm Famous For").
Come dicevamo, l'esito finale è buono, ma diciamoci la verità: se non fosse per la voce di Brad Roberts, il disco sarebbe sotto la sufficienza; e probabilmente i Crash Test Dummies sarebbero defunti da tempo.
Che è una discreta ironia, visto il nome.
09 settembre 2010
saturn contro
Non sono uno spendaccione, ne' soffro di shopping compulsivo: in linea di massima mi compro quello che mi serve. Ci sono dei negozi che però, per me, sono degli autentici buchi neri.
Entro lì dentro e il tempo si ferma, il mondo di fuori svanisce e io rimango risucchiato dagli articoli in esposizione.
La Feltrinelli, come già dissi, è uno di quelli più "a rischio", per me. L'altro polo di attrazione consumistica sono i negozi di elettronica tipo Saturn o MediaWorld.
Sì, perché non sono più solo negozi di elettronica, ma hanno dentro un po' di tutto; quindi costituiscono una tentazione sia per me come amante della musica, che come casalinga, che come fotografo, ecc.
Oggi sono entrato per comprarmi degli auricolari nuovi per l'iPod e stavo per uscire anche con: la macchina per fare il pane; una nuova borsa per la macchina fotografica; le casse "da viaggio" studiate apposta per l'iPod; una serie di cd e dvd in offerta.
Per fortuna ero in motorino e non sapevo dove mettere tutta quella roba, quindi ho lasciato stare.
Entro lì dentro e il tempo si ferma, il mondo di fuori svanisce e io rimango risucchiato dagli articoli in esposizione.
La Feltrinelli, come già dissi, è uno di quelli più "a rischio", per me. L'altro polo di attrazione consumistica sono i negozi di elettronica tipo Saturn o MediaWorld.
Sì, perché non sono più solo negozi di elettronica, ma hanno dentro un po' di tutto; quindi costituiscono una tentazione sia per me come amante della musica, che come casalinga, che come fotografo, ecc.
Oggi sono entrato per comprarmi degli auricolari nuovi per l'iPod e stavo per uscire anche con: la macchina per fare il pane; una nuova borsa per la macchina fotografica; le casse "da viaggio" studiate apposta per l'iPod; una serie di cd e dvd in offerta.
Per fortuna ero in motorino e non sapevo dove mettere tutta quella roba, quindi ho lasciato stare.
08 settembre 2010
indovina la citazione - 4
Questa volta ci spostiamo nei film un po' "difficili".
Per aiutarvi vi dico che è un film italiano.
1 - "Cosa sono quelli?"
"Ansiolitici"
"Non dovresti berci la birra"
"Ha parlato l'omeopata"
2 - Tu sei Luca? Il chitarrista dei Lagher?
State suonando bene in questo periodo. Ho sentito le ultime cose... belle!
3 - "Però io ti devo dire tutto."
"Perché? Perché tutti volete dire tutto? È un momento in cui tutti devono dire la verità. A me. Tutti a me. Che cos'è? Sono stato scelto? È un'epidemia? Che è?"
4 - "C'è una cosa che sanno tutti, da anni, ormai, e voi no e ci riguarda pure tutti quanti"
"Cosa? Cosa per favore?"
"Michela è lesbica"
"Lesbica?"
5 - "Certo che è un sacco di tempo che non andiamo in fabbrica io e te insieme. Tantissimo."
"Da quella volta che hai lasciato aperto il frigo ed è marcita tutta la frutta, no?"
"Mh, sì sì."
6 - "Mi ha parlato di fallimento, della fabbrica, ipoteca. Che cazzo succede?"
7 - "Quanto abbiamo prodotto?"
"800"
"Noi entro due giorni dobbiamo produrre 1500. Fatti un attimo due calcoli... non ce la faremo mai! Mai ce la faremo. E resteremo con 1500 bottiglie di sciroppo di fragola invendute. Che cosa faremo? Passeremo l'inverno bevendo sciroppo di fragola tutti quanti? No! Perché a me lo sciroppo di fragola non piace..."
Per aiutarvi vi dico che è un film italiano.
1 - "Cosa sono quelli?"
"Ansiolitici"
"Non dovresti berci la birra"
"Ha parlato l'omeopata"
2 - Tu sei Luca? Il chitarrista dei Lagher?
State suonando bene in questo periodo. Ho sentito le ultime cose... belle!
3 - "Però io ti devo dire tutto."
"Perché? Perché tutti volete dire tutto? È un momento in cui tutti devono dire la verità. A me. Tutti a me. Che cos'è? Sono stato scelto? È un'epidemia? Che è?"
4 - "C'è una cosa che sanno tutti, da anni, ormai, e voi no e ci riguarda pure tutti quanti"
"Cosa? Cosa per favore?"
"Michela è lesbica"
"Lesbica?"
5 - "Certo che è un sacco di tempo che non andiamo in fabbrica io e te insieme. Tantissimo."
"Da quella volta che hai lasciato aperto il frigo ed è marcita tutta la frutta, no?"
"Mh, sì sì."
6 - "Mi ha parlato di fallimento, della fabbrica, ipoteca. Che cazzo succede?"
7 - "Quanto abbiamo prodotto?"
"800"
"Noi entro due giorni dobbiamo produrre 1500. Fatti un attimo due calcoli... non ce la faremo mai! Mai ce la faremo. E resteremo con 1500 bottiglie di sciroppo di fragola invendute. Che cosa faremo? Passeremo l'inverno bevendo sciroppo di fragola tutti quanti? No! Perché a me lo sciroppo di fragola non piace..."
07 settembre 2010
06 settembre 2010
post vacation blues
Mi succede così ogni anno: a un paio di giorni dalla data di rientro dalle ferie mi viene la malinconia.
È normale, direte voi. Sì, è normale, però non dovrebbe esserlo. Succede probabilmente perché riponiamo troppe aspettative nelle ferie. Ogni anno sono sempre più ambite, desiderate.
Per noi poi questo è stato il 4° anno consecutivo passato a Celle e, beh, con tutto il bene che voglio al paese in cui sonoi cresciuto bisogna dire che non brilla certo per attrattive e iniziative particolarmente interessanti.
Ma torniamo a noi. Cos'è questo blues che mi attanaglia? Non è solo la tristezza del rientro a casa dalle vacanze, fino a lì ci arrivava chiunque.
È - penso - l'insoddisfazione della vita che conduciamo. Infatti un grande classico è rientrare dalle vacanze con progetti tipo rilevare l'edicola di Alassio o aprire un bed and breakfast in Maremma.
Ma la realtà nuda e cruda è che la vacanza è la vera dimensione dell'essere umano. La possibilità di dedicarci alle cose che più amiamo; che siano i figli o la lettura o le passeggiate in montagna. Per forza di cose, quindi, quando torniamo in città la nostra vita, che da anni corre sempre sugli stessi binari, ci appare in tutto il suo orrore.
E quindi ogni anno si ripropone la stessa domanda: cosa posso fare per migliorare la mia vita quotidiana? E la cosa più triste è proprio il fatto che ogni anno ci rifacciamo questa stessa domanda senza avere mai trovato una soluzione.
Probabilmente è questo che mi fa salire una malinconia assurda: l'incapacità di cambiare la mia vita. Renderseno conto a 40 anni non è male, eh!
È normale, direte voi. Sì, è normale, però non dovrebbe esserlo. Succede probabilmente perché riponiamo troppe aspettative nelle ferie. Ogni anno sono sempre più ambite, desiderate.
Per noi poi questo è stato il 4° anno consecutivo passato a Celle e, beh, con tutto il bene che voglio al paese in cui sonoi cresciuto bisogna dire che non brilla certo per attrattive e iniziative particolarmente interessanti.
Ma torniamo a noi. Cos'è questo blues che mi attanaglia? Non è solo la tristezza del rientro a casa dalle vacanze, fino a lì ci arrivava chiunque.
È - penso - l'insoddisfazione della vita che conduciamo. Infatti un grande classico è rientrare dalle vacanze con progetti tipo rilevare l'edicola di Alassio o aprire un bed and breakfast in Maremma.
Ma la realtà nuda e cruda è che la vacanza è la vera dimensione dell'essere umano. La possibilità di dedicarci alle cose che più amiamo; che siano i figli o la lettura o le passeggiate in montagna. Per forza di cose, quindi, quando torniamo in città la nostra vita, che da anni corre sempre sugli stessi binari, ci appare in tutto il suo orrore.
E quindi ogni anno si ripropone la stessa domanda: cosa posso fare per migliorare la mia vita quotidiana? E la cosa più triste è proprio il fatto che ogni anno ci rifacciamo questa stessa domanda senza avere mai trovato una soluzione.
Probabilmente è questo che mi fa salire una malinconia assurda: l'incapacità di cambiare la mia vita. Renderseno conto a 40 anni non è male, eh!
02 settembre 2010
Autodafé
Ebbene sì: ho degli scheletri nell'armadio che mi trascino da troppo tempo. Sfrutto il blog per fare pubblica ammenda su me stesso e confessare alcune cose:
1 - non sono mai riuscito a fare i palloni con le gomme da masticare (o ciùngai);
2 - non sono mai riuscito a vedere uno di quei cazzo di quadri in 3D che devi stare fisso a vedere un punto e poi ti appare Padre Pio;
3 - non ho mai imparato ad andare in bici senza mani;
4 - non sono mai riuscito a fare i rutti "a comando", cioè senza ingurgitare ettolitri di bevande gassate.
Ecco, adesso l'ho detto.
Lapidatemi.
1 - non sono mai riuscito a fare i palloni con le gomme da masticare (o ciùngai);
2 - non sono mai riuscito a vedere uno di quei cazzo di quadri in 3D che devi stare fisso a vedere un punto e poi ti appare Padre Pio;
3 - non ho mai imparato ad andare in bici senza mani;
4 - non sono mai riuscito a fare i rutti "a comando", cioè senza ingurgitare ettolitri di bevande gassate.
Ecco, adesso l'ho detto.
Lapidatemi.
31 agosto 2010
indovina la citazione - 3
Siamo arrivati al terzo capitolo del gioco. Anche questo film è molto facile. Vediamo chi lo indovina prima.
1 - "Questo è San Giuda"
"Certo, San Giuda: è il santo patrono delle cause perse"
"E dei poliziotti"
"È il patrono dei poliziotti?"
"Mh-mh. Tutti hanno bisogno di un amico: le cause perse, i poliziotti... Tu quale dei due vuoi essere?"
2 - La gente vuole bere, lo sapete voi e lo so io. Si parla tanto di spaccio clandestino. Ma quale spaccio clandestino? Su una barca è spaccio clandestino; nei quartieri alti è ospitalità.
3 - Lui tira fuori il coltello, tu la pistola. Se manda uno dei tuoi all'ospedale, ne mandi uno dei suoi all'obitorio. È così che si fa la guerra a Chicago.
4 - "Stone, George Stone. Ti chiami così? Qual è il tuo vero nome?"
"Quello è il mio vero nome"
"No, qual era prima che tu lo cambiassi?"
"Giuseppe Petri"
"Ecco, lo sapevo, non ci mancava che questo: un italiano nella squadra"
"Che cosa ha detto?"
"Che sei un fottuto bugiardo e che appartieni a una razza di ladri"
"Sono sempre meglio di lei, porco irlandese puzzolente"
5 - "Dicevo che possiamo procedere contro di lui per evasione fiscale."
"E processiamo un assassino perché non paga le tasse?"
"Beh, è sempre meglio che niente"
6 - Non sei niente. Sei solo chiacchiere e distintivo. Chiacchiere e distintivo.
1 - "Questo è San Giuda"
"Certo, San Giuda: è il santo patrono delle cause perse"
"E dei poliziotti"
"È il patrono dei poliziotti?"
"Mh-mh. Tutti hanno bisogno di un amico: le cause perse, i poliziotti... Tu quale dei due vuoi essere?"
2 - La gente vuole bere, lo sapete voi e lo so io. Si parla tanto di spaccio clandestino. Ma quale spaccio clandestino? Su una barca è spaccio clandestino; nei quartieri alti è ospitalità.
3 - Lui tira fuori il coltello, tu la pistola. Se manda uno dei tuoi all'ospedale, ne mandi uno dei suoi all'obitorio. È così che si fa la guerra a Chicago.
4 - "Stone, George Stone. Ti chiami così? Qual è il tuo vero nome?"
"Quello è il mio vero nome"
"No, qual era prima che tu lo cambiassi?"
"Giuseppe Petri"
"Ecco, lo sapevo, non ci mancava che questo: un italiano nella squadra"
"Che cosa ha detto?"
"Che sei un fottuto bugiardo e che appartieni a una razza di ladri"
"Sono sempre meglio di lei, porco irlandese puzzolente"
5 - "Dicevo che possiamo procedere contro di lui per evasione fiscale."
"E processiamo un assassino perché non paga le tasse?"
"Beh, è sempre meglio che niente"
6 - Non sei niente. Sei solo chiacchiere e distintivo. Chiacchiere e distintivo.
22 agosto 2010
differenze generazionali
Ho addosso una maglietta di quelle un po' trendy, con le maniche una diversa dall'altra e delle scritte che sembrano delle toppe, non so se avete presente. Me l'hanno regalata, e quando la indosso mi sento un giovane alla moda.
Mi vede mio padre e come prima cosa mi dice: "Hai la maglietta al contrario".
Mi vede mio padre e come prima cosa mi dice: "Hai la maglietta al contrario".
21 agosto 2010
baci di dama
Continuando le giornate di brutto tempo a Celle, affoghiamo i nostri dispiaceri, anche questa volta, nei dolci. Oggi è il turno dei baci di dama.
cosa vi serve
1 leccarda
1 pentola
1 mixer
1 recipiente
1 forno
della carta forno
ingredienti
300 grammi di farina
200 grammi di burro
100 grammi di zucchero
100 grammi di nocciole tostate
1 tavoletta di cioccolato fondente da 100 grammi
preparazione
1 - mettete le nocciole nel mixer insieme a due cucchiai di zucchero e tritatele
2 - aggiungete la farina setacciata e il resto dello zucchero e mescolate bene
3 - dividete il burro a cubetti grossi, unitelo al composto e lasciatelo ammorbidire per qualche minuto
4 - impastare il tutto cone la mani (lavatele prima, ne'!)
5 - formare delle palline (di dimensione tra una noce e una nocciola) e disporle sul foglio di carta forno che avrete messo sopra la leccarda.
6 - infornare a 180 C° per 20 minuti circa facendo attenzione che i biscotti non si brucino.
7 - sciogliere il cioccolato a bagnomaria e immergere un biscotto alla volta dalla parte piatta, unirlo poi ad un altro biscotto esercitando una leggera pressione.
sono buonissimi!
cosa vi serve
1 leccarda
1 pentola
1 mixer
1 recipiente
1 forno
della carta forno
ingredienti
300 grammi di farina
200 grammi di burro
100 grammi di zucchero
100 grammi di nocciole tostate
1 tavoletta di cioccolato fondente da 100 grammi
preparazione
1 - mettete le nocciole nel mixer insieme a due cucchiai di zucchero e tritatele
2 - aggiungete la farina setacciata e il resto dello zucchero e mescolate bene
3 - dividete il burro a cubetti grossi, unitelo al composto e lasciatelo ammorbidire per qualche minuto
4 - impastare il tutto cone la mani (lavatele prima, ne'!)
5 - formare delle palline (di dimensione tra una noce e una nocciola) e disporle sul foglio di carta forno che avrete messo sopra la leccarda.
6 - infornare a 180 C° per 20 minuti circa facendo attenzione che i biscotti non si brucino.
7 - sciogliere il cioccolato a bagnomaria e immergere un biscotto alla volta dalla parte piatta, unirlo poi ad un altro biscotto esercitando una leggera pressione.
sono buonissimi!
15 agosto 2010
torta al cioccolato e yogurt
Iniziamo con una ricetta semplice semplice, sperimentata ieri sera; e abbondantemente consumata stamattina a colazione.
La priorità, e chi segue questo blog lo sa, è preparare piatti senza uova, perché mia figlia Anita è allergica.
Seconda limitazione: come capita a molti, in vacanza, sono senza la bilancia elettronica, quindi le dosi che vedete sono tutti in "vasetti", che è l'unità di misura primaria, ovvero quella dello yogurt.
cosa vi serve
1 stampo per torta (io ho usato quello a ciambella)
1 recipiente
1 setaccio (o colino)
1 frusta elettrica o a mano
+ ovviamente il forno
ingredienti
2 vasetti di yogurt bianco cremoso
1 vasetto e 1/2 di zucchero
1/2 vasetto di cacao zuccherato
3 vasetti di farina 00
1/2 vasetto di latte
1/2 vasetto di olio di semi
1 bustina di lievito
e, se piace, 1 pizzico cannella
realizzazione
1 - Mescolare lo zucchero con lo yogurt.
2 - Aggiungere man mano il latte, l'olio, la farina setacciata, il lievito setacciato e il cacao (setacciato anch'esso) + la cannella (opzionale).
3 - Amalgamare bene, se necessario utilizzare le fruste elettriche, ma io l'ho fatto con la frusta manuale.
4 - Versare il composto in una teglia imburrata e infarinata per 30-35 minuti a 180°.
Semplice, no?
Anita ne è rimasta entusiasta.
La priorità, e chi segue questo blog lo sa, è preparare piatti senza uova, perché mia figlia Anita è allergica.
Seconda limitazione: come capita a molti, in vacanza, sono senza la bilancia elettronica, quindi le dosi che vedete sono tutti in "vasetti", che è l'unità di misura primaria, ovvero quella dello yogurt.
cosa vi serve
1 stampo per torta (io ho usato quello a ciambella)
1 recipiente
1 setaccio (o colino)
1 frusta elettrica o a mano
+ ovviamente il forno
ingredienti
2 vasetti di yogurt bianco cremoso
1 vasetto e 1/2 di zucchero
1/2 vasetto di cacao zuccherato
3 vasetti di farina 00
1/2 vasetto di latte
1/2 vasetto di olio di semi
1 bustina di lievito
e, se piace, 1 pizzico cannella
realizzazione
1 - Mescolare lo zucchero con lo yogurt.
2 - Aggiungere man mano il latte, l'olio, la farina setacciata, il lievito setacciato e il cacao (setacciato anch'esso) + la cannella (opzionale).
3 - Amalgamare bene, se necessario utilizzare le fruste elettriche, ma io l'ho fatto con la frusta manuale.
4 - Versare il composto in una teglia imburrata e infarinata per 30-35 minuti a 180°.
Semplice, no?
Anita ne è rimasta entusiasta.
14 agosto 2010
nuova rubrica
Visto che Alessandro detto Jumbolo (ma anche stronzolo) me lo mena dicendo che il mio blog somiglia al blog di una casalinga, ecco a voi una nuova rubrica: allacciatevi il grembiule di sicurezza, che si va in cucina!
Stasera ho sperimentato una nuova torta. Se funziona, domani vi posto la ricetta.
Stasera ho sperimentato una nuova torta. Se funziona, domani vi posto la ricetta.
06 agosto 2010
indovina la citazione - 2
Proseguiamo il gioco delle citazioni. Oggi uno facile facile. E di conseguenza come primi indizi ho scelto alcune citazioni un po' ricercate. Comunque, pronti via.
Ah, e ditemi a quale numero della citazione lo indovinate.
1 - La mia arte è encomiata per la sua natura vaginale. Cosa che mette a disagio alcuni uomini. Si sentono disturbati dalla parola stessa: vagina.
2 - È un cane da concorso con un pedigree lungo un chilometro, non si può mettere nella stiva perché gli viene l'esaurimento e perde il pelo.
3 - Mia moglie Bunny? La mia casa ti sembra quella di un uomo sposato? La tavoletta è alzata, non vedi?
4 - "Muso giallo" non mi sembra l'appellativo più adatto per un cinese: "asiatico" è preferibile.
5 - "Te lo succhio se mi dai mille dollari."
"Scusa vado a cercare un bancomat."
6 - Ho visto i miei amici morire con la faccia nel fango perché io e lei ci godessimo questo ristorante per famiglie.
7 - Questo è un caso molto complicato, Maude: un sacco di input e output. Fortunatamente io rispetto un regime di droghe piuttosto rigido per mantenere la mente... diciamo... flessibile.
8 - Hai visto cosa succede Larry? Hai visto cosa succede quando cerchi di fottere chi non conosci?
Ah, e ditemi a quale numero della citazione lo indovinate.
1 - La mia arte è encomiata per la sua natura vaginale. Cosa che mette a disagio alcuni uomini. Si sentono disturbati dalla parola stessa: vagina.
2 - È un cane da concorso con un pedigree lungo un chilometro, non si può mettere nella stiva perché gli viene l'esaurimento e perde il pelo.
3 - Mia moglie Bunny? La mia casa ti sembra quella di un uomo sposato? La tavoletta è alzata, non vedi?
4 - "Muso giallo" non mi sembra l'appellativo più adatto per un cinese: "asiatico" è preferibile.
5 - "Te lo succhio se mi dai mille dollari."
"Scusa vado a cercare un bancomat."
6 - Ho visto i miei amici morire con la faccia nel fango perché io e lei ci godessimo questo ristorante per famiglie.
7 - Questo è un caso molto complicato, Maude: un sacco di input e output. Fortunatamente io rispetto un regime di droghe piuttosto rigido per mantenere la mente... diciamo... flessibile.
8 - Hai visto cosa succede Larry? Hai visto cosa succede quando cerchi di fottere chi non conosci?
05 agosto 2010
Woody is back
Woody Allen è tornato. È tornato a girare nella sua città, nel suo quartiere preferito (il Greenwich Village) ed è tornato a girare una commedia delle sue.
L'unica differenza, rispetto ai suoi vecchi film, è che l'attore protagonista non è lui, pur essendo praticamente un suo alter ego: un intellettuale cinico, nevrotico, logorroico, paranoico e infervorato contro ogni tipo di religione.
Il risultato però è quello che si sperava: una commedia brillante e divertente, specialmente nel primo tempo.
Veine voglia di rivederlo stasera stessa per mandare a memoria alcune delle battute che mi hanno fatto sganasciare.
Grande Woody.
L'unica differenza, rispetto ai suoi vecchi film, è che l'attore protagonista non è lui, pur essendo praticamente un suo alter ego: un intellettuale cinico, nevrotico, logorroico, paranoico e infervorato contro ogni tipo di religione.
Il risultato però è quello che si sperava: una commedia brillante e divertente, specialmente nel primo tempo.
Veine voglia di rivederlo stasera stessa per mandare a memoria alcune delle battute che mi hanno fatto sganasciare.
Grande Woody.
04 agosto 2010
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